Come se un giudice che condanna un ladro di mele al supermercato tornasse a casa con le tasche del soprabito pieno di arance sottratte senza pagare al negozio di frutta sulla via del rientro: in altre parole, è lecito chiedere il rispetto di norme, regole e leggi se per primi si infrangono? Specialmente se si aspira a ruoli istituzionali qual è il sindaco? La risposta è “no”, ovvio, ma non per i candidati al governo di Roma. Virginia Raggi, scoperta a non dichiarare consulenze assegnatele da 5Stelle quando era consigliera comunale, ha definito fango le rivelazioni di Travaglio, riprese dal Pd e dalla stampa nazionale. I dem: “sei una bugiarda”. Altro dettaglio del presunto reato della Raggi: la delibera del 2014, che conferiva alla grillina un secondo mandato (benché con il primo, regolarmente retribuito, non avesse ottenuto nulla), ha come firmataria dell’assegnazione Gigliola Tassarotti, guarda, guarda, madre di Marta Grande, eletta al Parlamento per il M5Stelle. Affari di famiglia! I guai per i grillini non finiscono qui. L’ex giocatore di rugby Lo Cicero, designato dalla Raggi come assessore di una sua eventuale giunta, in un articolo di “Liberation” del 2006, è citato per una condanna a pagare 150mila euro di danni alla squadra del Tolosa per aver mentito. Giocò con l’Italia e per il club francese risultava in congedo per malattia (la Repubblica). “Onestà? Solo in casa di altri, commenta un utente su twitter.
Nella foto lo striscione dei grillini “onestà”
Turbolenze partenopee
E’ proseguito, imperterrito, il “nordismo” del TG1 che nei titoli di testa ha continuato ad annunciare i ballottaggi a Roma, Milano e Torino. No di Napoli, come se fosse una città di serie B, meno importante di Torino. Che accidenti succede nel Pd napoletano, squassato da liti, divisioni, guerre intestine? Alla vigilia del ballottaggio che vede in lizza De Magistris e il candidato del destra Lettieri, voilà, ecco la sortita di Giuseppe Balsamo, esponente “di punta” del Pd, che con una lettera intestata del partito (“caro amico”, “cara amica”) a cittadini di Fuorigrotta, dove ha ricoperto il ruolo di presidente e della circoscrizione, invita a votare Lettieri e si accoda al sociologo De Masi, allo scrittore Peppe Lanzetta, evidentemente ex di sinistra. La clamorosa iniziativa ignora, tra l’altro l’obbligo del silenzio nel giorno precedente il voto. Domanda: quale sarà mai il “misterioso” (o piuttosto verosimile) attrattore, dietro il voltagabbana di elettori di sinistra che si dichiarano per il candidato di destra? Promesse elettorali, come al tempo di Lauro? Per non farsi mancare nulla di anomalo, le intenzioni di voto a Napoli possono essere condizionate dalle scelte pro Lettieri di Fratelli d’Italia e degli alfaniani che al primo turno hanno votato per la dem Valente. Altra incognita sono gli elettori orfani dello sconfitto Brambilla, M5Stelle. E i Pd? Si prevedono molte schede bianche e astensioni, anche questo a favore di Lettieri. Meno male, su tutto questo stasera, alle 23 cala il sipario, orgia di commenti a parte.
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