PAOLA: “SÌ, SONO ITALIANA”

Attoniti, scientificamente ignoranti, perciò curiosi insoddisfatti, in tanti si chiedono “Ma cos’hanno di speciale gli atleti con la pelle nera che fanno dello “sport lo spettacolo più bello del mondo?” (slogan auto promozionale di Sky). Già perché sono sempre di più i calciatori neri di elevate qualità atletiche e tecniche, perché sono leader senza pari nella Nba, università mondiale del basket, perché entusiasmano con prestazioni impossibili ad altri in molte discipline dell’atletica leggera tanti atleti del continente africano o accolti e naturalizzati dai Paesi di mezzo mondo?

Una ragione è di natura genetica. Il potenziale psicofisico di uomini e donne con la pelle nera racconta evolute mutazioni altrove sconosciute, in parte conseguenti alle fatiche non solo fisiche per la sopravvivenza, a condizioni ambientali spesso estreme, e nel corso dei secoli alla consapevolezza di dover competere in ambiti a loro possibili, di  affidare orgogliose rivincite allo sport, ma non meno alla musica, al blues, al jazz, a voci inimitabili. E non fosse tutto questo all’origine della grande bellezza dei neri? Dovremo accettare di non aver risposto ai molti perché, di dover ancora lavorare e  in contrasto alla scellerata, imperdonabile presunzione del razzismo, che nell’esasperazione estrema molto si connette con l’ideologia nazista della razza pura, della sovranità del genere umano ‘uber alles’ della ‘pelle bianca, capelli biondi, occhi azzurri’.

SUCCEDE CHE LA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE di Volley World, risponda indirettamente agli insulti razzisti di italiani imbecilli e vigliacchi, subìti da Paola Egonu, stratosferica pallavolista a cui l’Italia deve l’oro olimpico di Parigi e l’altissimo credito della nostra nazionale. Paola, sostenitrice del cambiamento sociale e dell’inclusione, ha innescato importanti discussioni su identità, razza e orientamento sessuale. È nata a Cittadella da genitori nigeriani e indignata si è sentita chiedere “Come fai a essere italiana?”. Il colore della pelle nera l’ha sottoposta a costante discriminazione. Racconta: “Da bambina ho subìto un odioso commento razzista dell’insegnante. Paola: “Maestra, devo andare in bagno e lei “No, non puoi, per tre volte”. “Non sono riuscita a trattenerla e l’insegnante ha riso di me: ‘Oh mio Dio, hai un cattivo odore. I neri puzzano’. Da giocatrice anche peggio e dopo anni nelle migliori squadre italiane Paola ha risposto alle ingiurie trasferendo la sua classe senza pari in Turchia, ma con l’idea di tornare nella sua terra, in Italia.


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