Perché non votare la Raggi a Roma, perché non Lettieri a Napoli. In vista del traguardo che darà il primo cittadino, prima di tutto a sei grandi città italiane, Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, esplodono un paio di botti pesanti, come quelli che a Capodanno provocano piccole voragini nel selciato dove esplodono. La deflagrazione potrebbe portare sconquassi inaspettati o al contrario scontati. A Roma il tentativo di risalita di Giachetti, che deve rimontare l’esito della prima tornata elettorale favorevole alla candidata grillina, riceve un assist insperato dalle rivelazioni del Fatto Quotidiano. La Virginia pentastellata, in sintonia con il coro dei grillini “onestà, onestà” è costretta a ricacciare in gola lo slogan. La Raggi, con la sua faccina da verginella, tutta purezza e trasparenza ha mentito e la sua bugia è un reato. Era consigliera comunale negli anni 2013-2014 e sul modulo che chiedeva se avesse rapporti di consulenza con una pubblica amministrazione omise di barrare con una crocetta, cioè con un sì, la casella relativa. Mentì di aver ricevuto incarichi di recupero crediti da parte della Asl di Civitavecchia nel 2014 amministrata da 5Stelle, per un compenso di 13mila euro. Alla contestazione, la Raggi ha glissato, cioè ha eluso la domanda e ha recitato di nuovo il compitino di quel che farebbe per Roma. Il “direttorio”, i vice grillo Di Maio, Di Battista, Fico, imitano le famose tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Un bel colpo alla specchiata onestà grillina. Come volevasi dimostrare.
Perché non Lettieri a Napoli? Semplicemente perché di destra, della destra inconcludente che ha sempre fallito le opportunità (fortunatamente poche) di guidare le amministrazioni locali. E una ragione in più: Peppe Lanzetta, gratificato nella sua professione di attore da decennale scelta politica di sinistra, di quella sinistra oltre la moderazione del Pd, ha dichiarato di votare Lettieri, il candidato che già due volte Napoli ha bocciato, quando fu eletto De Magistris e domenica 5 giugno con il 24 per cento di voti contro gli oltre 40 del sindaco uscente. Pappa e ciccia (insomma culo e camicia) con Lettieri, Lanzetta ha perfino traslato in pièce teatrale un suo libro (suo?) e dichiara: “Con lui (“Repubblica”, pagine napoletane) si potrà ritrovare la felicità perduta in città”. A quando il testo di una canzone neomelodica “Gianni (Lettieri) è bello sapere che c’è”, un ‘edicola votiva sotto casa di Lanzetta, dove incorniciare l’effige del beato Gianni? Lettieri e le periferie secondo Peppe: “Viene dal basso (concordiamo, ndr) non ha difficoltà a interagire con la gente anche in queste realtà”. Amen.
Nella foto De Magistris e Lettieri
Chi ha ucciso Jo Cox
A proposito i destra e di chi finge di ignorare i disvalori del rigurgito fascista che s’insinua nel panorama politico dell’Europa (Le Pen in Francia), le new entry nella Ue (Ungheria, Polonia), gli aspiranti a farne parte (la Turchia), la destra estremista in Austria: un altro motivo per impedire tentazioni di recrudescenza dei regimi totalitari è il tragico caso della deputata laburista Jo Cox, uccisa da un killer neonazista per le sue scelte di solidarietà con i deboli e gli oppressi. In casa dell’omicida, tale Tommy Mair, trovati stemmi, insegne e libri nazisti.
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