I colossi a stelle e strisce delle polizze? Bazzecole. I big tedeschi di Allianz? Pinzellacchere. Ora regna il Verbo dei compagni targati Unipol, degli scalatori mancati agli imperi bancari (“Ci facciamo la banca?”) ma ora più che mai in vetta alle hit di credito & finanze, scandite dall’alto dell’ex impero del Diavolo d’un tempo, il siculo Ligresti, inghiottito come un bocconcino in salsa Lega coop. Falce & cartello (assicurativo), ora è Vate Cimbri a parlare. Ecco la sua Profezia annunciata ai soci-rossi (sic) ai quali ha promesso “1 miliardo di dividendi”, una vera moltiplicazione di pani, pesci & polizze. “Il nostro è un piano di continuità – ha gonfiato il petto davanti al palpitante uditorio degli azionisti in occasione dell’assemblea – non ha frizzi e non ha lazzi, non è glamour come quello del triennio precedente. E’ concreto, molto solido, mirato a guadagnare efficienza e salvaguardare la massima redditività possibile e sostenibile anche nel futuro”.
Non siamo su “Scherzi a parte”: è il Cimbri Pensiero doc, fedelmente riportato dell’ovviamente genuflesso cronista finanziario del Corsera, che vede brillare nel suo parterre azionario (con il 4,6 per cento delle azioni) proprio la regina delle polizze, sul cui ponte di comando, in qualità di amministratore delegato della holding Unipol e presidente di UnipolSai, siede il sempre più rampante Carlo Cimbri. Che davanti agli sbigottiti soci snocciola una serie di numeri vertiginosi, segno di una irresistibile ascesa nell’empireo degli un tempo odiati capitalisti. Utili previsti per il prossimo triennio pari a 1,6 miliardi di euro, raccolta danni al top dei 7 miliardi e mezzo, premi vita in microscopica flessione a 5 miliardi e 7, a brevissimo investimenti per quasi mezzo miliardo abbondante, tra “digitalizzazione delle agenzie e multicanalità” (300 milioni), “informatica e digitale” (150 milioni) e “gestione delle scatole nere” (100 milioni) con una “proprietà dei dati” da “portare a casa” (?) come ha sottolineato il Vate.
Ma sono le “riflessioni” dedicate all’operazione salva-banche Atlante a mandare in visibilio la platea dei soci: “il nostro gruppo partecipa per carità di Patria”, osserva Cimbri che, pensoso, aggiunge: “era una cosa necessaria ma non è la soluzione di tutti i problemi del credito, manco fosse Nembo Kid”.
E lui, il vero Nembo Kid, regala ai discepoli il cadeau finale, la gemma che i soci potranno mostrare orgogliosi ai posteri: “il nostro grattacielo”, “il grattacielo Unipol a Porta Nuova”. Non viene neanche precisato il luogo, scontato, come chiedere a San Pietro dove si trova il paradiso. E la pennellata finale riportata dal cronista, ormai orizzontale: “Piccolo, però, non farà ombra a Unicredit”.
Facciamoci il grattacielo, compagni.
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Un commento su “L’IRRESISTIBILE SCALATA DEI COMPAGNI DI UNIPOL / FACCIAMOCI IL GRATTACIELO”