L’estate del trash

In evidenza nel menu, inflitto a passivi dipendenti di prodotti televisivi subculturali, a utenti plagiati con il bombardamento a tappeto di mediocrità spesso diseducative, c’è questo e molto altro che ignoriamo per ragioni di convinto disinteresse, di repellente idiosincrasia: gossip 12 ore su 12, ‘Beautiful’, fiction turche e ispaniche, il ‘Grande fratello’ e ‘Isola del tesoro’, presunti litigi a ‘Forum’, ‘Pomeriggio 5’, ‘Ciao Darwin’ e di Maria De Filippi ‘Uomini e donne’, ‘C’è posta per te’. Tutto questo per teleutenti al prevalentemente al femminile. Ma non manca la ricetta della distrazione di massa per gli uomini: sport, sport, sport, l’ossessione del calcio, non solo di quello giocato, che esonda a sua volta nel pettegolezzo sulla vita privata dei giocatori e le liti al vertice delle organizzazioni di categoria, gli scandali del calcio scommesse, il razzismo tollerato degli stadi, degli ultras, i campionati nazionali, internazionali, mondiali, coppe e supercoppe, beach football, il calcio a 5, le frenetiche stagioni del ‘mercato’ di compravendita dei calciatori (espressione oscena trattandosi di persone), il  campanilismo violento. All’alba del solleone, di “Tutti al mare, tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare, con i pesci, in mezzo alle ‘onde, noi ci andiamo a divertir…”, la grande fuga vacanziera dalle redazioni, dalle reti, di giornalisti, programmisti, dirigenti, puntuale  ad ogni estate, che smercia montagne di repliche del già visto, l’intero repertorio di Totò, il cinema anni 50 in bianco e nero, la storica partita Italia-Germania applaudita da Pertini, documentari sulla natura acquistati in blocca dall’estero, conduttori inesperti,  talkshow di ore e ore per coprire vuoti di programmazione, facce nuove di inesperti. Reti e canali premiano il furbo endorsement di soggetti dell’amichevolismo di regime di Giorgia. Ai non distratti non sarà sfuggita la frequenza di comparizioni televisive in Rai e Mediaset di Al Bano, che non a caso a Parigi, assisteva alle Olimpiadi accanto a Giorgia. Canone Rai, abbonamenti alle reti private, zero sconti per i mesi estivi che penalizzano gli utenti e un.   perché: come mai Agcom, l’Istituto per la difesa del consumatore, Altro Consumo, Codacons, non agiscono contro il calo di qualità e quantità della programmazione estiva dei network? Perché non contestano spot pubblicitari di inaccettabile volgarità? Uno, abominevole, riprende una giovane donna seduta sul water che mostra un assorbente macchiato di sangue. Altri, un uomo nella stessa condizione e scandalo nello scandalo, anche una bambina sul gabinetto.


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