La ‘pacchia’, come direbbe Giorgia “Yo soy mujer” eccetera, è troppo presto finita per i vacanzieri premiati dl governo con le ferie pagate extra, fuori tempo, in hotel stellati di Albania. Quel che accade legittima la scelta di infierire, di mettere in satira il nuovo, eclatante flop della signorina che ci s-governa. Contemporaneamente piena solidarietà al personale civile e militare che finora ha gestito il nulla nei centri di accoglienza che i maligni hanno paragonato a penitenziari: operatori sociali, poliziotti e carabinieri, si sarebbero adattati con immenso piacere a soggiorni meno da Vip, in luoghi del mondo come le Seichelles, orgogliosi pr il risparmio arrecato con questa scelta alternativa alle casse semivuote del Bel Paese. Spetta a un bravo diplomato in ragioneria fare di conto per conoscere quanto finora è costata la permanenza nel Paese nostro dirimpettaio di italiani in trasferta a Schengiin e Gjader. Ci informi, please.
Dai due insediamenti, ‘emigra’, torna a casa, il 75% del personale (poliziotti, operatori). Magi, di +Europa, fustigatore seriale dell’operazione Albania, ha il dono dell’ironia: “L’unico rimpatrio è questo. Fallimento epocale”. Giorgia non ha bisogno di confortor, provvede lei a produrre selfie autoassolutori, ma comunque, con un segno di umana solidarietà i suoi contestatori le riconoscono la dote della tenacia, per il rifiuto a confessare la serie di fallimenti personali e dei suoi protetti, ad assumere la responsabilità di ‘casi’ come il disastro Albania, la figuraccia mondiale di cattedrali nel deserto che sottrae, il tesoretto di 800 milioni a urgenza italiane irrisolte. Alla povera borgatara della Garbatella va reiterata l’offerta di pietas: deve ingoiare il rospo di Piantedosi che dal Viminale abitato abusivamente, arzigogola sul clamoroso inciampo: “Non è una dismissione, ma una rimodulazione in base alle esigenze del momento. I centri restano aperti e vigilati”. Già, ma per vigiliare il ‘nulla’, forse per limitare il mezzo fallimento della trattoria Meloni priva di avventori? Il colmo del pasticciaccio brutto: nell’area dei centri ferve ancora il lavorio nei cantieri, esempio di desolazione, nuovo salasso per una tragicomica sceneggiata, capitolo finale di una vergogna di cui non si vergogna la Meloni che continua a millantare come geniale la fallimentare operazione controfirmata dal presidente Rama.
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