Per dire e fare cosa di sinistra

Questa mattina, mi son svegliato, o bella ciao…”

Proprio così alle prime ore dell’8 settembre, per aver già letto in prima e 25esima pagina il buongiorno di Repubblica firmato da Mario Orfeo, neo direttore del quotidiano fondato da Scalfari. Poi un’occhiata   telematica a Google Chrome che sulle prime ore del giorno suggerisce: Dal mattino si conosce il giorno”. “Il mattino è la madre dei mestieri”. “Il mattino ha l’oro in bocca”. “La brezza del mattino ha segreti da dirti. Non tornare a dormire.” “Nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle.” Scrive Orfeo: “Torno a Repubblica (di dove è partito, ndr)per un importante piano di sviluppo che attraversa tutte le piattaforme della conoscenza…in un Paese attento ai valori della solidarietà sociale e dei diritti civili, dell’eguaglianza  e della moralità pubblica…per un investimento  intellettuale e culturale…non deve essere consentito di chiudere gli occhi davanti alle stragi quotidiane  di civili innocenti, madri e bambini…viviamo  un tempo di populismi e sovranismi…di eccessi di trumpismo in America, di rigurgiti e nostalgie in Italia per stagioni tragiche…il nostro campo è chiaro, un campo aperto, progressista…aperto al confronto…senza arretrare dall’osservanza fedele ai principi di giustizia sociale , di difesa dell’ambiente , di lotta a ogni forma di discriminazione, aperto allo sviluppo tecnologico, scartandone i pericoli, cogliendone le opportunità… e sul governo Meloni (ndr)… il no al salario minimo per i lavoratori, tagli alla sanità pubblica, la riforma del premierato  che mette in discussione le prerogative del Capo dello  Stato, l’autonomia differenziata che allontana il Sud dal Nord, il piano sicurezza  che vuole cancellare il dissenso, le scelte di politica industriale  contrarie a quelle utili per fronteggiare una seria crisi  economica…l’ossessione dell’egemonia culturale…accompagnata da un’occupazione del potere senza selezione…la destra di Meloni…mai antifascista resta bloccata su un passato dell’esclusione…sorretta da rancore nell’attesa di una rivincita…una filosofia politica che…per la destra italiana una cosa è giusta solo perché decisa da chi comanda e se non viene attuata è colpa di chi si oppone…”Telegrafico commento: ma gli Agnelli (Gedi, Fiat) hanno letto in anteprima il buongiorno di Orfeo e se lo ha letto lo condivide? Non è un dettaglio, aiuta a capire se all’editoriale del successore di Molinari corrisponderà la linea editoriale di Repubblica e per quanto tempo. Ma come mai questa mattina, con il rilievo richiesto dall’evento della nuova direzione, nel giornale non c’è il ‘benvenuto’ del comitato di redazione, che di recente ha scioperato contro le ingerenze della proprietà?       


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