MATTEO SALVINI / LO SFASCIACARROZZE DEL GOVERNO SFASCISTA

Caos trasporti, come neanche nel settimo mondo.

Ogni settimana una vite, un chiodo oppure un bullone manda in tilt tutto ‘O Sistema ferroviario, roba che neanche nel Far West ai tempi dei convogli chuf chuf.

Cittadini esasperati, pendolari trattati peggio di muli da soma, turisti allibiti come neanche alla vista di un marziano.

Eppure lui, il Capo Carroccio (farebbe proprio bene a condurre, se ci riesce, una diligenza), il vice ministro del nostro Sgarrupato Sgoverno Sfascista, il Conducator di Infrastrutture e Trasporti nel nostro sventurato paese, ha la faccia come il bronzo e non si dimette, cosa che anche nella più dimenticata landa del pianeta sarebbe ovviamente successa.

Non solo non se ne va sommerso dai pernacchi e immerso in quel fango dove solitamente nuota (e incredibilmente galleggia ancora), ma si presenta a Montecitorio per una ‘informativa urgente’, fa la morale, narra i suoi miracoli tra binari & traversine: nonché racconta di un quasi golpe.

Ai confini della realtà.

Matteo Salvini alla Camera sul caos trasporti

Ma ben dentro i confini di un Parlamento ridotto ormai ad un bivacco di predoni & lanzichenecchi, pronti a divorare quel che resta di uno Stato ormai alla frutta. O al Meloni.

Sentite cosa osa dire il Capo Carroccio.

E’ in atto una operazione di Sabotaggio”.

Tornati ai tempi delle bierre, molto probabilmente.

Il Vate scende a spiegare: “Lo dico con estrema chiarezza: un grande paese come il nostro non si fa e non si farà mai intimidire. Lo dico perché da anni la rete ferroviaria è oggetto di attacchi”.

Forse lo zampino di Putin… O dei servizi segreti di Teheran…

Gonfiando il petto, esce fuori la tempra dello Statista puro: “Voglio far parlare la realtà. Dopo delicati approfondimenti abbiamo riscontrato un quadro di incendi dolori (forse ha consultato la Forestale, ndr), esplosioni, guasti, rotture e problemi elettrici. Episodi che si sono verificati con regolarità. Ma che, guarda un po’ la coincidenza, dopo gli esposti non si sono più verificati”.

Magici ‘esposti’.

E dal Suo altrettanto Magico cilindro saltano fuori i Grandi Numeri delle nostre patrie ferrovie, con la benedizione di San Matteo.

Dal 2024 contiamo più di 1.200 cantieri su tutta la rete. Sono cantieri di complessità e valore senza precedenti. Circa 700 sono per nuove opere, mentre i restanti, oltre 500, per attività di manutenzione della rete. Si tratta di lavori indispensabili per raggiungere gli obiettivi del PNRR e per rendere la nostra rete ferroviaria più moderna, più efficiente e più sicura”.

Spiega alle sue genti il Vate: “Tutti questi cantieri hanno ricadute sulla circolazione. Ma a differenza delle altre reti europee, dove sospendono le linee per mesi senza preoccuparsi di come garantire mobilità alternativa, in Italia gli interventi infrastrutturali prevedono interruzioni con tempi più brevi, una strategia a tutela dell’intera collettività e a garanzia del diritto alla mobilità”.

Ritardi nei treni

Da un miracolo all’altro il passo è breve, speriamo che San Gennaro non si agiti troppo per la più che agguerrita concorrenza.

Ecco ancora il Verbo del Santo lumbard, che dà i numeri: “Nel 2024, dati ufficiali, i treni ad Alta Velocità hanno avuto una puntualità di quasi il 75 per cento. Se il nocciolo del problema è questo, mi permetto di segnalare che negli ultimi anni i risultati peggiori si riferiscono al 2018, quando i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti erano stati prima del PD e poi dei 5 Stelle, con il 68,8 per cento di puntualità; e del 2020, ministro PD e 70 per cento di puntualità, nonostante i pochi cantieri aperti e i pochissimi convogli alla luce del Coronavirus che aveva rallentato tutte le attività”.

Sfiora, col suo santo tocco, il tema quasi sacro dell’Alta Velocità, il Profeta di tutti i trasporti interplanetari già nel mirino dell’amico Elon Musk per il prossimo sbarco su Marte.

E gli fa eco, nelle stesse ore, un altro Vate (se pur di minori dimensioni) di questo nostro Destra-centro-Destra che più nero non si può: il cattolico Maurizio Lupi, sempre lui, inossidabile come il bullone più antico delle ferrovie di casa nostra.

Maurizio Lupi

Torna sempre in scena (o meglio, in patetica sceneggiata) il lupetto de noantri, per commentare in modo che più ‘sgarrupato’ – arieccoci – non si può le nostre vicissitudini quotidiane. E, stavolta tanto per cambiare, anche in modo storicamente ebete.

Straparla, l’ex berlusconiano tutto dio-casa-famiglia, di Alta Velocità come vecchia ossessione della sinistra che l’avrebbe criminalizzata: sempre a dire che è stata una colossale CORRUZIONE, pigola il Maurizio.

Peccato che la sinistra non l’abbia mai fatto. Che si sia sempre, regolarmente genuflessa davanti al Moloch TAV, per via dei giganteschi flussi miliardari che ‘baciavano’ tutti i partiti, anche se soprattutto quelli a vocazione centrista, DCall’epoca in pole position: perché l’altrettanto Magico TAV, ossia il Treno ad Alta Velocità, è progettualmente partito a fine anni ’80 e decollato proprio a inizio ’90, subito cominciando a trasportare vagonate stramiliardarie (si trattava di vecchie lire) pro correnti di partito, imprese & mafie. Proprio per questo venne scoperto in tempo quasi reale dagli ultimi due veri magistrati italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I quali, in modo profetico, individuarono nel TAV il maxi business degli anni ‘’90 e seguenti, come si è ampiamente dimostrato e si sta ancora dimostrando.

Ecco la vera causa, l’autentico movente, l’unica pista che porta al tritolo di via Capaci e di via D’Amelio.

Il libro di Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato

Come hanno documentato, in modo scientifico, Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato nell’imperdibile ‘CORRUZIONE AD ALTA VELOCITA’’ uscito addirittura nel 1999.

E come la ‘Voce’ ha fatto con le sue inchieste partite ad inizio anni ’90: lo potete verificare scorrendo tra le pagine storiche del nostro archivio (basta digitare TAV oppure ALTA VELOCITA’ per rendersene e conto).

Ora il botto finale: il nuovo TAV, ossia la colossale, storica occasione per politici, imprenditori & mafiosi di oggi, sapete qual è? Il Ponte sullo Stretto, of course. Che il nostro Capo Carroccio, Santo Salvini, vuol tradurre in concreta realtà in tempi brevissimi.

Capito l’aria (putrida) che tira?


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento