Bomba Monte dei Paschi di Siena mentre si annunciano nuove tasse killer per i cittadini, la Bce dice che i soldi non bastano e la Merkel attacca il piano di salvataggio varato dal governo Gentiloni. Un fresco j’accuse – evidentemente scritto da chi è a conoscenza di molti misteri & vicende dell’istituto senese – dettaglia uno scenario da vero giallo d’alta finanza, con tanto di protagonisti esteri, in primis i “fondi speculativi” che in questi ultimi anni hanno devastato le economie di mezzo mondo, divorandole a pezzi e bocconi. E stavolta, la preda si chiama Mps, ma a pagare il conto sarà il solito popolo bue, i soliti cittadini ammazzati di tasse: e adesso condannati a subire una legnata da ben 20 miliardi di euro.
Ecco il testo della denuncia: “Si legge che gran parte dei bond subordinati di Mps possano essere già passati di mano nel 2016 sottoscritti con un grande sconto da Davide Serra/Algebris e da altri fondi speculatori caucasici della City of London. Li avrebbero sottoscritti con un sconto circa del 35% per cui ora il Governo Gentiloni & C (C sta per Caucasian Hedge Fund) rimborsandoli al 75% consentirebbe a tali hedge fund speculatori londinesi un guadagno in conto capitale del 10% oltre che rendimenti che finora hanno già percepito di circa il 7% annuo.
Non sembrerebbe pertanto vero che con l’emissione di 20 miliardi di euro di titoli di Stato di cui 2,5 miliardi di euro per i bond di MPS si vogliano salvare 40 mila famiglie italiane, in quanto gran parte di questi bond sarebbero già passati di mano, nelle mani di fondi speculatori di Londra che vi hanno probabilmente investito in cambio della garanzia che il Governo avrebbe fatto, prima o poi, intervenire lo Stato Italiano per rimborsarli.
Ma non è corretto, è inaccettabile ed ignobile se così fosse che il governo Gentiloni & C utilizzi soldi dei contribuenti italiani (maggior debito pubblico di 20 miliardi di euro=maggiori tasse per 20 miliardi di euro) per rimborsare hedge fund speculatori di Londra. Essendo fondi speculatori pertanto consapevoli, non devono essere rimborsati alla stregua di pensionati che avevano sottoscritto allo sportello 1.000 euro di bond subordinati MPS spacciati per sicuri o alla stregua di famiglie italiane che erano andate in MPS per chiedere un prestito di 10 mila euro per tirare avanti ed MPS gliene ha concessi invece 20 mila di cui 10 mila però con l’obbligo di sottoscrivere bond subordinati MPS”.
Così conclude: “Sarebbe necessario che qualche Sostituto Procuratore della Repubblica invii la Guardia di Finanza a verificare quanti bond subordinati MPS sono passati di mano nel 2016 ed ora in realtà detenuti da Hedge Fund speculatori di Londra che ora con questa manovra del Governo Gentiloni e C. verrebbero rimborsati integralmente con cospicuo guadagno per loro sia in conto capitale che in termini di rendimenti al 7% già percepiti. E’ necessario che questo controllo sia effettuato dalla Magistratura italiana in quanto la Consob non può farlo, la Consob NON ha compiti ispettivi, altra cosa ignobile, stabilita nello stesso Statuto Consob.
Trattandosi di ipotizzati reati commessi da soggetti interamente esteri (usurpazione di denaro pubblico a danno dei contribuenti italiani) si invoca l’applicazione dell’articolo 10 del cpp ai fini della competenza territoriale, ai fini dell’accertamento degli ipotizzati reati ed ai ella loro eventuale punizione”.
Accuse da novanta, sulle quali c’è da augurarsi la magistratura possa far luce, come auspica lo stesso estensore.
TUTTE LE CONNECTION TARGATE MPS
Del resto, vari tribunali dovranno presto passare al vaglio le svariate denunce presentate negli ultimi mesi dal battagliero presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti. A partire dai due esposti proprio sul caso Monte dei Paschi di Siena, del 15 ottobre (firmatari anche quattro parlamentari dei 5 Stelle) e del 10 novembre, destinataria la procura di Roma. Nel secondo venivano dettagliate le 10 prove di “Alto tradimento” a carico del premier, Matteo Renzi, e del colosso finanziario Usa, Jp Morgan in combutta non solo per “mangiare” l’istituto senese, ma anche nella guerra per il SI, ossia “rottamare” l’ormai inutile Costituzione “socialista” (incapace di mettere un freno agli scioperi e alle manifestazioni di dissenso nei Pigs, i paesi “periferici” come Portogallo, Italia, Grecia e Spagna), riformare (sic) il Lavoro a botte di Jobs Act, abolire l’articolo 18, mettere le mani sulla Giustizia, o quei brandelli che ne restano. Tra le 10 prove, i numerosi incontri fra Renzi (il primo addirittura quando era ancora sindaco di Firenze, aprile 2013), il capo di Jp Morgan, Jamie Dimon, e il plenipotenziario del colosso Usa per l’Europa, l’ex primo ministro britannico Tony Blair.
Un altro esposto al calor bianco firmato dallo stesso Lannutti e presentato sempre alla procura capitolina riguarda il giallo della morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps volato dal quinto piano della direzione senese di piazza Salimbeni: un uomo, Rossi, che conosceva per filo e per segno fatti & misfatti maturati nelle ovattate stanze della più antica banca del mondo, tra cappucci, grembiulini & miliardi, in un perfetto “Groviglio armonioso”. Aveva deciso di parlare con i magistrati, Rossi, forse di vuotare il sacco: ma non gli è stato possibile, “suicidato” a poche ore da quella verbalizzazione di fuoco.
Per un miracolo l’istruttoria sul caso – subito archiviata da un assonnato pm della procura di Siena – è stato riesumato grazie alla tenacia della famiglia Rossi e dell’avvocato Luca Goracci. Una super perizia è stata appena depositata agli atti: si parla di probabile suicidio, della mancanza di prove circa la presenza di altri soggetti sulla scena del crimine; ma al tempo stesso di lesioni sul corpo del povero David, incompatibili con quel contesto (difficilmente, del resto, Rossi avrebbe potuto pensare di autoflagellarsi prima dell’eventuale gesto). Staremo a vedere gli sviluppi del giallo.
Un’altra forte denuncia – sempre a base di intrighi & affari griffati Monte dei Paschi di Siena – era stata inviata a Consob, Bankitalia e magistratura circa cinque anni fa, prima che il bubbone Mps esplodesse in tutta la sua virulenza. Con ogni probabilità scritto da un alto funzionario caduto in disgrazia, o comunque animato dalla volontà di denunciare quel Groviglio di affari, collusioni, conflitti d’interesse che hanno caratterizzato gli ultimi anni divita della più antica banca del mondo. La Voce ne ha scritto qualche mese fa, e in basso potete trovare quell’esposto nella sua versione completa e “originale”, così come è stato confezionato e inviato alle autorità di vigilanza (sic) e controllo.
Ancora. E’ in corso a Milano il processo che vede alla sbarra alcuni tra i pezzi da novanta dell’establishment Mps, a cominciare dall’ex numero uno Giampiero Mussari, continuando con i responsabili della finanziaria nipponica acquartierata a Londra, Nomura. Vedremo, anche in questo caso, cosa salterà fuori.
Nota oggi un analista finanziario milanese: “ne stiamo vedendo di tutti i colori. Dalla Bce che nega alcuni giorni in più per le operazioni di salvataggio, ai fondi che si sciolgono come neve al sole. Ad esempio quello del Quatar, che si è ritirato senza far sapere nulla. Ma c’è un altro mistero al quale nessuno ha più prestato attenzione: come mai la cordata guidata dall’ex ministro Corrado Passera è sparita all’improvviso dopo aver manifestato un così forte interesse per Mps? E’ solo questione del non aver ricevuto tutte le carte della possibile operazione dalla dirigenza o c’è dietro dell’altro? Anche su questo fronte la magistratura farebbe bene a dare un’occhiata”.
E senza contare un altro particolare da non poco, come ha dettagliato il solito Lannutti, esibendo un documento proprio all’ultima udienza che si è tenuta a Milano per Mps: quello firmato da Mario Draghi, all’epoca – 2008 – vertice di Bankitalia per dare disco verde alla folle operazione di acquisizione dell’Antonveneta, un decisivo colpo per la già precaria salute delle casse Mps. Come mai Draghi, invece di rispondere di quell’incomprensibile comportamento – lui, Gran Banchiere – venne poi addirittura promosso al vertice Bce?
NELLA SERRA DEI FONDI LONDINESI
Per completezza d’informazione, ecco adesso qualche dettaglio su Davide Serra e il suo fondo Algebris, di cui si parla nella memoria. Un fondo che viene partorito proprio a Londra dieci anni fa, tenuto a battesimo con un partner francese, Eric Halet: oggi Algebris vanta un giro d’affari da oltre 2 miliardi e mezzo di dollari. L’appetito vien mangiando e l’anno seguente il funambolico finanziere – tra l’altro membro del World Economic Forum e dell’Institute of International Finance – dà il via alla scalata alla super banca dei Paesi Bassi, ossia ABN AMRO, che si conclude con un’Opa vincente lanciata da un pool di banche (Royal Bank of Scotland, Banco Santander Central Hispanico e Fortis). Il primo sostenitore delle campagne elettorali di Renzi, poi, due anni fa è stato nominato Commendatore della repubblica italiana, incoronato da un altro reale, l’ex capo dello stato Giorgio Napolitano.
Ecco cosa scrive l’avvocato Antonio Grazia Romano, che a gennaio 2014 ha dato vita ad un battagliero comitato sorto per denunciare le storie di commercianti, imprenditori e cittadini che si sono tolti la vita oppressi da fisco, tasse e ingiustizie. “La trovata sciagurata di Gentiloni & C. è che il Tesoro dello Stato emetterà altri 20 miliardi di euro di titoli di Stato per finanziare le banche, quindi senza intestarsi le quote azionarie. Il che significa altri 20 miliardi di euro in più di tasse per i cittadini italiani. Il Tesoro dovrebbe invece emettere titoli di Stato denominati ‘BTP Nazionalizzazione Banche’ che possono sottoscrivere soltanto cittadini italiani per un importo massimo di 10 mila euro ciascuno. Se ogni cittadino maggiore di età sottoscrivesse 2.000 euro di questi titoli di Stato (2.000 euro per 30 milioni di persone sono 60 miliardi di euro), il popolo italiano potrebbe nazionalizzare Intesa, Unicredit, Carige, Carisbo e MPS, riassumendo il controllo pubblico di Bankitalia”.
Prosegue Romano: “Bankitalia dal 1992 invece è controllata – 265 voti su 529 – da una decina di fondi speculativi anglo-americani e caucasici, venditori allo scoperto che si sono insinuati, attraverso interposte persone fisiche, in realtà studi legali delegati, nel flottante delle banche italiane quotate, azioniste di Bankitalia spa, controllandole al 90 per cento e quindi controllando anche Bankitalia. La quale pertanto non ha vigilato e non vigila sugli abusi finanziari commessi in Italia dal 1992, quali costi abnormi del credito costantemente oltre soglia, anatocismo, derivati sul tasso e sulla valuta e ciclici studiati crolli azionari, che hanno azzerato i risparmi di circa 20 milioni di cittadini italiani”.
Per la serie: i Bankster di casa nostra (dal titolo del profetico libro scritto da Elio Lannutti nel 2010, e che potere scaricare gratuitamente dal sito della Voce) continuano, imperterriti, a dettare le loro leggi. E a ricevere regali miliardari di Stato, stavolta un bottino da 20: lacrime e sangue dei cittadini vampirizzati.
L’ALLEGATO:
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18 novembre 2016
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6 pensieri riguardo “MONTE DEI PASCHI DI SIENA / ECCO LA BOMBA CHE ARRIVA DALLA CITY DI LONDRA”