IL SUMMIT DEI BILDERBERG / MISSILI ANTI PUTIN TEMA BOLLENTE A DRESDA

I missili europei diretti verso la Russia di Putin. L’azione Nato in fase di spiegamento, a partire dagli avamposti dell’ex impero sovietico, Romania in primis. Un ok della Francia che ancora manca all’appello e da ottenere al più presto, in vista del summit alleato in programma fra un mese a Varsavia. E’ il tema bollente al centro dell’annuale incontro dei Bilderberg, che si è appena aperto a Dresda, nella splendida cornice del Taschenbergpalais Kempisnky.

“Un segnale più che chiaro – commenta un partecipante che ovviamente è obbligato all’anonimato – la scelta di Dresda, città simbolo dell’ex repubblica democratica tedesca, quella Ddr da cui proviene l’attuale cancelliere Angela Merkel. Il sì all’operazione Romania è fondamentale ora per gli americani nella loro versione spinta anti Putin. Soprattutto alla viglia dell’incontro polacco di luglio e delle presidenziali Usa”.

A fare gli onori di casa per la super convention che proseguirà fino a domenica, i ministri degli Interni e degli Esteri di frau Merkel. Tra gli ospiti eccellenti – almeno 130 vip – la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, l’ex presidente della Commissione europea Josè Barroso, l’ex ministro degli esteri francese Laurent Fabius. In rappresentanza del nostro tricolore, tra gli altri, il numero uno di Fca John Elkan, il neo presidente della Cassa Depositi e Prestiti Claudio Costamagna, l’ex sottosegretario agli esteri Marta Dassù, la semprepresente Lilli Gruber, storica conduttrice di Otto e mezzo per La 7.

Menù politico top secret, come è nei rituali dei summit annuali dei Bilderberg, che quest’anno spengono la loro sessantunesima candelina (primo meeting nel 1954 in Olanda). Così come sono banditi giornalisti (tranne gli invitati), fotografi e ficcanaso. Tutto alla luce del sole, ma nel più stretto riserbo, nella più ovattata privacy politica. Perchè – secondo i profeti di Bilderberg – i destini dei vari Paesi, delle economie di mezzo mondo, sono un affare del tutto “privato”, da gestire nella più totale discrezione, affinchè nessuno disturbi i manovratori. Fatti loro, ad esempio, la bollente questione “migranti”. Come il nodo petrolio. Per non parlare di altre patate bollenti, che lorsignori vedono sfilare sulle tavole imbandite del Kempinsky: tanto per gradire la Brexit già in pentola, da sfornare rovente il 23 giugno, quando i britannici decideranno sul loro – e non solo – futuro, con una regina Elisabetta che ha già prenotato un volo e un farwell alla sue amate terre d’Albione. Poi, un primo robusto a base di Cina e soprattutto Russia, con le appena descritte manovre in casa Romani e missili anti Putin. Secondo a base di TTIP, il trattato in fase di preparazione che rischia di massacrare quel che resta delle economie europee. Non male. Tutto in una quattro giorni da gustare. Cin cin.

La Voce ha più volte scritto dei Bilderberg, a partire dalla cover story del febbraio 2005, che trovate (insieme ad altri link) in basso.

 

 

L’inchiesta di febbraio 2005

in apertura L’hotel fortezza di Dresda che ospita il summit 2016

 

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5 giugno 2015


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