Ma chi era mai il ‘principe’ della risata (e non solo) Antonio De Curtis, nei suoi mitici ‘Totò Sceicco’ oppure ‘Totò d’Arabia’?
Un ‘principiante’, è proprio il caso di dire, al cospetto del nuovo numero uno per tutte le reti televisive del pianeta, Ahmad al-Shaara, nome d’arte Al-Jolani, ossia il già memorabile capo dei ribelli siriani che ha annichilito in una settimana il regno cinquantennale dei malefici Assad.
La riflessione sgorga spontanea dopo aver sentito e letto le frasi – da verace sceneggiata partenopea degna dello storico Teatro Trianon nel ventre di Napoli – pronunciate dal nuovo Profeta negli studi della BBC a Damasco, al microfono di uno dei suoi più illustri ‘international editor’, Jeremy Bowen. Il quale, per inciso, si sarà certo rallegrato per lo scoop e dentro di sé avrà riso come un matto, da real foolish…
Ecco, fior tra fiore, alcuni dei più spassosi passaggi. Tutto grasso che cola per le orecchie dei tele-cretini occidentali.
“Il nuovo governo della Siria non rappresenta e non rappresenterà mai una minaccia per l’Occidente”. Capito l’antifona?
Per rassicurare i vertici di Tel Aviv: “Non attaccheremo mai Israele”. Da mille e una notte.
“Ci sarà un comitato di esperti legali siriani per scrivere la Costituzione. Saranno loro a decidere. E qualsiasi governante o presidente dovrà seguire la legge”. Ricordate la lettera dettata da Totò e scritta da Peppino?
“In Siria crediamo nell’educazione delle donne”. Un po’ ambiguo: le donne sono educate o vanno educate? Mumble mumble.
Sull’uso dell’alcol nella Siria del domani: “Ci sono molte cose di cui non ho il diritto di parlare perché sono questioni legali”. Chiarissimo.
“Non abbiamo mai preso di mira i civili o obiettivi e aree civili”. Ma come sono umani questi ‘ribelli’…
“Non faremo mai della Siria un altro Afghanistan”. Parola del Vate.
“Ora, dopo quello che è successo, le sanzioni occidentali devono essere cancellate perché erano mirate contro il vecchio regime. La vittima e l’oppressore non possono essere trattati allo stesso modo”. Futuro docente di Etica.
“Il nostro gruppo deve adesso essere cancellato dall’elenco delle organizzazioni terroristiche”. Scherzi drammatici a parte, il riferimento è alla sua formazione ‘Hayat Tahir al-Shan’, etichettata come tale, nel 2016, da ONU, USA, UE, Regno Unito e altri, perché nata come gruppo scissionista di al-Qaeda. Proprio per questo, nel corso della risibile ma molto istruttiva intervista, il nuovo Messia d’Arabia ha voluto sottolineare e ricordate a tutta la platea di telespettatori occidentali d’aver reciso ogni legame con la gramigna terrorista e con il suo travagliato passato qaedista e jiadista.
Intesa la favola di Cappuccetto Rosso con tanto di burqa?
Non ce la sentiamo, francamente, di aggiungere commenti alla performance del grande talento improvvisamente sbocciato, il fresco Totò di Damasco: ricordate, or che ci sovviene, l’algerino Totò le Mokò?
Passando a cose un po’ meno farsesche, vogliamo proporvi alcune letture che possono meglio inquadrate la figura (o il figuro) del nuovo mito mediorientale, Super al-Jolani. Che rappresenta, in modo che più plastico non si può, come l’Occidente, o meglio i Servizi dei paesi ‘democratici’ (Usa, Regno Unito e Israele in pole position) siano riusciti a ‘plasmare’ l’ex terrorista in un pupazzo ‘costituzionalista’: giacca scura, camicia celeste, aplomb britannico, calmo, pacato e conciliante, come appare nelle imperdibili immagini griffate BBC.
Ecco quindi cosa ha messo in rete la storica tivvù britannica sul ‘reporting from Damasco’, Syria not a threat to world, rebel leader Ahmed al-Shaara tells Bbc
Poi due pezzi pubblicati dall’ottimo sito ‘Come don Chisciotte’, entrambi del 19 dicembre: firmato da Manlio Dinucci, La Siria liberata dai suoi demolitori
Quindi un’inchiesta del reporter investigativo inglese Kit Klarenberg, Privatizzare la Siria: gli Usa lo progettano
Infine, messo in rete da ‘AntiWar’, How the West Rebranded al-Qaeda’s Jolani
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