Ma i napoletani, sono davvero affetti da esplosività creativa, velocità di mente, aneliti da primato multidisciplinare, perché pervasi di stimoli che il magma ribollente della loro terra trasmette generosamente alla superficie? Indagando le cronache di fine ottocento e primi del secolo successivo si metterebbe un sì tondo, tondo, nella casella delle risposte. Con ampio passo del gambero, la memoria consegna una lunga lista di record, a partire dalla metà del Cinquecento, allorché fu costruito l’ospedale degli Incurabili, primo esempio al mondo di struttura sanitaria moderna. L’elenco dei primati, lungo un centinaio di titoli, esalta l’intraprendenza culturale e scientifica, artistica di Napoli del tempo che fu e include tutto lo scibile umano. L’eredità di quell’epoca, nei secoli successivi al fertile ottocento, è stata colpevolmente raccolta solo per sporadici, episodici eventi, specialmente nella seconda metà del novecento, quasi che la quiete temporanea del sottosuolo abbia messo in stand by i suoi influssi energizzanti. Con eccezioni, s’intende. Una, dell’ultima ora, ha nome e cognome. Emanuela Rusciano, scuola media Marco Polo di Calvizzano, hinterland di Napoli, terza, dunque bronzo nella prestigiosa competizione mondiale di matematica “American math”, che ha visto la partecipazione di piccoli geni di tutto il pianeta. La giovanissima campionessa affianca, in buona compagnia, la folta schiera di eccelsi napoletani d’epoca e del nostro tempo che, solo per citare un campo della creatività, enumera il pool di registi geograficamente più numeroso nel panorama italiano. Nomi? Francesco Rosi, Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Massimo Troisi, Mario Martone, Pappi Corsicato, Antonietta De Lillo, Antonio Capuano, Pasquale Squitieri, Vincenzo Salemme, Alessandro Siani. Tornando ai primati, titolo a nove colonne e spazio adeguato per darne conto. Record mondiali: San Carlo, primo teatro Lirico del mondo, prima cattedra di Economia, 366 fosse (cimitero per i poveri), Codice marittimo. E in Italia: Fabbrica di navi (Cantiere di Castellammare di Stabia), Seteria di San Leucio, Museo mineralogico, Ospedale psichiatrico, Piroscafo del Mediterraneo, Osservatorio Astronomico, Ponte sospeso sul Garigliano, Ferrovia Napoli-Portici, Illuminazione a gas, Fabbrica locomotive Pietrarsa, Centro vulcanologico, Nave a vapore, Maggior numero di Teatri, Università di lingue, Quotidiano il Mattino. Personaggi? Enrico Caruso, Domenico Cimarosa, Benedetto Croce, Pino Daniele, Massimo Troisi, Totò, Maria Teresa De Filippis (prima donna pilota in Formula 1), Eduardo, Peppino, Titina, Luigi, Luca De Filippo, Don Giuseppe Diana, prete anticamorra, Cosimo Fanzago, architetto, Luca Giordano, pittore, Sophia Loren, Roberto Murolo, Ferdinando Russo, Matilde Serao, Eduardo Scarpetta, Nino Taranto, Raffaele Viviani e decine di altri. La giustificata paura di vacanze in luoghi del mondo storicamente frequentati da italiani e non, da qualche tempo minacciati dal terrorismo jiadista, dirotta flussi consistenti di turismo nelle città del Bel Paese e mai come in passato a Napoli. Consapevolmente, o no, la città esercita un fascino speciale anche per il suo passato e non meno per l’arcinota bellezza ambientale, la ricchezza del patrimonio culturale che propone. Gli alberghi espongono il cartello del tutto esaurito, il commercio se ne giova, ristoranti e pizzerie lavorano come non mai, file ai musei, nei siti archeologici, in chiese e palazzi storici. E’ il nuovo rinascimento napoletano? Forse, se chi si prepara a governare la città da Palazzo San Giacomo, saprà ottimizzare la congiuntura favorevole.
Nella foto il Vesuvio di Andy Wharol
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