Bill Gates, la sua Fondazione, il Ceo di ‘Pfizer’ Albert Bourla, l’ex premier olandese e neo Segretario Generale dellaNATO, Mark Rutte, verranno processati da un tribunale orange per i danni prodotti dai vaccini anticovid.
La ‘storica’ sentenza sulla concreta, anzi reale, possibilità che il miliardario-filantropo a stelle e strisce, un pezzo da novanta di Big Pharma e il capo dell’Alleanza Atlantica vengano processati è oggi una realtà di fatto, visto quanto ha appena deciso la Corte di Leeuwarden, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento danni presentata da 7 cittadini olandesi pesantemente colpiti dagli effetti avversi causati dai vaccini anti covid, in particolare quello griffato ‘Pfizer’, la star che per prima ha messo in commercio al mondo il suo ‘Comirnaty’, dichiarato dal tribunale – come gli altri sieri – non solo inefficace ma anche dannoso per la salute umana.
Da rammentare che fra un mese esatto, il 6 dicembre, dovranno comparire davanti al tribunale di Liegi per rispondere di reati gravissimi e relativi soprattutto ai contratti d’acquisto UE da 71 miliardi di vaccini Pfizer, sia la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen che Bourla. Da non poco.
Altre rogne per il fondatore di ‘Microsoft’. Perché in Kenya stanno divampando le polemiche – che si sono subito propagate in tutto il continente africano – circa l’‘immunità diplomatica’, un vero e proprio lasciapassare per la totale impunità, appena decisa dal governo di quel paese a favore del fondatore e di tutti i funzionari e dipendenti della ‘Bill & Melinda Gates Foundation’, che godranno anche di una totale esenzione fiscale per quanto guadagnato. Ai confini della realtà: ma ben dentro i confini di un mondo ormai nelle mani di ‘Big Pharma’ e di quel ‘Deep State’ che ormai da un ventennio detta la sua legge non solo negli Stati Uniti ma in tutto l’Occidente.
Vediamo più in dettaglio quanto sta succedendo e partiamo dalle news in arrivo dall’Olanda.
UN PRECEDENTE ‘STORICO’
La clamorosa sentenza è stata pronunciata dalle toghe del tribunale di Leeuwarden, le quali hanno messo nero su bianco che dovranno comparire davanti a loro i denunciati da novanta che ora diventano imputati di un reato da brividi: aver cioè causato danni alla salute di 7 cittadini, uno dei quali nel frattempo è anche passato a miglior (certo, rispetto a questa) vita.
Gli avvocati della difesa di Super Bill hanno non hanno contestato i fatti, ma la ‘giurisdizione’, ossia se il tribunale di riferimento delle vittime può essere diverso rispetto a quello dove risiedono gli accusati: ad esempio, Gates vive e abita, oltre che in giro per il mondo, negli Usa. Ebbene, la corte ha stabilito che quella orange è la giurisdizione è ad hoc, ossia che non esiste alcun ostacolo di origine legale né territoriale.
Eppure lo studio legale che patrocina e difende il super miliardario-filantropo a stelle e strisce è il più importante nei Paesi Bassi, ‘Pels Rijcken’, quartier generale a L’Aja.
Gli avvocati dei 7 querelanti sostengono in sostanza che Bill Gates & C. li abbia deliberatamente fuorviati sull’uso dei vaccini anti covid, nonostante sia lui che i suoi complici “sapessero bene che queste iniezioni non sono sicure né efficaci”. Quindi molto prevedibilmente dannose o letali, per via dei pesantissimi effetti avversi causati soprattutto al sistema cardiocircolatorio, producendo pericarditi, miocarditi, ictus trombosi, infarti; e attivando patologie tumorali. La letteratura scientifica, le statistiche ufficiali e i dati sugli incrementi – a partire dalle campagne vaccinali – dei decessi su questi fronti sono lì a dimostrarlo in modo ormai palese.
Scrivono senza alcun timor reverenziale i giudici nel loro provvedimento: “Bill Gates è un ricco miliardario americano che ha investito in parte i suoi beni in una Fondazione che mira a combattere la povertà, le malattie e le disuguaglianze in tutto il mondo. La Fondazione è affiliata a GAVI, ‘The Vaccine Alliance’, una partnership tra vari enti pubblici e privati internazionali nel campo delle vaccinazioni. E’ inoltre affiliata al ‘World Economic Forum’, un’organizzazione internazionale il cui obiettivo statutario è di unire i leader mondiali degli affari, dei governi e della stessa società nel contesto dell’attuazione di un progetto denominato ‘The Great Reset’”.
E vanno poi giù duro, sostenendo che Gates, la sua Fondazione, GAVI, il WEF & C. “hanno indotto in errore i cittadini, circa la somministrazione dei vaccini anti covid 19, mentre sapevano o avrebbero dovuto sapere che queste iniezioni non erano sicure ed efficaci”.
Secondo il quotidiano olandese ‘De Telegraph’, “la Corte ha trovato ‘prove sufficienti’ che le accuse contro Bill Gates e gli altri imputati sono ‘collegate’ e basate sullo stesso ‘complesso dei fatti’”.
La reporter orange Erice Krikke commenta così il provvedimento: “Anche se sei ricco e ti chiami Bill Gates, devi comunque andare in tribunale e affrontare il processo”.
L’inviata neozelandese Penny Maia, presente alle due udienze davanti al tribunale di Leeuwarden, del 18 settembre e del 16 ottobre, accende i riflettori: “il provvedimento stabilisce un precedente di grande importanza, soprattutto per i querelanti che si trovano in situazioni analoghe, in tutto il mondo e con riferimento alla giurisdizione: soprattutto nel caso in cui l’imputato non risiede nel paese della vittima, del querelante”. Di importanza davvero basilare, un precedente che fa giurisprudenza, come si dice in gergo: e anche ‘storia’.
Ecco poi come ‘De Telegraaf’ descrive ‘The Great Reset’ rammentato nel provvedimento dei giudici e del quale la ‘Voce’ ha più volte denunciato i pericoli per tutta l’umanità, per la democrazia e per la salute pubblica. “Si tratta di un progetto – dettaglia il quotidiano – finalizzato alla totale riorganizzazione della società in tutte le nazioni, come descritto dal fondatore e presidente esecutivo del WEF Klaus Schwab nel suo libro ‘Covid 19 – The Great Reset’. La caratteristica di tale ideologia politica è che questo cambiamento forzato e pianificato viene presentato come giustificato, fingendo che il mondo stia soffrendo di gravi crisi che possono essere risolte solo con un intervento globale centralizzato e duro. Una di queste presunte grandi crisi riguarda la pandemia di Covid-19”.
Oppure i cambiamenti climatici. Proprio come, in occasione del WEF 2010, incredibilmente profetizzò Vate Gates: “Il prossimo decennio sarà caratterizzato da devastanti pandemie, cui faranno seguito ancor più catastrofici cambiamenti climatici”.
Aveva la palla di vetro, Super Bill?
I SAFARI DEL MILIARDARIO-FILANTROPO
Passiamo al Kenya, il cui governo ha appena concesso la totale immunità diplomatica sia alla ‘Bill & Melinda Gates Foundation’ che ai tutti i suoi dirigenti, funzionari e dipendenti, spesso e volentieri definiti ‘servitori’ di una causa umanitaria globale. Sono quindi d’ora in poi protetti, ‘scudati’ da ogni azione o controversia legale che li possa riguardare. Non solo: sono esentati da un dovere civico che per legge spetta a tutti i comuni mortali, ossia il pagamento delle tasse, a cominciare ovviamente su quanto guadagnano nel paese africano con la loro attività. Paese in cui, da oggi, possono comprare ‘proprietà’, quindi immobili di ogni tipo.
Alcune associazioni e gruppi si sono subito ribellati a tale clamorosa decisione ed hanno presentato una richiesta, basata sul ‘Freedom of Information Act’, per ottenere visione dei documenti che hanno portato al provvedimento che sa tanto di monarchia feudale. “Mentre tutte le nazioni del mondo – sostengono – trattano Bill Gates come un capo di stato, questo è stato praticamente codificato in legge dal nostro governo. Tutto ciò, fra l’altro, può creare molto pericolosi precedenti”.
Piove davvero sul bagnato. Perché una decina di giorni prima le organizzazioni degli agricoltori, appoggiate non pochi leader religiosi non solo kenyoti ma di molti paesi africani, hanno avanzato grosse richieste di risarcimento per i danni provocati all’agricoltura del continente dalla rivoluzione verde portata avanti dalla Fondazione: tutto fuor che green poichè – viene denunciato – la stessa Fondazione promuove a tutto gas un’agricoltura che più industrializzata, intensiva e tecnologica non si può, soprattutto incentivando (in pratica ‘obbligando) gli agricoltori a utilizzare solo semi e sementi prodotti dai colossi, in pole position ‘’Monsanto’, acquistata 4 anni fa dal gruppo tedesco ‘Bayer’ per la cifra record di 75 miliardi di euro e già gravata da cifre altrettanto record decise dai tribunali di mezzo mondo per risarcire i danni causati dal suo glifosato killer ad agricoltori e contadini (ma anche cittadini che mangiano prodotti avvelenati).
La gran parte degli investimenti effettuati dalla Fondazione Gates avvengono attraverso ‘AGRA’, che sta per ‘Alliance for a Green Revolution in Africa’ (sic) e ha il suo quartier generale a Nairobi: il massimo della falsificazione scientifica, visto che di green non c’è niente e di rivoluzionari ci sono solo gli incalcolabili danni prodotti alla salute e all’habitat.
La Fondazione del super miliardario a stelle e strisce è co-fondatrice di Agra ed è il suo maggior donatore-finanziatore, avendo già stanziato quasi 1 miliardo di dollari (per la precisione 872 milioni. Proprio succede come con l’‘Organizzazione Mondiale della Sanità’ di cui la Fondazione Gates è il primo donatore-finanziatore a livello internazionale, solo alle spalle, of course, degli Stati Uniti ma ben davanti a nazioni del calibro di Francia, Regno Unito e Germania. L’OMS è arrivata al rush finale per la ratifica del ‘Trattato Pandemico’ altrettanto killer, soprattutto perché azzera le competenze e responsabilità di tutti i paesi membri (194) in materia sanitaria sul fronte delle pandemie.
Ancor più ipocritamente, Agra così sbandiera le sue tanto umanitarie finalità nel suo ‘scopo sociale’ (sic): “Esistiamo per realizzare una visione e una realtà in cui l’Africa possa nutrirsi da sola”. In che modo? Soprattutto attraverso l’uso massiccio, in quantità ‘industriali’, di fertilizzanti sintetici e di sementi commerciali distribuite, appunto, da big come Monsanto-Bayer. Capito? Semplice come bere un bicchier d’acqua. Avvelenata.
Secondo Daniel Maingi, coordinatore della ‘Kenya Food Right Alliance’, ora adesso “il Kenya diventa il banco di prova per la Fondazione Gates, soprattutto dopo la concessione dell’immunità diplomatica. Questa è per noi una grande preoccupazione. Ed un segnale di grosso pericolo. In termini di sovranità alimentare, mentre diamo a Gates questi enormi privilegi e addirittura l’immunità più completa, il Kenya e l’Africa tutta non saranno più sovrani per quanto riguarda il cibo e i semi. Saremo schiavi e asserviti alle grandi corporation”.
E rincara la dose, Maingi: “Nessuno ha mai nominato o scelto Gates per guidare il mondo. Eppure, grazie alla sua immensa ricchezza e al suo marchio di filantropia basato sul denaro in politica (leggi, corruzione, ndr), è in grado di acquistare un posto fondamentale al tavolo decisionale democratico e perfino di acquistare l’immunità diplomatica”.
Davvero ai confini della realtà.
Cerca di buttare acqua sul fuoco e minimizzare Buhle Makamauri, vice direttore delle comunicazioni globali per laFondazione Gates in Africa: “Il nostro accordo per operare in Kenya è stato stipulato in linea con il ‘Privileges and Immunities Act’ del governo. Operiamo secondo i tipici accordi che il Kenya stipula con altre fondazioni e organizzazioni non profit”.
Eccoci all’ancora più umanitario impegno profuso dalla ‘Bill & Melinda Gates Foundation’ sul fronte della salute pubblica nel continente africano. Soprattutto a base di vaccini, naturalmente, ma non solo.
Sempre in pole position il progetto per sconfiggere la poliomielite grazie ad un vaccino ad hoc. La battaglia è iniziata, in modo massiccio, una dozzina fa, in concomitanza con la famosa (o famigerata) profezia al WEF 2010 che fece il giro del mondo. Nel 2013 prode Bill affermò che l’eradicazione della poliomielite in tutto il pianeta, a cominciare dall’Africa, era il suo obiettivo primario e ineludibile. Eppure, proprio in quell’anno, erano stati registrati appena 19 casi della malattia. Negli anni seguenti, però, in concomitanza con gli sforzi della Fondazione e l’uso sempre più di massa del vaccino, i casi sono aumentati in modo sensibile, moltiplicandosi sempre di più.
Tanto che perfino la ‘sua’ OMS (di Gates, visto quelle generosissime donazioni stramiliardarie) non ha potuto fare a meno di ammettere che i casi erano stati provocati soprattutto da un ceppo presente nel vaccino stesso, promosso e diffuso dalla tanto umanitaria Fondazione! Il massimo…
Non contenta, la Fondazione Gates ha poi incentivato in Africa l’uso di una versione del vaccino considerata “molto pericolosa” da molti scienziati e ricercatori indipendenti (dalle maxi corruzioni di Big Pharma), una versione contro la difterite, il tetano e la pertosse, denominata ‘DPT’. Incredibile ma vero, DPT era un prodotto addirittura vietato negli Stati Uniti: e quindi ottimo e abbondante per le cavie del continente nero!!
Da un piano fantasioso – e sempre strettamente umanitario – all’altro il passo è breve. Ed eccoci al progetto ‘Target Malaria’, tutto basato sulla geniale introduzione nell’ambiente di zanzare geneticamente modificate per combattere quelle ‘naturali’. Un progetto – secondo i critici – basato su un “pensiero ecologico totalmente sballato” e, soprattutto, molto caro (e quindi sponsorizzato a botte di finanziamenti) “agli interessi economici dell’agroindustria che hanno devastato gli autentici sistemi agro-ecologici e l’agricoltura locale”.
Un progetto molto caro, oltretutto, al celebre ‘Imperial College’ di Londra. Che non solo ha generosamente finanziato il progetto Gates, ma anche studi e ricerche portate avanti dal grande zanzarologo di casa nostra, una delle virostar più acclamate ai tempi della pandemia, Andrea Crisanti. Il quale ha profittato dell’insperata notorietà per tuffarsi in politica, indossando la maglietta del PD ed entrando a vele spiegate alle ultime politiche a palazzo Madama come senatore (eletto nella comoda circoscrizione ‘Estero’) che non ha mai dato alcun segno di sé, fino ad oggi. Da non dimenticare che Crisanti venne nominato super consulente scientifico, dal tribunale di Bergamo, in occasione della pandemia: una maxi inchiesta che si è tradotta in un mini rebus per verificare i confini della zona rossa nell’area inizialmente al centro dell’epidemia da Covid-19. Altro che cercare e individuare i responsabili politici e scientifici!
Per godervi bellissime immagini e foto del Super Bill a zonzo per l’Africa, vi proponiamo un reportage messo in rete dal suo blog personale, ‘GATES NOTE’ e titolato Highlights of my trip to Nigeria and Ethiopia
La ‘Voce’ ha scritto decine e decine di inchieste sulle sue mirabolanti e sempre umanitarie imprese in tutto il mondo, dai vaccini ai cambiamenti climatici appunto, senza dimenticare che è il più grande latifondista degli Stati Uniti, nonché gran finanziatore del Partito Democratico, come ha dimostrato anche stavolta con le generose elargizioni pro Kamala Harris, ingaggiando una star-war con l’eterno rivale Elon Musk, oggi il braccio destro di Donald Trump.
Per rileggere i nostri pezzi, basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della home page e digitare semplicemente BILL GATES; ed anche ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITA’ (OMS) e WORLD ECONOMIC FORUM (WEF).
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