LIBIA – LE FORZE REALISTICHE E LE FORZE DEMENTI

Schermata 2016-03-21 alle 11.38.19Sulla Libia c’è uno schieramento di forze realistiche e di forze dementi. Renzi si schiera con le forze realistiche, se non cambia idea. Il messaggio del premier è stato chiarissimo: a Venezia ha detto noi non vogliamo andare a fare un videogame. La cosa è troppo seria e noi non andiamo con cinquemila uomini e non andiamo fino a quando non c’è un governo insediato e stabile. Il che significa che il governo italiano non vuole andare a combattere in Libia. Vedremo come si svilupperanno le cose. In sostanza, la posizione di Renzi è una linea ragionevole, in questo momento. Abbiamo già subito due o tre colpi gravi, figuriamoci cosa succederebbe se andassimo in Libia. A Renzi, che è persona molto attenta, non sfugge né la vicenda Regeni in Egitto né l’uccisione dei due tecnici italiani in Libia, perché in entrambi i casi si tratta di segnali importanti. E Gentiloni, quando che dice “non ci faremo trascinare in avventure inutili e pericolose”, ripete quello che ha già detto il suo superiore diretto. Quello di Renzi e di Gentiloni è un messaggio anche al Pentagono, perché credo che la linea del presidente degli Usa non sia propriamente in sintonia con quella del Pentagono, considerato anche il caso Siria. Diciamo così: in questo momento c’è uno schieramento di forze realistiche e di forze dementi; qui Renzi si schiera con le forze realistiche.

Quanto al ritardo del rientro in Italia delle salme dei due tecnici uccisi, è difficile analizzarne i motivi perché in Libia c’è una situazione disastrosa, ci sono bande che si stanno combattendo e vai a capire quali bande hanno agito in un senso e quali nell’altro. Siamo di fronte a un Paese che non esiste più e, se questo è, non si può rimettere in piedi un Paese in quindici giorni. E certamente non lo si fa andando a bombardare non si sa bene cosa e dove. Quindi, l’intervento italiano non dovrebbe esserci, sempre se Renzi non cambia idea e non si schiera con la coalizione dei dementi.

Temo però che le pressioni dello schieramento dei dementi, ovvero gli americani, siano molto forti e possano esercitare ricatti molto forti. Diciamo che in questa fase c’è una sovrapposizione e contrapposizione di ricatti. Purtroppo la politica sta diventando una questione semi-criminale e dunque è difficile dire oggi quale arma prevarrà. Ci troviamo di fronte a una situazione semi-criminale in cui persone decidono di uccidere altre persone, facendo finta di avere la legge dalla loro parte.

http://giuliettochiesa.globalist.it

 

In apertura il premier Matteo Renzi


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