BOLLO AUTO: L’IDEA BALZANA DI ADDOSSARE QUESTA TASSA SULLE ACCISE AGGRAVERA’ IL PESO FISCALE SUL COSTO DEI CARBURANTI, CHE SONO GIA’ I PIU CARI D’EUROPA.
Il governo Renzi, che accusa di populismo gli oppositori, vorrebbe varare norme balzane ultra-populiste, come l’ipotesi di abolire il bollo auto, sostituendo il gettito con un aumento delle accise sui carburanti dell’ordine di 15-16 centesimi al litro, così portando il carico fiscale sui carburanti in Italia, già tra i più cari d’Europa, a livelli insostenibili.
Il carico fiscale in Italia per la benzina sfiora infatti il 69%, mentre per il gasolio si attesta al 67%, con un aggravio fiscale in Italia di oltre 12 centesimi al litro per la benzina, di circa 19 centesimi per il gasolio rispetto alla media europea. Un costo insostenibile, che ora rischia di aumentare con l’idea populista destinata solo ad avvantaggiare le auto di grossa cilindrata, che percorrono pochi chilometri, penalizzando al contrario i proprietari che, a prescindere dalla cilindrata, percorrono per lavoro più di 20.000 chilometri all’anno.
Secondo una analisi della Uil, nel 2015 il bollo auto ha assicurato alle casse delle Regioni oltre 6 miliardi di euro, incidendo per l’11,7% sul totale delle entrate delle imposte e tributi propri delle Regioni (Irpef Regionale, Irap, ecc.), che equivalgono a 51,4 miliardi di euro. Considerando il parco veicoli circolante in Italia, «nel 2015 sono stati pagati 147 euro in media l’anno per ogni veicolo circolante (autovetture motocicli ecc.)». La media più alta di gettito per singolo veicolo in questo caso spetta alla Toscana (189 euro) mentre la più bassa si registra in Sardegna (86). Nello specifico, le tasse automobilistiche hanno assicurato lo scorso anno in Lombardia 849 milioni (il 9% del totale del gettito dei tributi propri); nel Lazio 775 milioni di euro (il 9,4% del totale dei tributi propri); nel Veneto 595 milioni di euro (il 14% del totale del gettito dei tributi propri); in Emilia Romagna 550 milioni di euro (il 14,7% del totale dei tributi propri); in Piemonte 543 milioni di euro (il 10,8% del totale dei tributi propri). Quanto alla media per singolo veicolo circolante in Toscana si è pagato mediamente 189 euro l’anno; nel Veneto 177 euro; in Emilia Romagna 173 euro; in Molise 172 euro. In Sardegna, mediamente, per ogni veicolo circolante si è pagato 86 euro; in Sicilia 100 euro; in Calabria 105 euro; in Campania 116 euro; in Val d’Aosta 128 euro.
Per coprire il gettito degli oltre 6 miliardi di euro l’anno del bollo auto, oltre al normale aumento delle accise, si potrebbe registrare una corsa agli aumenti dei prezzi dei carburanti, che sono già tra i più cari d’Europa, violando il principio di progressività fiscale e le norme sulla capacità contributiva previste dall’articolo 53 della Costituzione, dato che il bollo auto, balzello visibile, si paga sulla potenza del veicolo, a differenza delle accise sui carburanti pagate da tutti, specie quelli che devono utilizzare le auto per motivi di lavoro, trasferendo in tal modo il gettito su tasse invisibili, come Iva e benzina.
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