“A tre anni dalla morte rompete il silenzio, alzate la testa. Nessun simbolo, né colore. Uniti solo per chiedere giustizia”. E’ l’appello che Antonella e Carolina Rossi, moglie e figlia di David, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, ucciso esattamente tre anni fa, rivolgono ai concittadini senesi, e non solo, perchè finalmente quel “mistero giudiziario” trovi finalmente una sua Verità. Si incontreranno tutti per reclamarla, la giustizia finora negata, domenica 6 marzo alle 17 e 30 in piazza Salimbeni, dove si trova la sede nazionale di Mps.
Ucciso perchè – sta ormai emergendo con chiarezza, tassello dopo tassello – dopo una prima strafrettolosa archiviazione per “suicidio”, il caso è stato riaperto in seguito alla mole di prove prodotte dal legale della famiglia Rossi, Luca Goracci, e al basilare esito di tre perizie. Che lasciano spazio a pochi dubbi.
La prima perizia, grafologica, era finalizzata ad analizzare i tre biglietti lasciati da David alla moglie e trovati nel cestino dell’ufficio. Gli esperti hanno evidenziato che quella grafia è stata prodotta “sotto costrizione, fisica o psichica”. La seconda, medico legale, ha potuto riscontrare sul corpo della vittima evidenti “varie ecchimosi sulle braccia, in particolare sul destro, un chiaro segno di afferramento”. La terza, poi, verteva sulla dinamica della caduta, ottenuta anche grazie alla telecamera di videosorveglianza: la perizia parla esplicitamente di “un corpo che cade a candela, perpendicolarmente, quasi fosse lasciato cadere”. Dinamica perciò ben diversa rispetto a quella dell’aspirante suicida che si slancia e quindi cade ben oltre, e non certo in modo perpendicolare. Ed ecco che si fa strada l’ipotesi più verosimile: due individui entrano nella stanza di Rossi, lo stordiscono con un colpo alla testa, lo afferrano per le braccia, lo sollevano e lo fanno cadere giù dal balcone, per simulare un suicidio. Il filmato della telecamera di sorveglianza, comunque, risulta abbondantemente manomesso, “con sfasamento di orario – viene sottolineato nella perizia – minuti mancanti e sequenze più volte frazionate”.
Il legale della famiglia Rossi, Luca Goracci, è stato ascoltato dalla commissione d’inchiesta costituita dal consiglio regionale della Toscana, e ha rivelato che David “era in possesso di informazioni che potevano essere pericolose per i politici”. E ha precisato: “politici locali, nazionali e anche sovranazionali”.
E proprio pochi giorni prima del salto dalla finestra – un vero e proprio “suicidio” alla Pinelli, l’anarchico scaraventato giù dalla polizia milanese dopo l’attentato di piazza Fontana – il responsabile della comunicazione dell’istituto senese aveva deciso di presentarsi davanti ai pm per verbalizzare. Sembra abbia comunicato la circostanza anche al neo amministratore Mps, Fabrizio Viola. Per tale motivo – a detta dei familiari e non solo – in quei giorni David era particolarmente agitato, molto preoccupato. Giorni bollenti, quelli per il Monte dei Paschi, al centro di un autentico ciclone giudiziario e di un crac dai cento, possibili risvolti, sicuramente molto pericolosi per non pochi pezzi da novanta non solo targati Mps, ma dell’intero sistema finanziario e politico di casa nostra. Tessere di un mosaico di connivenze, collusioni e complicità sulle quali forse David aveva deciso di alzare il sipario.
Gli attuali inquirenti, inoltre, dovranno accertare anche se c’è stata un manina massonica in tutta la vicenda. Val la pena di ricordare che due anni fa esatti,
marzo 2014, il pm della procura di Siena, Aldo Natalini, aveva cercato di porre la pietra tombale sul caso, decretando l’archiviazione. In quello stesso mese assurgeva alla suprema carica di Gran Maestro del GOI, la più potente loggia massonica italiana, il Grande Oriente d’Italia, il senese Stefano Bisi. E’ infatti il 5 marzo 2014 quando il giornalista e direttore del “Corriere di Siena” Bisi, scala il vertice del Goi con quasi 11 mila voti su un totale di 16 mila affiliati. I due giornalisti, Rossi e Bisi, si conoscevano bene, anche perchè Mps era stato un generoso inserzionista pubblicitario per il Corriere di Siena, circostanza del resto quasi scontata in un contesto di medie dimensioni e un potente istituto con larghi mezzi a disposizione per le sue mega campagne pubblicitarie, caso mai anche per rifarsi il lifting. Così ricordava un blog massonico: “Verso la fine della presidenza Mussari sono stati assunti nell’area comunicazione di Mps la fidanzata del Bisi e un altro collaboratore del Corriere di Siena”. E poi: “Vogliamo ricordare gli articoli d’elogio scritti dal Bisi sull’acquisto della Banca Antonveneta? Il groviglio armonioso ha messo in ginocchio la città”.
E un groviglio di misteri dovrà essere dipanato – il più presto possibile – dalla nuova inchiesta sul “suicidio” Rossi: perchè si alzi il sipario su quella esecuzione non troppo perfetta…
Qui la locandina della manifestazione per David Rossi
Per approfondire
Monte Paschi – ROSSI E IL GROVIGLIO ARMONIOSO – 15 marzo 2014
DAVID ROSSI – FINALMENTE LA PROCURA SI ACCORGE CHE L’ARCHIVIAZIONE PER SUICIDIO NON PUO’ REGGERE – 17 novembre 2015
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4 pensieri riguardo “VERITA’ SUL “SUICIDIO” DI DAVID ROSSI E LE SUE “INFORMAZIONI PERICOLOSE””