Facile, facile. Elementare commenterebbe Sherlock Holmes: se paghi, cento, duecento, trecento euro per far tua una borsa ‘Kelly, firmata da Hermès, ovvero da uno degli ‘dei’ della moda di lusso straricchi anche grazie alla vendita di borse femminili, icone della donna Vip e non hai turbe mentali che offuscano la percezione…se lo fai è scontata la tua consapevolezza di aver compiuto l’acquisto di un falso e di aver recato danno a chi produce e vende le originali al costo di alcune migliaia di euro. Effetto collaterale di questo genere di acquisti è l’ingenua gratitudine di chi riceve in regalo una borsa taroccata spacciata per originale.
Successe alla povera Daniela, in arte politica Santanchè, che nella fase di appropriazione del partito (Forza Italia) guidato da Alfano, la ministra, ora meloniana, regalò un paio di borse ‘Kelly (una rosa, una verde) a Francesca Pascale, fidanzata napoletana di Berlusconi per agevolare il cambio di regia del partito a proprio vantaggio, episodio destinato a finire nel mirino dell’opinione pubblica. A scoprire il ‘falso’ è stato un elegante negozio dove Daniela ha portato una delle borse per far riparare il manico morso da un cagnolino e la scoperta che il prezioso accessorio era contraffatto. L’obbligo di sequestrare la borsa fu eluso per non ‘inguaiare’ la Santanché.
Il racconto è della giornalista Lucarelli che ha denunciato il “caso” sul ‘Fatto Quotidiano’ ed è stato individuato il ‘vu cumprà’ che le ha venduto le borse taroccate. Ha confermato: “Sì, comprava da me, gliele ho date io, poi lei le portava in tv”. Daniela interpreta da par suo il copione dei politici colti in flagrante e minaccia di querelare la giornalista. Che dire, si tratta di un peccato veniale della ministra, invitata a dimettersi, inquisita e da sottoporre a processo per più reati . Il comune denominatore dei due ‘casi’ è il suo ostinato “me ne frego e resto ministra…tiè!”.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.