In coda, solo per il momento, alle conseguenze del sì al “leave” inglese, l’ipotesi che il Parlamento scozzese di Edimburgo potrebbe bloccare Brexit con un voto dell’assemblea. Lo dichiara la leader Nicola Sturgeon che si prepara a trattare direttamente con Bruxelles la permanenza della Scozia nella Comunità Europea. Intanto cresce vertiginosamente il numero di britannici che firmano la petizione per un nuovo referendum sulla permanenza del Regno Unito in Europa: oltre tre milioni ed è chiaro che non si tratta solo di elettori favorevoli al “remain”: Quasi certamente l’onda minacciosa dei danni da Brexit che si è abbattuta sugli inglesi da tutto il mondo dei media, con elenchi dettagliati di guai non solo finanziari conseguenti alla scelta autarchica di giovedì, ha spaventato a morte i disinformati e li sta costringendo a una decisa marcia indietro.
Nella foto Edimburgo
Uno scandalo al giorno
E’ da dimostrare la corruzione di Luca Volonté, ex deputato dell’Udc che le indagini della magistratura accusano di aver intascato una tangente di due milioni e circa quattrocentomila euro dall’Azerbaijan per orientare il voto del gruppo Popolari-Cristiano Democratici nell’Assemblea del Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di bocciare un rapporto sui prigionieri politici nella repubblica caucasica, a vantaggio del governo azero. I legali di Volonté contestano: “Accuse infondate” Luca Volontè è indagato per corruzione e riciclaggio. Nel 2013 il Consiglio d’Europa bocciò il rapporto “Strasser” su 85 prigionieri politici nella repubblica caucasica. Secondo l’accusa, dell’esito di quella votazione è responsabile l’allora deputato e componente dell’Assemblea del Consiglio. I soldi della “mazzetta”, accusano i magistrati, erano della società di comunicazioni azera Baktelecom e sarebbero stati versati alla società Lgv e alla Fondazione Novae Terrae che facevano capo a Volonté, con 18 bonifici. Tramite dell’operazione sarebbe stato Elkhan Suleymanov, componente dell Azerbaijan dell’assemblea parlamentare europea. I legali dell’ex deputato sostengono di poter dimostrare l’estraneità del loro assistito, tanto da rendere inutile il processo.
Caro PCI
L’Italia, o almeno una sua componente della sinistra storica, si mobilita perché rinasca il Partito Comunista Italiano, seppellito da scissioni, edulcorazioni e inquinamenti di ex di quasi tutte componenti partitiche scomparse (DC, PSI, PLI, VERDI), cioè di un miscuglio estraneo al pensiero comunista. Nel proporre un ritorno, certo non facile, al PCI di Ingrao, Cossutta, poi di Berlinguer, è particolarmente attiva una componente napoletana del progetto, presente con ripetuti appelli all’adesione e documenti programmatici su Facebook. Viene da San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, la notizia di una riflessione sulla possibilità di scongiurare altre scissioni della sinistra e di ricompattarla con la rinascita del Partito Comunista.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.