La Grande Censura, il più gigantesco Depistaggio di Stato comincia finalmente a venire a galla negli Stati Uniti.
Siamo parlando del colossale insabbiamento sulla pandemia, sulla sua scellerata gestione, sulle origini del Covid e sull’uso dei vaccini approvati in un baleno dalla ‘Food and Drug Administration’ e che stanno causando decine di migliaia di vittime per i letali o invalidanti “effetti avversi”.
Partiamo dalla notizia che potrebbe, una volta per tutte, sollevare il coperchio sul devastante Vaso di Pandora che tira in ballo le responsabilità ai più alti livelli politici (Casa Bianca), scientifici (il super virologo Anthony Fauci in pole position) e anche mediatici, visto che giornaloni e tivvù si sono accorti troppo tardi di quei crimini, quando ormai i buoi erano abbondantemente fuggiti dalle stalle.
Ecco la novità fresca di giornata.
DOPO TRE ANNI PARLA ZUCKERBERG
Dopo tre anni di reticente e colpevole silenzio, il re di ‘Facebook’ e ora in sella a ‘Meta’ ha deciso di vuotare il sacco. Marck Zuckerberg, infatti, ha appena inviato (è datata 26 agosto) una lettera al Congresso Usa per denunciare le pressioni ricevute nel 2021 dall’establishment a stelle e strisce.
Ecco alcune sue parole: “Nel 2021 alti funzionari dell’amministrazione Biden, inclusa la Casa Bianca, hanno ripetutamente fatto pressioni sui nostri team per molti mesi per censurare alcuni contenuti relativi al Covid, inclusi quelli di carattere umoristico o satirico e hanno manifestato frustrazione verso i nostri team quando non siamo stati d’accordo”.
Aggiunge il re dei social: “Ritengo che le pressioni del Governo siano state sbagliate e mi rammarico di non essere stati più espliciti al riguardo. All’epoca abbiamo fatto alcune scelte che oggi non rifaremmo mai più”.
Meglio tardi che mai.
LE INCHIESTE IN CAMPO
E’ partita circa due anni e mezzo fa un’inchiesta di due procure federali Usa (della Lousiana e del Missouri, per la precisione) che seguivano due basilari filoni d’indagine: una sulle vere origini del Covid, se naturali o artificiali, e quale ruolo abbiano svolto gli Usa nelle ricerche border line di Wuhan; l’altra, appunto, sulle pesantissime pressioni esercitate dai poteri forti Usa, in primis Casa Bianca ma anche CIA ed FBI, per condizionare i grossi social media sulle politiche governative in tema di Covid, vuoi non criticandole, vuoi, soprattutto, censurando pareri contrari, anche se espressi da autorevoli scienziati e ricercatori indipendenti.
Nel corso di quelle inchieste, il Super Virologo che ha affiancato ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, è stato interrogato per ben 7 ore, spremuto come un limone. Doveva infatti fornire adeguate informazioni sullo strategico ruolo da lui svolto circa la soffocante pressione esercitata sui social media, orchestrata con i vertici della Casa Bianca e della CIA, da un lato; e dall’altro sui generosi finanziamenti concessi dal ‘National Institute for Allergy and Infectiouse Deseaases’ (NIAID) da lui ininterrottamente presieduto per un quarantennio (1982-2022) a favore dell’Istituto di Virologia cinese, dal cui dipendeva il famigerato laboratorio di Wuhan dove era ‘fuggito’ il virus killer che ha mandato in panico mezzo mondo, laboratorio in cui venivano portate avanti ricerche più che border line sul ‘gain of function’, la vera causa della pandemia.
Non basta. Perchè da due anni è in vita una Commissione del governo Usa sul Covid, che sta indagando sugli stessi temi ed ha torchiato per altre sei ore il gran ‘regista’, Fauci: il quale, così come davanti ai due giudici federali, se l’è cavata in un mare di “non so”, “non ricordo”, “è passato troppo tempo”.
Smemorato come il suo capo, Joe ‘Sleepy’ Biden?
Su un solo dettaglio è stato categorico: mai avuto a che fare con la società ‘EcoHealth Alliance’.
Una menzogna alta come un grattacielo: perchè è documentalmente accertato che proprio attraverso quella agile ONG sono transitati i pingui fondi Usa, gestiti dal NIAID, passati per ‘ECO’ e approdati finalmente a Wuhan.
Capito la triangolazione killer? E pensare che quelle ricerche su ‘gain of function’, ossia sul guadagno di funzione (il passaggio dall’animale all’uomo, in sostanza), sono del tutto illegali negli Usa, vietate da una legge varata da Barack Obama: e proprio per questo ‘possono’ essere allegramente svolte in Cina, il ‘gran nemico’ in teoria. Ma solo in teoria, visti i maxi business che vi ha intessuto per anni Hunter Biden, il rampollo di Joe, proprio quando il padre (ben a conoscenza di quelle sporche connection milionarie) era il vice di Obama…
I “DIRTY BUSINESS” GRIFFATI HUNTER BIDEN
E, guarda caso, nella sua contrita lettera inviata al Congresso statunitense, Zuckerberg fa un cenno proprio alla famiglia Biden e tira in ballo l’FBI: “L’FBI ci aveva avvertito di una potenziale azioni di disinformazione russa sulla famiglia Biden. Quindi abbiamo visto un articolo del Washington Post che riferiva di accuse di corruzione che coinvolgevano la famiglia dell’allora candidato alla presidenza Joe Biden. Abbiamo inviato l’articolo ai fact-checker per una revisione e lo abbiamo temporaneamente declassato in attesa di una risposta”
Risposta da chi? E su cosa?
Il re dei social (e, a questo punto, della sceneggiata all’americana), cade – e goffamente – giù dal pero. Autentica Alice nel Paese delle Meraviglie, fa finta di non saper nulla su quanto non pochi media a stelle e strisce, e soprattutto nel campo della contro-informazione, stavano scrivendo da mesi e mesi. Possibile tale crassa ignoranza di uno che la ‘Rete’ la conosce come le sue tasche e certo non ci casca dentro come un tordo?
Per dirne solo due, quotidiani a parte (e certo non solo il ‘Washington Post’).
A novembre 2021 esce un illuminante “The Real Anthony Fauci”, firmato da Robert Kennedy junior che con largo anticipo rivela tresche & connection milionarie sulla pelle di tutti i cittadini ordite dal Vate di tutte le Pandemie e tutti i Vaccini, mister Fauci (nonchè dalle star di ‘Big Pharma’ e ‘Big Tech’, Bill Gates in pole position): il quale, abbiamo dimenticato di dirlo prima, per evitare bufere giudiziarie e pesanti condanne ha preferito andare in fretta e furia in pensione a fine 2022.
Non solo: ma due anni dopo, a fine 2023, lo stesso coraggioso Kennedy ha scritto un altro libro che tutti dovrebbero leggere, “Wuhan – The Cover Up”, ossia il Depistaggio, davvero scientifico, proprio su quelle famigerate ricerche sul gain of function.
Non è finita qui. Perché su tutti i ‘dirty business’ organizzati da Hunter Biden con la perfetta e totale complicità paterna, ha firmato sempre a fine 2021 un libro-j’accuse la giornalista investigativa americana Miranda Devine, “Laptop to Hell’, ossia il ‘Computer per l’Inferno’, quello ‘dimenticato’ da Hunter e ‘trovato’ dall’FBI che contiene una miniera di notizie bomba, le quali però fino ad oggi non si sono trasformate – per non ‘disturbare’ il potente padre – nemmeno in un tric trac (ha dormito o cosa l’FBI?).
Fior tra fiori, nel laptop di tutti i misteri ce n’erano di tutti i colori sui maxi affari intrecciati in Cina, appunto, e in Ucraina. A Kiev soprattutto in campo energetico: sì perché l’eclettico Hunter ha occupato perfino la poltrona di consigliere nel CdA (lauto appannaggio mensile compreso) del colosso energetico ‘Burisma’, animato dall’oligarca-faccendiere Ihor Kolomoisky, il grande sponsor e finanziatore per l’irresistibile ascesa alla presidenza dell’amico (anche di Biden junior) Volodymyr Zelensky.
Il cerchio si chiude.
I J’ACCUSE DI ELON MUSK
Passiamo al patron di Tesla e di X, l’ex Twitter, ossia Elon Musk. Per rammentare il coraggio – merce rara fra i tycoons – di denunciare subito, appena salito a bordo di Twitter-X, i pesanti condizionamenti subiti dalla società in precedenza, quelle pressioni che solo adesso il pavido Zuckerberg a stento tira fuori, con ogni probabilità perché intimorito dalle false dichiarazioni od omissioni che gli potrebbero esser addebitate dal Congresso Usa o dai giudici federali.
Ma anche a fine anno scorso, dicembre 2023, Musk era sceso in campo, con veemenza, contro l’intoccabile (e fino ad oggi mai scalfito da nulla) Fauci.
Ecco cosa scriveva ‘RAI New 24’ il 13 dicembre in un breve ma significativo pezzo titolato “Elon Musk e i tweet contro Fauci, la Casa Bianca Interviene”.
“Gli attacchi di Musk contro Fauci sono ‘disgustosi e incredibilmente pericolosi’. Lo dice il portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre durante una conferenza stampa. L’intervento della Casa Bianca arriva subito dopo la bufera provocata da un tweet di Musk che invitava a perseguire Anthony Fauci per il suo ruolo nella gestione della pandemia di Covid-19 in America. In particolare per le misure messe in atto per contrastare la diffusione del virus, ritenute troppo severe dal Ceo di Tesla e Space X. Denuncia Musk: ‘Fauci ha mentito al Congresso e ha finanziato ricerche sul guadagno di funzione che hanno ucciso migliaia e migliaia di persone”.
Avrà lo stesso, pur tardivissimo, cuor di leone (sic), lo stesso Zuckerberg in un’appendice alla sua letterina inviata al Congresso, o no?
Si sveglieranno dal complice ‘sonno’ gli altri social e, soprattutto, i tanti, troppi scienziati e ricercatori per anni al soldo di Big Pharma e per coprire soprattutto le montagne di effetti avversi provocati da prodotti anti covid (meglio per carità di patria non chiamarli più neanche vaccini): prodotti ‘sperimentali’ (i ‘trials’ dovevano terminare a dicembre 2023), inefficaci e soprattutto insicuri e tali da causare patologie cardiocircolatorie a livello esponenziale e innescare ‘turbocancri’?
Ma tutto questo, naturalmente, ai cittadini deve essere accuratamente, ‘scientificamente’ tenuto nascosto, occultato, sommerso sotto una valanga di fake news, di ‘distrazioni di massa’ studiate a tavolino.
E, soprattutto, orchestrando in modo ancor più scientifico quella possente campana di ‘terrore’, di ‘paura’ già in atto da mesi e in queste settimane ai suoi massimi. Per la consueta regia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il ‘braccio’ operativo di Bill Gates (che ne è il secondo finanziatore-donatore a livello internazionale); del ‘World Economic Forum’ sempre eterodiretto da Gates e che continua a lanciare allarmi pandemici a tutto campo; e, last but non least, dei virologi-virostar de noantri che, dopo mesi di letargo, ora stanno tornando man mano in auge.
A gennaio 2024, infatti, appena pochi mesi dopo aver proclamato il cessato allarme covid, l’OMS annuncia al mondo che sta per piombare su di noi la ancor più terribile aviaria, che causerà molte più vittime della pandemia di coronavirus.
Durante l’estate, i nostri istituti di vigilanza sanitaria (sic) parlano di aumenti dei ricoveri ospedalieri per Covid. Torna quindi la paura.
Ciliegina sulla torta un paio di settimane fa: quando esplode il caso-Vaiolo delle Scimmie e il solito, premuroso OMS proclama addirittura lo “Stato d’Emergenza Globale”.
Sapete per quanti casi in Europa? 1, uno di numero, in Svezia. E in Asia? 1, uno di numero, in Pakistan.
Avete capito il ‘Gioco del Terrore’?
Documenta ottimamente, e in modo scientificamente rigoroso, tali meccanismi uno dei pochi virologi (ma è anche psichiatra) autentici di casa nostra, Giulio Tarro, allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì l’antipolio. In prima fila per sconfiggere negli anni ’70 il colera a Napoli e poi il ‘male oscuro’ che aveva ucciso decine e decine di bambini, Tarro ha firmato a giugno 2020 (ossia pochi mesi dopo lo scoppio della pandemia) un profetico “Covid 19 – Il virus della paura”. Un volume molto istruttivo anche e soprattutto oggi.
Ed eccoci ad un’altra chicca finale.
Il mago di tutte le reti, Zuckerberg, ha comunque imparato molto bene la ‘lezione’. E ha proceduto, come un carro armato, nelle censure di tutti i contenuti ritenuti (sic) ‘scomodi’, ‘controcorrente’, in grado di dar fastidio ai Padroni del Vapore. A 360 gradi.
E’ successo giorni fa a Jacopo Fo, attore e scrittore, che ha ‘osato’ scrivere un post in difesa delle popolazioni massacrate a Gaza.
E’ successo alla Voce che nel giro di un mese si è vista censurare tre pezzi: sul genocidio perpetrato da Tel Aviv; sul conflitto in Ucraina; e proprio sui maxi acquisti di vaccini anti Covid Pfizer firmati (via sms e poi spariti) dal Presidente delle Commissione UE Ursula von der Leyen. Senza contare il disastro che ci aveva causato, proprio Facebook, a maggio e del quale ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Censure criminali.
Avete capito in che stato – comatoso – si trova la nostra informazione? E nessuno alza un dito, neanche il mignolo.
Vergogna.
P.S. Per ritrovare articoli e inchieste scritte sui personaggi citati nel pezzo, vi invitiamo ad andare alla casella CERCA, che si trova in alto a destra della nostra home page e quindi digitare nome e cognome: da ANTHONY FAUCI a BILL GATES, da ROBERT KENNEDY a MIRANDA DEVINE, da HUNTER BIDEN a IHOR KOLOMOISKY, da GIULIO TARRO e JACOPO FO. Ne troverete tanti e, soprattutto, molto attuali, con l’aria che tira.
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