Tale Corsini Paolo, direttore dell’Approfondimento della Rai, che panni veste? Non ha mai nascosto la sua passione per la destra (e per Mussolini). Ad Atreju ha parlato da vero militante e ha attaccato la leader dell’opposizione Elly Schlein. Non mancano i riferimenti culturali al retroterra culturale di Corsini, dai fasci romani al ‘duce. La sua ultima bravata di meloniano: in uscita dalla festa del quotidiano di ultra destra ‘Tempo’, episodio documentato da un servizio televisivo di la7, insulta l’inviata del network di Cairo, che (“alleluia”) tenero non è con la destra e le rivolge queste ‘elevate’ frasi: “Piazzapulita siete… no comment. Dite all’amico Formigli che si guardasse un po’ la coscienza, va…”. E aggiunge: “Infame”. la giornalista risponde: “Sono insulti degni di un alto dirigente della Tv pubblica? Non me lo può dire a microfono aperto”.
Formigli: “Lascio ai telespettatori, ma anche all’azienda Rai valutare se questi insulti siano degni di un altissimo dirigente della Tv pubblica pagata dai cittadini compreso il sottoscritto. Noi non ci siamo mai conosciuti, lui mi dà dell’infame. Da noi non ha mai ricevuto insulti. Capisco che il direttore sia teso per aver inanellato una serie impressionante di flop di cui è evidentemente responsabile. Che dire? Io la coscienza ce l’ho pulitissima, sono sempre stato alla larga dai partiti e dai palchi dei partiti, lo stesso non si può dire di lui. Forse lo spezzone televisivo che più lo riguarda è quello in cui alla festa di Fratelli d’Italia si definisce un militante. Credo che al suo insulto non ci sia altra risposta”.
Il sindacato giornalisti UsigRai: “Non è degno di un alto dirigente della Rai il linguaggio usato dal direttore degli approfondimenti Paolo Corsini nei confronti del collega di La7 Corrado Formigli a cui va la nostra solidarietà. Non basta il gioco di parole, usato per confondere il significato delle espressioni di Corsini, a giustificare quanto accaduto. Corsini non rappresenta solo sé stesso nel ruolo che riveste, ma la Rai tutta. L’Usigrai prende le distanze dalle parole pronunciate da Corsini e confida nei vertici dell’azienda per una verifica puntuale sul rispetto del codice etico e di disciplina”.
Viene da pensare che l’insulto di Corsini sia riconducibile alle prese di posizione nette di Formigli contro il governo in carica negli ultimi due anni, al supporto di ‘Piazza Pulita’ all’inchiesta di Fanpage.it ‘Gioventù Meloniana’ di alcuni mesi fa. Questo è solo un esempio di non pochi avvertimenti-minaccia della destra al giornalismo del dissenso che negli Usa, in piena libertà, ha provocato la dimissioni di un presidente. Questo ‘caso’ non è il solo e certifica i toni minacciosi della destra per imbavagliare il giornalismo del dissenso. Due gli strumenti ad hoc, la querela, anche se priva di fondamento ma che costringe i destinatari a difendersi con costi proibitivi e ora la repressione annunciata con multe e carcere anche per chi racconta inadempienze, errori, gaffe e reati della destra.
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