Dentro-fuori. È il Renzi di sempre

Renzi coniuga da anni il verbo rottamare e quando era in auge come leader dem ha ghigliottinato il Pd con lo sciagurato referendum sulla Riforma Costituzionale. Ha poi contribuito al brusco ridimensionamento di 5Stelle a guida Conte. Il quale non dimentica e ora pone il veto all’idea di ‘campo larghissimo’ che includa Italia Viva. Renzi, per accreditarsi con il Nazareno, sferra un attacco al cuore della destra meloniana, che schernisce con il titolo “parenti d’Italia”. Chiede conto dell’ingerenza molto poco istituzionale di Arianna Meloni nelle nomine del vertice di Trenitalia orientate verso la manager e sua fedelissima amica Sabrina De Filippis. Arianna smentisce, ovvio: “Vogliono infangare la sorella del presidente del Consiglio come traffichina e melmosa” La difesa è debole difesa. Renzi va oltre, definisce Fratelli d’Italia “Partito della parentocrazia sfrenata, ricorda che Arianna Meloni, moglie di un ministro, sorella della Premier, non risulta avere alcun ruolo di Governo. A che titolo partecipa a riunioni dell’esecutivo sulle nomine? Organi di stampa, non smentiti, hanno citato una riunione a Palazzo Chigi con oggetto le nomine in Rai cui avrebbe partecipato la sorella della premier. Nessuna risposta o smentita”.

 

Auguri (sgrammaticati, ndr) di Boldi a Giorgia. Lodi Interessate? Eccole, esattamente come concepite e scritte dall’attore: “Buon Ferragosto Ben AMATO GIORGIA nostro presidente del consiglio della Repubblica sei sempre più forte hai cambiato e stai cambiando il nostro paese il meglio ed io non puoi far altro che ringraziarti E continuare alzare dalla tua parte ti abbraccio a te e a tutta la tua famiglia Massimo Boldi”. Lo vedremo presto in Rai?

 

Che si stia allargando la crepa nel sodalizio Fdi-Lega-Forza Italia è confermato da molti segnali. Uno, significativo, è l’intenzione di Tajani di lavorare per accordi con il Pd in tema di integrazione dei migranti.  Forza Italia, sembra sempre più panche più diretta nel prendere le distanze dalla destra. Parole di Gasparri, perfino più giustizialista del Pd: “Vannacci va mandato a casa”. Si può immaginare come reagisca Salvini, che si aggrappa all’ex generale per non sparire. Ma il sintomo più ‘rivoluzionario’ di Forza Italia, della tendenza a liberarsi dello scomodo sodalizio con Meloni e Salvini, è fuori di dubbio l’‘endorsement’ di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e del gruppo Arnoldo Mondadori, che in tema di diritti ha lasciato intendere la possibilità, forse prossima di convergenze con il Pd.


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