Emoderivati, vaccini, vivisezione. E anche Ogm. C’è qualcosa che lega insieme le tre vicende? C’è qualche fattore in comune, un filo rosso?

Abbiamo ricevuto diverse mail che ci chiedono il perchè della nostra particolare attenzione su alcuni temi non proprio privilegiati dai media (in genere del tutto oscurati) o comunque trattati in modo del tutto diverso. I casi riguardano la questione dei vaccini, il processo sul sangue infetto e la vivisezione, che gli “scienziati” preferiscono chiamare – tanto perchè nessuno schizzetto di sangue possa macchiare i loro camici bianchi e immacolati – sperimentazione animale.

C’è una sorta di filo rosso (e anche per via del sangue) nelle tre vicende. E vi sono, soprattutto, tre fattori “strutturali” in comune.

Per cercare di comprendere fino in fondo la sostanza reale delle tre “storie” conviene cominciare dalla fine. O meglio, dalla domanda che molto spesso occorre farsi per trovare il bandolo della matassa: cui prodest, chi ci guadagna?

La prospettiva inizia a delinearsi, la scena si fa man mano più chiara. A guadagnarci sono le industrie farmaceutiche, il colosso di Big Pharma. Ecco come.

 

I VAMPIRI TRA NOI

Il tribunale di Napoli dov'è in corso il processo per il sangue infetto

Il tribunale di Napoli dov’è in corso il processo per il sangue infetto

Sui traffici di sangue – fino al 1991 in totale deregulation e senza un minimo controllo sulla qualità e non pericolosità dei prodotti, gli emoderivati – hanno costruito le loro fortune big della lavorazione e della distribuzione, dalle multinazionali a stelle e strisce, ai colossi tedeschi e a casa nostra il gruppo Marcucci, alcuni ex dirigenti del quale sono oggi sotto processo a Napoli per l’eterno processo iniziato a Trento nel 1999: finirà con la solita prescrizione o più probabilmente perchè il fatto “non sussiste”, il reato a quasi un quarto di secolo “non più dimostrabile”, le “prove raccolte non idonee a suffragare le ipotesi di reato”, pesantissime: un copione già scritto. Fino ad oggi una sola verbalizzazione, quella del super ematologo Piermannuccio Mannucci, un quasi Nobel, il quale ha testualmente dichiarato: “quando ho chiesto alle case farmaceutiche la provenienza del sangue, mi hanno detto che era tutto a posto. Il sangue – ha precisato – mi dicevano che era stato prelevato dalle massaie o dagli studenti dei campus universitari americani”. Mentre è accertato che molte partite – spesso e volentieri stoccate nei depositi frigo in compagnia del baccalà – provenivano dalle galere a stelle e strisce: tra le più gettonate quelle dell’Arkansas.

Antonio Marfella

Antonio Marfella

Sul fronte dei vaccini il clima si sta facendo bollente. Il diktat dell’Ordine Nazionale dei Medici (“sanzionati o radiati quei medici che si rifiutano di somministrare vaccini”) e il caso della ragazza di ritorno da Cracovia e morta per meningite, stanno creando un clima da caccia alle streghe, ossia contro coloro i quali “osano” mettere in dubbio non l’importanza dei vaccini, ma si azzardano a pretendere un minimo di trasparenza e chiarezza. Per la serie: è reato esigere una qualità assoluta, certificata, a prova di bomba dei prodotti? E’ una bestemmia chiedere – come da mesi sta facendo, nel più assoluto deserto – l’oncologo partenopeo Antonio Marfella, che per primo ha denunciato gli orrori della Terra dei Fuochi con don Maurizio Patriciello, che caso mai quei delicatissimi vaccini possano essere prodotti da aziende di Stato? Visto che la Cassa Depositi e Prestiti è così solerte nell’entrare in tutte le possibili compagini azionarie (ed è dentro Kedrion, la corazzata di casa Marcucci, che non avrebbe alcun bisogno anche dei danari pubblici per veder gonfiare i suoi giganteschi profitti), perchè non decide di investire nei vaccini? Impossibile pensarlo? Dicono alcuni: ma le case farmaceutiche hanno pochissimi margini di utile con i vaccini, che costano una miseria. Bugia. Trattandosi di prodotti di massa, commercializzati su larghissima scala, i margini per Big Pharma si creano da soli (proprio sulla quantità). E poi: un recentissimo documento elaborato dell’Authority per la Concorrenza ha verificato che il giro d’affari nel prossimo hanno raddoppierà, per via di investimenti pubblici (da 300 a circa 600 milioni di euro); e nel settore manca la dovuta trasparenza.

Dario Miedico

Dario Miedico

Bruno Fedi

Bruno Fedi

Passiamo alla vivisezione. Anche qui – come continua a spiegare il cofondatore del Movimento Antispecista Bruno Fedi, senza che Big Media trovi spazio per illustrare le sue argomentazioni scientifiche – a dettar legge sono solo e unicamente gli interessi della case farmaceutiche, di Big Pharma. Non c’è alcuna trasferibilità dimostrata dei risultati della sperimentazione animale sugli “umani” – dimostra Fedi, carte alla mano – in questo modo la scienza finisce per regredire, altro che progressi! L’unica strada da battere – sostiene – è quella dei metodi alternativi, come del resto dimostra il caso della non certo progressista e non certo scientificamente “tribale” Inghilterra, che ha deciso di dare un forte impulso ai “metodi alternativi”. L’Europa, invece, è ai piedi di Big Pharma: senza il “bollino blu” della sperimentazione sulle cavie i farmaci non possono essere commercializzati. E il ministro Lorenzin è genuflesso di fronte alle richieste di Frau Merkel.

Un fresco di stampa, edito da Mimesis, “Per gli animali è sempre Treblinka”, promosso dal Dipartimento di Diritto internazionale dell’Università Cà Foscari di Venezia, riesce a documentare in modo analitico sotto svariati profili sia l’immoralità (crudeltà compresa) delle prassi vivisezioniste, che la loro assoluta inutilità sotto il profilo scientifico: trovando alla radice una sola motivazione, quella degli interessi di Big Pharma.

Nei tre casi la situazione, anche plasticamente, è ben chiara. Al vertice ci sono gli interessi dei colossi del farmaco, ormai la prima industria al mondo: ha superato quella del petrolio e delle armi, è in cima alla hit nei finanziamenti delle campagne presidenziali Usa, dividendo praticamente fifty fifty i fondi tra democratici e repubblicani. E’ la forza dei soldi, del dio denaro, dei dollari a muovere questo mondo sempre più “malato” (è proprio il caso di dirlo).

Nel mezzo c’è la lobby accademica, baronale, universitaria, medica e “scientificamente” (sic) continuando. E così detta legge, per fare un solo esempio, il Verbo della senatrice e farmacista a vita Elena Cattaneo, che periodicamente dà lezioni al popolo bue – spesso e volentieri sulle colonne della “progressista” Repubblica – sui vaccini o sulla sperimentazione animale, oppure sugli Ogm (a proposito, dimenticavamo l’altro maxi investimento di big Pharma: testimoniato dalla fresca acquisizione del colosso Ogm Monsanto da parte del colosso farmaceutico Bayer!).

 

I NUOVI SCHIAVI DI BIG PHARMA

Alla base della piramide schiacciata, calpestata (nei diritti più elementari, compreso quello alla vita), massacrata, umiliata, la massa dei cittadini, quel popolo bue che con la più gran facilità si trasforma in carne da macello, vacca da mungere, vitello da sacrificare.

Per la storia del sangue killer sono morte migliaia di persone (circa 3000 secondo stime ufficiose, quelle accertate sono circa 1.200, altre migliaia non hanno avuto la forza di intraprendere un percorso giudiziario disperante, secondo i calvari della giustizia di casa – e di cosa – nostra). Una vergogna di Stato, un massacro legalizzato di inermi cittadini, colpevoli solo di aver fatto una trasfusione con sangue caso mai prelevato nelle carceri dell’Arkansas o di aver utilizzato albumina non perfettamente testata. Chi doveva controllare – almeno fino al 1991 – non ha controllato: è stato connivente o colluso. Andrà mai in galera qualcuno? Dopo il processo di Napoli, non resta che la Corte di Strasburgo: quella per i crimini contro l’umanità, che ha processato un Milosevic ma fino ad oggi non si è trovata alla sbarra chi ha consapevolmente immesso sul mercato prodotti per far soldi & profitti, fregandosene della vita o della morte di chi quei luridi prodotti avrebbe assunto: come farmaci salvavita!

Matthieu Ricard

Matthieu Ricard

Per la storia dei vaccini a subire le conseguenze sono soprattutto i bambini, caso mai di pochi mesi, inermi, senza colpa. Vaccinì sì, osserva Dario Miedico, un altro scienziato senza diritto di parola: ma con tutte le cautele, con ogni precauzione. Quanti sono i casi di effetti devastanti dopo una settimana, un mese o più? E poi le denunce sono ormai un percorso ad ostacoli insormontabile, contro i muri di gomma di Asl, commissioni regionali, ministero, avvocatura di stato. Una perfetta “associazione” a tutelare, invece della salute dei cittadini, soprattutto più deboli, gli interessi di Big Pharma. A diversi ambulatori medici – osservano dal Veneto alla Liguria – nei quali era semplicemente esposta una locandina dove si consigliava alle famiglie di chiedere tutti i chiarimenti possibili ai medici prima di vaccinare i propri bambini, sono state ritirate le convezioni. Appestati, infetti, quelli che osano mettere in dubbio le certezze di “Big Pharma” e dei maggiordomi in camice bianco…

E gli ultimi degli ultimi non possono essere che loro, le cavie, gli animali. “Sono convinto che se la gente potesse vedere le immagini dei massacri quotidiani nei macelli di tutto il mondo, nessuno avrebbe più il coraggio di mangiar carne. Ma occhio che non vede cuore che non sente”, scrive il filosofo buddista francese Matthieu Ricard nel suo “Sei un animale” edito da Sperling & Kupfer. Se non li mangi, però, li fai a pezzi, li sezioni da vivi: perchè – come viene documentato in “Per gli Animali è sempre Treblinka” – il 65 per cento delle “sperimentazioni” avviene senza anestesia; il 23 con una anestesia solo parziale. E li amputi, li lobotomizzi, li laparotomizzi, li elettrizzi, li ingabbi, li affami, li asseti, li rendi folli, inietti virus cancerosi. Quando poi è tutto inutile, la medicina non muore senza quegli esperimenti da lager hitleriani (come invece sostiene lady Cattaneo), non torna ad uno stadio tribale (è sempre la farmacista che parla): perchè ad uno stadio tribale è oggi, quando ha bisogno di massacrare 500 milioni di creature all’anno nel mondo, 12 milioni nella civile Europa, 1 milione nella democratica Italia.

 

P.S. Dimenticavamo le vittime da Ogm. Sulle bontà – o meglio non nocività dei prodotti – non c’è ancora certezza scientifica. Ma un dato è ormai assodato: per via delle politiche Ogm attuate anche stavolta da Big Pharma – come documenta Marcello Buiatti, per anni docente di Genetica – sono i contadini a pagare il prezzo più alto, dal Sud America all’India, le genti delle favelas neo schiavizzate, sei costretto a ricomprare ogni anno quel diritto che hai già acquistato: come neanche il peggior usuraio o il più bieco taglieggiatore, i signori targati Ogm. Che oggi sono gli Herr o le Frau di casa Bayer…

 


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