“Fusse cu fusse la vorta bona?” Il signor Al Capone, primula nera della malavita mafiosa Usa, scivolato via più volte dalle mani della giustizia, è finito in manette per aver evaso il fisco. A dispetto dei gravi reati commessi, follia dopo follia, Trump per il momento non rischia il carcere, non è oggetto di accuse personali, ma potrebbe diventarlo. Incriminata dalla Procura di New York è la Trump Organization, società che si occupa delle attività e degli investimenti del presidente americano: frode fiscale durata 15 anni.
L’arresto di Allen Weisselberg, stretto collaboratore del tycoon, capo della Trump Organization che ha lavora al suo fianco dagli anni Ottanta, potrebbe portare ad un’escalation di problemi legali per il neo presidente americano, ma condoni, immunità, assoluzioni ‘politiche’, che lo hanno salvato dalla galera sono precedenti a suo favore. Non resta che sperare nell’incorruttibilità del fisco Usa. L’amico Fritz, in delirio di onnipotenza per il fiabesco flirt con Musk e altri straricchi oligarghi, sferra un colpo letale all’economia del ‘Vecchio Continente’, lo grava di dazi da strozzinaggio, dichiara guerra all’Europa (“Ha truffato l’America), delegittima Zelenski e lo ricatta per impadronirsi delle ‘terrea rare’ di cui è ricca l’Ucraina e infanga il leader (“pessimo comico”) per sostituirlo con un soggetto ‘obbediente’’. Lui sì, pessimo comico, è ritratto da un video very kitch mentre si abbronza in short e torso nudo accanto al megalomane Musk (che fa piovere banconote).
Sono in riva al mare che bagna la Gaza rasa al suolo anche grazie alle armi generosamente fornite all’amico Netanyahu. I due oligarghi, per ora in pieno flirt, stesi su comode sdraio, gustano un long drink da favola, mentre scorrono le immagini di danze carnevalesche, di una gigantesca statua in oro di Trump, di un casinò, una discoteca, un fornitissimo bazar, ridenti palme, dove ora non può crescere neppure un filo d’erba. È la Gaza che il presidente immobiliarista ha intenzione di trasformare in succursale di Miami Beach, una volta liberata la Striscia dell’ultimo palestinese. Il progetto non è ancora di pubblico dominio, ma chi frequenta il tycoon rivela che nell’insediamento del futuro Eden vi sia un’insula con villa panoramica, destinata a casa vacanze, dono per l’amica Giorgia, premier italiana molto filo trumpiana.
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