Giulia, perché lo farei

Che sia una questione controversa è più che comprensibile: diventare genitori di figli concepiti da donne che lo portano in grembo per coppie che non possono averne è un evento che in assenza di una legge in merito è condannata a ragione, ma con influenti distinguo. Se il cosiddetto utero in affitto (espressione volutamente dispregiativa) è il risultato dello sfruttamento di povere donne pagate per procreare e cedere il figlio dietro compenso non è ammessa alcuna giustificazione. L’altra faccia della medaglia si deve, tra molti esempi analoghi, a Giulia Innocenzi che sicuramente i telespettatori dei programmi di Michele Santoro ricordano come conduttrice di “Anno uno”.

Un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica rivela che la giovane giornalista si offrirebbe di mettere al mondo un figlio per persone care che non potessero concepirlo. E precisa che sarebbe un grande atto d’amore, che il rischio di sfruttare le donne in situazioni di estremo bisogno è la conseguenza della mancanza di una legge che regoli la maternità surrogata. Non è la sola a pensarlo e induce a riflettere il riferimento all’utero in affitto di Maria, madre di Gesù, che Giuseppe ha adottato per non aver potuto concepire un figlio, non avendo consumato il matrimonio. Certo le religioni giustificano tutto con l’insindacabilità e i misteri dei dogmi, ma come non porsi criticamente in vicende come l’incesto di Eva con i figli consumato per perpetuare la specie umana? La domanda laica è: perché Dio non ha creato almeno due coppie di uomini e donne per impedire rapporti sessuali incestuosi?

Nella foto Giulia Innocenzi

 

 

Anche questa è America

Povera America: alle prese con le primarie di democratici e repubblicani deve sopportare le volgari smargiassate di Trump (per modo di dire sopportare,   se si considerano i vasti consensi a Trump). Non ci sono limiti alle sue rozze chiassate che fanno breccia nella quota populista dell’elettorato. Alle ingiurie contro donne e migranti fa seguito l’ultima sparata machista del rozzo miliardario che emula alla grande nostrane esibizioni di virilità che si devono a potenti politici. Nel corso di un confronto televisivo con Mitt Romney, Trump ha raccontato di averlo visto inginocchiato davanti a sé, in posizione inequivocabile da prestazione sessuale e per non farsi mancare niente in tema di becera autoreferenzialità ha lasciato intendere di aver attributi da vero macho, con sottinteso ma chiaro riferimento alla lunghezza del pene. Povera America.

 

 

Corsi e pericolosi ricorsi

Nel buio di delinquenziali nostalgie per il nazismo, una parte non “redenta” di tedeschi, fortunatamente minima, riemerge con evidenti complicità istituzionali. Engelsbrand è il nome di un luogo della Germania da cancellare dagli atlanti geografici per non rischiare di trovarselo su possibili percorsi turistici: la municipalità ha appuntato una medaglia al merito sul petto di uno dei connazionali autori del massacro di Marzabotto che costò la vita a oltre settecento ostaggi, compresi bambini e donne. Achtung, direbbero i tedeschi che hanno condannato senza se e senza ma il nazismo…attenzione a rigurgiti di un ignobile passato.

 


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento