Il “nuovo” che avanza per il governo delle grandi città del Futuro. Singolar tenzone fra due manager interscambiabili a Milano, con un’accoppiata Sala-Parisi da perfetto Partito della Nazione, i capi condominio per un’idea di grande metropoli, i super burocrati a progettare il tessuto urbano e civile che verrà.
A tutta monnezza al centro Sud. Nel curriculum di due possibili sindaci, Bassolino a Napoli e Bertolaso a Roma, c’è un filo rosso che lega i candidati del centro destra e del centro sinistra (una formalità le primarie in casa Pd): l’emergenza rifiuti. Entrambi commissari straordinari per una Napoli sommersa da montagne di sacchetti a perdere: il primo – plurisindaco e governatore – proprio in quanto presidente della giunta regionale della Campania, il secondo su diretta nomina di Berlusconi, in quei mesi alle prese con lo “scandalo Noemi”, provocato – secondo i tormentoni politico gossippari di allora – dall’infatuazione per la minorenne di Portici; secondo fonti più informate, invece, i suoi blitz “sentimentali” erano né più né meno che l’agevole paravento per “trattare” ad “alto” livello la liberazione di Napoli dalla morsa rifiuti, un business che la camorra controlla a 360 gradi.
Inchieste sul groppone per entrambi. Sul versante penale, il processo per la monnezza a Napoli è finito con un’archiviazione totale: nessun responsabile per quello scandalo che fece tragicamente ridere tutto il mondo, con le pile di sacchetti che raggiungevano i terzi, quarti piani delle abitazioni “civili”. Bassolino viola mammola, prosciolto da tutte le accuse: a presiedere quel collegio giudicante Adele Scaramella, sorella del ruspante 007 vesuviano Mario Scaramella, l’ultimo a incontrare il russo Alexander Litvinenko ancora vivo, ma fresco dall’aver ingurgitato una tè corretto al polonio. Nell’entourage familiare degli Scaramella, fra gli altri, il super ispettore ministeriale di via Arenula Arcibaldo Miller (voluto da Berlusconi, confermato da Prodi) e il governatore della Campania anni ’90 Antonio Rastrelli, molto vicino al tandem Fini-Bocchino e primo commissario per l’emergenza rifiuti della Regione.
Dalla Corte dei Conti, invece, pesanti randellate per Bassolino che dovrà restituire un bel po’ di quattrini alla collettività proprio per alcune vicende legate all’emergenza rifiuti (vedi link in basso).
La circostanza, però, non ne fiacca gli entusiasmi. “Potevo starmene tranquillamente in pace a fare il nonno con i miei nipotini – racconta – invece scendo in campo per la mia città, afflitta da gravissimi problemi. Lo faccio solo per spirito di servizio”.
Ma anche Bertolaso fa un grande sforzo personale per scendere in campo, animato ugualmente da spirito di servizio per la sua Roma, anch’essa attanagliata da cento problemi. Lascia il capezzale della nipotina, in cura a Londra, abbandona il capezzale dei suoi ammalati in Africa, dove faceva il medico volontario, per correre ad un terzo capezzale, quello dei capitolini in emergenza continua. E chi può guarirla meglio del Super esperto di tutte le Emergenze, dal terremoto dell’Aquila alla monnezza di Napoli, fino ai lavori sprint per il G8 alla Maddalena e allo stesso Giubileo 2000 dove è stato il braccio destro di Rutelli in veste di vice commissario ? Peccato che da quelle emergenze siano spuntate fuori non poche grane giudiziarie, che hanno rischiato di mandare in tilt la sua candidatura (“campagna elettorale col codice penale” scrive il “Giornale d’Italia): ma alla fine ha prevalso il diktat dell’ex Cavaliere, capace di convincere i sempre riottosi Meloni e Salvini. E’ attualmente sotto inchiesta, infatti, sia per gli appalti della Maddalena che per quelli dell’Aquila terremotata (vicenda con tanto di risatine notturne via telefono tra due mattonari mentre i morti erano ancora caldi sotto le macerie).
Per dieci anni al vertice della Protezione civile, potente sottosegretario nell’ultimo esecutivo guidato da Berlusconi che poi lo ha a lungo corteggiato per l’incarico di super coordinatore nazionale delle truppe in disarmo di Forza Italia, Bertolaso ora quel carisma capace di riaggregare le forze nei momenti di emergenza dovrà utilizzarlo per la mission impossible del Campidoglio.
E per aprire la sua campagna elettorale romana Bertolaso ha fatto esplicito riferimento all’altra mission impossible invece – a suo dire – vinta: proprio quella per l’emergenza monnezza all’ombra del Vesuvio. Ecco le sue parole: “L’emergenza spazzatura a Napoli chi l’ha risolta? De Magistris o il termovalorizzatore di Acerra che il sottoscritto ha realizzato in sei mesi?”. Tempi, modalità e funzionalità a parte (dell’impianto acerrano), come mai nessun pensierino al “compagno” di sventure Bassolino? E nessun cenno, of course, a quell’aiutino da non poco dell’allora Cavaliere in trasferta a Casoria…
Nel montaggio di apertura, Antonio Bassolino e Guido Bertolaso
PER APPROFONDIRE:
SINDACI / SAN BASSOLINO IN CAMPO, PLURICONDANNATO E NULLATENENTE
BERTOLASO – L’UOMO DELL’OPUS DEI
BERTOLASO – IL SIGNORE DEGLI SFRACELLI
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