La cultura? “A noi!”

Nemici dell’Italia, altro che patrioti. Manipolata con esiti devastanti l’informazione, il clou del disastro è lo scippo di reti e Tg del servizio pubblico che ha generato flop a ripetizione, il crac della Rai e ha favorito l’emittenza privata di Mediaset filogovernativa. Il successore privo di requisiti Giuli, erede del gaffeur Sangiuliano, mette brutalmente il becco sulle nomine di chi ha cura del patrimonio culturale italiano con lo sconsiderato ‘licenziamento’ di una decina di direttori di importanti istituzioni museali, che a giudizio universale sono state gestite come meglio non si poteva. Indigna il ‘caso a sé’ del Museo napoletano di Capodimonte, che per importanza merita cura e attenzione quotidiana, iniziative di altissimo livello. Lui, Elke Schmidt, sconfitto a Firenze, dove ha osato candidarsi con la destra a sindaco “se ne frega”. Sconfitto, annuncia che come consigliere comunale guiderà l’opposizione e però, non mollerà l’incarico di Capodimonte. Domanda: “Si può dirigere un Museo di straordinaria importanza nei ritagli di tempo?” Sistemato per le feste Capodimonte appare ampio l’arco di idiozie addebitate a Giuli, prima di ogni altra la sua nomina senza precedenti  di rilievo a ministro della cultura e ora la decisione di privare una decina di importanti Musei di direzioni d’altissimo profilo, con nomine ‘ad interim’. La tipica operazione meloniana riguarda il Museo Archeologico e il palazzo reale di Napoli, diretto magnificamente da Epifani. Quattro le mancate conferme a Roma, Napoli, Bologna, Matera. Privi di direzione e non per ‘distrazione’ dei Palazzi romani. La vacanza di direzione prelude a un nuovo tsunami di amichettismo della destra. Il signor Giuli non rinnova il contratto all’archeologo francese Verger, studioso di fama internazionale, liquidato da una mail con il nome del successore ad interim. Analoga sorte tocca  ai  musei reali di Torino, alla Galleria dell’Accademia di Firenze, al Parco archeologico  del Colosseo, al Mann di Napoli  e ad altri dieci musei di seconda fascia (Capri, Ville monumentali della Tuscia, il Museo Nazionale di Matera,  l’Energetico Ridola. Un caso eclatante: Maria Luisa Pacelli, storica dell’Arte, direttrice non rinnovata della Pinacoteca Nazionale di Bologna è stata rimossa dall’incarico con un ‘messaggino’ sul cellulare. Per suo merito i visitatori della Pinacoteca sono stati quattro volte più numerosi (da 26mila a 100mila). Progetti avviati…addio, come la grande mostra dedicata a Guido Reni.

Parentopoli.  Da addetta per anni alla comunicazione di Fratelli d’Italia, ex portavoce di Lollobrigida, Antonella nonché Giuli, nonché sorella del ministro, è gratificata con un contratto da 120mila euro l’anno. Per far che? Come accerta ‘Report’ di Ranucci, per la sua presenza alle principali iniziative, ai comizi, agli eventi elettorali di Fratelli d’Italia, al seguito di Arianna. Come assistente della sorella di Giorgia,svolgerebbe mansioni di partito e il regolamento non lo consente a chi lavora all’ufficio stampa della Camera. Ma “Chi se ne frega!” avranno pensato la Giuli e i suoi referenti politici.


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