BONIFICHE FLOP / 27 MILIONI DI DANNI, LA CORTE DEI CONTI BUSSA A CASA BASSOLINO E CALDORO

Bonifiche fantasma, discariche mai messe a norma né tantomeno liberate dai mega carichi tossici. Dopo le pesantissime sanzioni decise dalla Ue nei confronti degli enti locali della Campania, ora arrivano le bordate della Corte dei Conti, la quale si rivolge ai pubblici amministratori (sindaci, presidenti di enti locali etc) che hanno chiuso gli occhi e non hanno mosso un dito contro un disastro ambientale annunciato. Il conto è salato: 27 milioni di euro.

Chiamati a saldarlo, in prima linea, gli ex governatori Antonio Bassolino e Stefano Caldoro. Che però alzano le mani e dichiarano la loro innocenza: “Fiducioso che tutto sarà chiarito, come sempre”, osserva sereno il plurisindaco di Napoli e presidente della giunta regionale Pd (o ex? viste le bufere anche nel prevoto amministrativo). “Ho la coscienza a posto, abbiamo fatto i piani, trovato le risorse. Tempi rapidi rispetto al passato”, taglia corto il forzista che ha lasciato la sua poltrona a Vincenzo De Luca, l’uomo “che ha portato la penicillina nelle nostre lande desolate”, come pennella Crozza.

Così dettagliano le cronache. “Sono sedici le richieste di risarcimento notificate dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della Corte dei conti, coordinata dal sostituto procuratore Donato Luciano. A dicembre 2014 la Corte di giustizia europea ha rifilato una maxi multa al governo: già pagate tre tranche da 113 milioni di euro. Tutta colpa di 200 discariche non bonificate in Italia tra il 2007 e il 2014: 48 si trovano in Campania, per un peso di 27,4 milioni di euro sul totale della sanzione europea”. “Al momento le multe le paga il ministero delle Finanze anticipando quanto dovrebbero versare i Comuni dove ricadono le discariche. Le indagini hanno rilevato che i vertici degli enti competenti, negli oltre sette anni intercorsi tra il 26 aprile 2007, ovvero la data della pronuncia della prima sentenza della Corte di giustizia, e la sanzione del 2014, non hanno adottato le misure necessarie”. E tutto ciò – mettono nero su bianco le toghe della Corte dei conti – “benchè la legge fosse estremamente esplicita sull’attribuzione delle competenze per la messa in sicurezza delle aree”.

Piove sul bagnato, per Bassolino, che lo scorso dicembre – vera strenna natalizia – si vide recapitare un’altra condanna mozzafiato dalla Corte dei conti made in Campania (vedi link in basso). Eppure si è presentato, come una viola mammola, alle primarie di casa Pd per la corsa a sindaco, poi vinte dalla signora nessuno Valeria Valente (a sua volta “stracciata” da Luigi de Magistris e perfino dal berlusconiano Gianni Lettieri).

 

In apertura gli ex governatori della Campania Antonio Bassolino e Stefano Caldoro

 

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SINDACI / SAN BASSOLINO IN CAMPO, PLURICONDANNATO E NULLATENENTE


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