E daje… volemose bene

Tutto si spiega, in particolare l’idilliaco a tu per tu di Giorgia, della sorella d’Italia number one, con lo strambo, genialoide, pericolosissimo Elon Musk. Non sono equivocabili abbracci e sorrisi di plateale empatia tra i due soggetti. Lo conferma il ‘fuori onda’ della proposta del tycoon alla premier. C’è da capire solo se la Meloni la prende in considerazione e perché, in cambio di che? Elon Musk, è fuor di dubbio uno dei massimi esponenti della razza in evidenza sul nostro pianeta, degli yuppies dotati di intraprendenza. Prima di ogni altro operatore scientifico d’avanguardia hanno intuito come cavalcare la tecnologia, non solo informatica e anticipare il futuro, creare monopoli di potere. E che importa se, come al tempo dell’uso dell’energia nucleare, la scienza etica è colta di sorpresa, privata del dovere morale di controllare conseguenze ed effetti collaterali di scoperte epocali. A suo tempo, questo ‘buco nero’ ha causato la diffusione incontrollata di ordigni nucleari che da sempre i potenti della Terra minacciano di usare, com’è accaduto per il criminale raid degli Stati Uniti in Giappone e le 300mila vittime delle bombe atomiche. Non meno impressionante è il massacro di nemici provocato dall’intelligence israeliana con il comando a distanza che ha fatto esplodere talkie walkie e cellulari di migliaia di ‘nemici’. E allora: Musk, previo ok del governo italiano, introdurrebbe anche in Italia il suo Starlink satellitare, al costo davvero allettante di 10 euro al mese, e rivoluzionerebbe il mercato della connessione internet. E la Meloni? Deve scegliere tra innovazione (leggi invasione del mercato di Musk, ndr) e gli interessi dei provider nazionali Tim, Open Fiber).

Se l’Italia accettasse la proposta Musk, servirebbe in co-finanziamento di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e investimenti privati, Musk incluso. L’efficienza della rete Starlink consentirebbe, a suo dire, di connettere gli utenti senza infrastrutture fisiche, esperienza già attuata in zone tecnologicamente isolate (Ucraina, Zimbawe), ma anche aree italiane non connesse, dove Tim e Open Fiber faticano ad arrivare, ma sostengono che le oro soluzioni, basate proprio su infrastrutture fisiche consolidate, sono più adatte per il territorio nazionale. In breve: credere a paperondeipaperoni americano e continuare nella svendita dell’Italia produttiva (grandi realtà come il comparto agroalimentare sono quasi completamente in mani straniere) o respingere al mittente la proposta rivolta a una Meloni gratificata da attestati iper elogiativi (tali da indurre a contestare fantasiose ipotesi di affinità non solo elettive). Comunque, Giorgia deve smentire i ‘cattivi’ interessati a conoscere se a un eventuale ‘sì’ corrisponderebbe gratitudine, non solo a parole e abbracci, dello ‘strambo’ miliardario.


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