ROBERT KENNEDY / AVRA’ IL CORAGGIO TRUMP DI FAR GUERRA A BIG PHARMA & BIG TECH?

Fuochi agostani per le presidenziali USA che entrano nel vivo e meno di due mesi e mezzo dal voto e a due settimane dal primo faccia a faccia tivvù (via ABC) tra la neo candidata dem Kamala Harris, appena incoronata ufficialmente, e l’ex primo inquilino della Casa Bianca e sfidante, Donald Trump.

I sondaggisti, come al solito, danno i numeri. Se prima era in largo vantaggio (ma non si è mai saputo di quanto) il tycoon nei confronti di Joe ‘Sleepy’ Biden, ora a quanto pare quel margine si è ridotto, fino quasi a ribaltarsi, dopo la discesa della sua vice Kamala.

Joe Biden con Kamala Harris. In apertura l’intervento di Kennedy Jr. alla convention di Donald Trump

Possibile nel giro di così pochi giorni? Sono bastati i pur tanti miliardi di dollari (oltre una cinquantina) raccolti come generose donazioni dai soliti miliardari amici e dalla crema delle aziende che sono solite finanziare democratici e repubblicani in modo quasi bipartizan, anche se negli ultimi anni la bilancia è stata fortemente sbilanciata a favore dei primi?

Misteri delle ‘democrazia’ (sic) a stelle e strisce. Che tale purtroppo non è, non è più, da decenni, soprattutto in questi anni 2000, con uno strisciante ma progressivo e decisivo processo di mutamento del DNA dei DEM: una ‘bushizzazione’ totale, che ne ha completamente cambiato pelle, stravolto i connotati identitari e nei quali tanti americani di buona volontà credevano con forza.

Tutto ciò che oggi fa dire a Robert Kennedy junior: “il Partito Democratico è diventato il partito della guerra, della censura, della corruzione, di Big Pharma, di Big Tech, di Big Money”. Basta?

Dove cavolo sono andati a finire quegli ideali che hanno guidato le battaglie dei Kennedy e dei Martin Luther King?

Solo una sfrenata corsa del gambero la american history degli ultimi decenni?

Segnata dai fiumi di sangue e dai conflitti scatenati impunemente in mezzo mondo – con la complicità della ‘sua’ NATO – e attraverso i tentacoli del Pentagono ma soprattutto del Dipartimento di Stato, guerrafondaio fino al midollo; senza contare quella piovra che sia chiama CIA, all’interno e all’estero, con la preziosa collaborazione dell’FBI. E senza contare il dominio ‘governativo’ incontrastato esercitato, per fare solo due esempi, sull’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), guidata in perfetta sinergia dagli Usa e dal miliardario-filantropo (sic) Bill Gates, che sono di gran lunga in testa alla hit dei donatori-finanziatori; e sulla un tempo rigorosa e indipendente ‘Food and Drug Administration’, oggi genuflessa davanti ai diktat della Casa Bianca e al servizio di Big Pharma.

Ai confini della realtà

Bill Gates

Siamo alla ‘new’. Ossia al fresco endorsement di Robert Kennedy, nipote di John Fitzgerald e figlio di Robert, assassinati. Vogliamo sottolineare con precisione i legami di sangue. Perchè non pochi mezzibusti   e pennivendoli hanno fatto, da perfetti ignoranti, una ‘certa’ confusione; e alcuni sono arrivati al punto di sparare una bufala che più gigantesca non si può: ossia che una settimana fa Robert Kennedy si sarebbe presentato, con il cappello in mano, a ‘trattare’ con la Harris, la quale lo avrebbe sdegnosamente respinto. Ma ci sono i ci fanno pataccari simili, inventori di fake news (queste doc) che non stanno né in cielo né in terra?

Veniamo ai fatti. Almeno quelli fino a questo momento venuti alla luce. Ecco in cosa si sostanzia l’endorsement di Robert per Trump, attraverso alcune frasi pronunciate a Phoenix, in Arizona.

“Il mio nome rimarrà sulla scheda elettorale nella maggior parte degli Stati. Ma in circa 10 (quelli in bilico, ndr) in cui la mia presenza rappresenterebbe uno scompiglio, rimuoverò il mio nome”.

“I nostri obiettivi si sovrappongono nell’avere cibo sicuro e porre fine all’epidemia di malattie croniche”.

“Non volete che le sostanze chimiche siano eliminate dal nostro cibo?”.

“Non volete un presidente che ci faccia uscire dalle guerre e ricostruisca la classe media?”.

“Io sono per la libertà di parola, contro la censura, per la fine della guerra in Ucraina e della guerra contro i nostri figli”.

Fino a questo momento è solo trapelato che, in caso di vittoria a novembre, Trump istituirà “un gruppo di lavoro per indagare sugli omicidi eccellenti” e che “pubblicherà i documenti ancora secretati relativi all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy”. Sembra che tale commissione potrà condurre indagini anche sul fallito attentato del 13 luglio a Butler contro lo stesso Trump.

Oggettivamente, sembra un’esca un po’ misera, un’offerta politica di collaborazione del tutto minima.  Tanto più perché quei documenti ancora top secret prima o poi dovranno saltar fuori ed essere resi noti a tutti, dopo anni e anni di complici omissioni orchestrate ai livelli maximi della Casa Bianca. Così come, prima o poi, dovrà emergere la verità sulle gigantesche falle di CIA ed FBI nella incredibile ma ‘rischiosa’ sceneggiata di Butler.

Elon Musk

Sorge spontanea la domanda. Se Trump ha offerto al patron di Tesla e dell’ex Twitter, X, Elon Musk, una poltrona governativa di peso, pur sapendo bene che – trovandosi in palese conflitto d’interesse – non potrà e non dovrà mai accettarla, come mai non ha pensato invece ad un incarico da novanta per Robert Kennedy che non ha alcun conflitto in casa sua (tranne che con tutta la dinasty dei Kennedy e anche con figli e consorte, a quanto pare) e una grande esperienza sul fronte sanitario e come ‘environmental layer’, ossia ‘avvocato per l’ambiente’?

Avrebbe tutte le carte in regola per essere un grande ministro della Salute/Ambiente o della Giustizia, sulle orme paterne.

Però ha un grande difetto: tutte le star di Big Pharma lo vedono come il fumo negli occhi, il vero nemico da abbattere, da delegittimare a tutti i costi, nel caso di un suo ruolo di peso. E, come lui stesso sottolinea, anche le star di Big Tech (le regine diSilycon Valley) e di Big Money (banche e colossi finanziari, in primis i ‘Fondi’). Coordinate da un perfetto direttore d’orchestra, proprio Gates, il fondatore di Microsoft, gran finanziatore dell’OMS nonché della star alla vaccinara ‘Moderna’, e – ciliegina sulla torta – più grosso latifondista degli Stati Uniti.

Robert kennedy e il suo libro su Fauci.

Tra i ‘nemici’ per la pelle, poi, il numero uno di tutte le Pandemie & tutti i Vaccini, al secolo Anthony Fauci, il virologo che ha affiancato ben 7 presidenti Usa (ruppe solo con Trump, guarda caso, per ricucire subito con Biden), andato in pensione in fretta e furia perché braccato da due procuratori federali Usa (della Louisiana e del Missouri) e da una Commissione del Congresso Usa per il bollente caso Covid-Vaccini.

E proprio alle acrobatiche e criminali performance griffate Fauci,  giocate sulla pelle e la salute di milioni e milioni di americani e non solo, Robert Kennedy ha firmato due profetici e imperdibili volumi: “The Real Anthony Fauci”, addirittura a novembre 2021, e “Wuhan – The Cover Up”, ossia il Depistaggio organizzato proprio dal Super Virologo per sviare l’attenzione internazionale da quelle terrificanti ricerche portate avanti nel laboratorio cinese e finanziate dal ‘National Institute for Allergy and Infectiouse Desease’ (NIAID) da lui praticamente presieduto a vita, il quarantennio 1982-2022.

Last but not least, Robert Kennedy è il fondatore e animatore dell’associazione ‘Children’s Health Defence’ che da decenni è impegnata per difendere la salute dei più indifesi, i bambini. Soprattutto sul fronte dei vaccini e da tempi non sospetti, ben prima della pandemia di Covid.

Ha sempre raccomandato a tutti i genitori di utilizzare i vaccini per i loro figli facendo ben attenzione al principio di “massima cautela e precauzione”, come hanno sempre insegnato, ad esempio, Luc Montagnier e, da noi, Giulio Tarro.

Giulio Tarro

Figuriamo per quanto concerne i ‘prodotti’ (meglio non definirli mai più vaccini) anti Covid, usati sugli umani come cavie, perché del tutto sperimentali (i ‘trials’ sarebbero dovuti terminare a dicembre 2023), ‘inefficaci’ e, soprattutto, ‘insicuri’ perché hanno già prodotto da quando sono entrati in commercio e stanno producendo in mezzo mondo valanghe di  ‘effetti avversi’gravi ed anche letali, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio, ma non solo, perché negli ultimi tre anni sono sensibilmente cresciute le patologie tumorali, per fare solo un altro tragico esempio.

E ‘The Defender’, ossia la costola informativa dell’Associazione, documenta in modo quotidiano le devastanti storie causate dai vaccini-killer, soprattutto quelli a mRNA (che impattano sul sistema genetico), come quelli delle star di Big Pharma, ossia Pfizere Moderna.

Torniamo a bomba.

Avrà mai il coraggio, Trump, di scegliere un uomo che fa solo l’interesse pubblico, come Robert Kennedy,  rompe gli schemi e fa la guerra ai colossi arcimiliardari dell’industria farmaceutica (e non solo, of course) i quali non ci penserebbero un attimo a organizzare una perfetta e scientifica Dallas bis?

P.S. Come al solito, per leggere i tanti articoli e inchieste pubblicati dalla Voce su Robert Kennedy junior, basta consultare l’archivio della Voce. Andando alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitando per esteso il suo nome e cognome. Ne ritroverete a biffezze.


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