Quel che non si scrive e non si dice. Tempo fa (forse ancora), immigrati ingaggiati da importatori di cineserie vendevano elicotterini-giocattolo che azionati da una levetta si alzavano in volo ‘telecomandati’. Anticipavano, senza far danni, perché disarmati, l’era dei droni, allora di là da venire. A nessuno venne in mente di arrestare e processare gli inventori di quei giocattoli potenziali terroristi, che avrebbero potuto dotare, come optional di mini ordigni esplosivi.
COME NON BASTASSE L’ORRIDO DI MISSILI che piombano senza distinguere tra bersagli militarmente strategici e scuole, ospedali, abitazioni civili, ora centinaia di droni sorvolano i ‘Paesi nemici’ e provocano devastazione, vittime innocenti di civili, di bambini. E succede nel terzo millennio che la produzione e la vendita di droni non debba sottostare ad alcuna restrizione. Chiunque può acquistarne anche on line, grazie a Internet. [Non è ancora successo, ma potrebbe accadere che un malintenzionato lo doti di esplosivo per un omicidio a distanza].
L’AMERICA TRUMPIANA è ossessionata dall’equazione droni-terrorismo, dal mistero dei suoi cieli oscurati da stormi di droni e impone all’Italia di estradare l’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, accusato di occuparsi della produzione di droni per il suo Paese, perciò terrorista (sic) e di far parte delle guardie rivoluzionarie islamiche, tesi non condivisa dall’Italia. Ragioniamo in conseguenza: esiste una prigione multinazionale dove incarcerare tutti i ‘terroristi’ impegnati nella costruzione droni, cioè cinesi, russi, americani, israeliani, italiani…?
UN QUESITO MOLTO PIÙ URGENTE interroga il blitz della Meloni, la volata ‘alla chetichella’ tra le braccia spalancate di Trump e Musk: ha sciolto il nodo che collega maledettamente il caso Cecilia Sala-ingegnere iraniano? L’amicone Tycoon, oltre a contare su Giorgia come strumento dell’‘assalto’ sovranista all’Europa, è disposto a cedere per liberare e presto la giornalista dal carcere di Teheran? Servono fatti, non chiacchere devianti e l’unico frutto tangibile della trasferta americana della signorina premier è il ‘sì’, da trasformare in contratto, all’invasione tecnologica di Musk. Con la sua impresa Space X incasserebbe un miliardo e mezzo di dollari per garantire la sicurezza cybernetica del governo.
SOSPETTO INFONDATO O IPOTESI CREDIBILE? Accordi del genere, si pensi alle mega operazioni per la fornitura di petrolio e gas, sono trasparenti o nascondono ‘transazioni’ a favore di chi le sottoscrive per approvvigionarsene? In margine alle 5 ore di Giorgia nella residenza hollywoodiana di Trump, dell’inconsueta ‘toccata e fuga’, una legittima domanda: è lecita l’iniziativa intrapresa senza concordarla con l’esecutivo, con il suo vice e ministro degli esteri, con il titolare dell’economia, con il Parlamento?
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