Cara Italia, dacci oggi lo scandalo quotidiano

Uno ci prova: vuoi vedere che distrarre l’attenzione dalla cronaca quotidiana ti può regalare un paio di giorni esenti dallo stillicidio di uno scandalo al giorno? Non è così. Il test fallisce miseramente e nel breve volgere di quarantotto ore questa pagina di denuncia contiene a stento quanto è accaduto. A sparare con alzo zero, il primo colpo disintegra la fiducia residua nella politica di questo Paese dove la piramide della corruzione non risparmia nessun livello. Le cosiddette cimici, rivelatrici di misfatti piazzate nel punto giusto, svelano un inedito “sonoro” dell’illecito che ha coinvolto ministri e quanto li contorna. Alle orecchie dello stupito intercettatore è giunto nitido il fruscio di chi contava le banconote di tangenti passate di mano in mano tra politici, funzionari e imprenditori per la spartizione di appalti imposta dei ministeri. La scoperta ha suoi corollari che dovrebbero suscitare indignazione, sgomento e voglia di azzerare il sistema Paese, per rifondarlo: se pensate che sia un peccato veniale la pressione del padre di Alfano perché la Poste assumano un fratello del ministro e leader di Ncd, siete in clamoroso errore: l’episodio è gravissimo se osservato come merita dal punto di vista dell’etica. E il ministro come pensa di uscirne? Con l’antico e collaudato marchingegno del ricatto. Toccato nel vivo, per ottenere l’assoluzione, minaccia di far saltare l’intesa di governo se non si modifica la legge elettorale secondo il proprio interesse e aggiunge che l’episodio è frutto dell’uso politico di “scarti” di una vecchia inchiesta.

Nella foto Pippo Baudo, 80 anni

 

Il “Viva la Rai” di Renato Zero: pura ironia

Un filo di speranza è stato alimentato, ma per un tempo minimo, dalla scelta di mettere a dirigere la maxi orchestra della Rai a un nome che in teoria sembrava inattaccabile, innovatore e rottamatore: prescindiamo dal repechage di Santoro e compagni per soffermarci su un paio di evidenze della Rai targata dall’Orto (non parlo delle Maggioni, presidentessa con ruolo rappresentativo più che operativo). Intanto l’analisi della frivolezza imposta dal gigante della televisione in tempo d’estate. Programmi per ebeti, con ebeti per protagonisti a ogni ora del giorno e della sera, sagre paesane che sanno di finzione collettiva a uso delle fanciulle inviate di un giro dell’Italia mistificante, orgia di fiction, alcune deprimenti per sceneggiatura e recitazione, dosi massive di telenovelas e soap opera, riempitivi senza un nesso, un’idea di fondo (perciò blob è un capolavoro), un filo conduttore, ottenuti con il minimo sforzo di frugare nelle teche Rai. Il lampo di genio di Dall’Orto (novello succube del potentissimo Vespa) non tarda a illuminare d’immenso il palinsesto. Fasto come non mai per il canuto Pippo Baudo che l’intera azienda di Saxa Rubra ha festeggiato (in vita) al pari di un Nobel per la scienza o dell’inventore dell’elisir di lunga vita. Ma passi, ogni pretesto in Rai è buono per palleggiare da un programma all’altro, nessuna rete esclusa, il personaggio del giorno: l’incredibile è che i festeggiamenti sono stati il prologo pubblicitario per proporre l’ottantenne presentatore come conduttore e direttore artistico di “Domenica In” e non finisce qui lo scoop di Dall’Orto. Al Pippo nazional popolare è affidata anche la rubrica “Lezioni di televisione” all’interno del programma “I fatti Vostri” (Rai 2). Infine sbaglia chi ritiene che nell’esercito di giornalisti Rai vi sia qualcuno capace di condurre la trasmissione che sostituirà Ballarò. Secondo Dall’Orto e la neo direttrice Bignardi (moglie di Sofri, amico di Dall’Orto) è bello tirar fuori dal tg Sky, un giornalista per affidargli l’eredità di Floris e Giannini. Con quale compenso?


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