Sta per calare il sipario sulle Olimpiadi parigine griffate Emmanuel Macron per manifestare a tutto il mondo la grandeur francese. Peccato che l’epico evento si sia trasformato in un fiasco totale, un tric trac, una spesso penosa sceneggiata che neanche i teatranti più ‘sgarrupati’ si sarebbero mai sognati di mandare in onda.
Poche parole, ca va sans dire, sulla ‘regina’, la Senna. Gonfiano il petto gli organizzatori’ (sic): un fatto straordinario, un evento storico, abbiamo ripulito il nostro fiume dopo anni e anni di incuria. Ora è un gioiello.
Ma ci sono o ci fanno? Avete visto le acque putride, fetide in cui i nuotatori sono stati costretti a gareggiare, cento volte meglio quelle del Gange? E il percorso ‘scientificamente’ studiato con un impossibile ritorno controcorrente che neanche uno studentello delle medie avrebbe mai immaginato?
E soprattutto sorge spontanea la domanda: è stato investito oltre 1 miliardo di euro per questa ridicola bonifica: ma qualcuno ha controllato l’appalto?
Nessuno ha denunciato per truffa l’impresa che ha solo fatto finta di mettere a posto le cose, invece peggiorandole?
La ‘dirty story’ ci riporta alla memoria uno dei più ‘luridi’ appalti pubblici tra il napoletano e il casertano: la bonifica dei Regi Lagni. Costata la bellezza di 900 miliardi di lire dell’epoca, stiamo parlando di metà anni ’80. La ‘Voce’ titolò una sua maxi-inchiesta “I miliardi nel fango”. Una bonifica totalmente taroccata, perché addirittura – cementando il tutto – la situazione peggiorò drammaticamente, con esondazioni continue. L’inchiesta durata anni per accertare le macroscopiche responsabilità fu un flop totale. E oltre ai molteplici danni (all’ambiente, alle casse pubbliche, per la salute dei cittadini) si aggiunse anche la beffa: perché l’appalto successivo, ossia la bonifica della non-bonifica, venne affidata agli stessi progettisti che aveva già realizzato il primo scempio. Ai confini della realtà.
Ma torniamo a Parigi.
Perchè un’altra domanda delle cento pistole – come avrebbe detto il mitico Sandro Paternostro – sorge ancor più spontanea.
La Russia non è stata ammessa alle Olimpiadi per aver aggredito l’Ucraina. Ok.
Perché, invece, gareggiano tranquillamente e mietono medaglie con la pala gli Stati Uniti? Come mai gli Usa, ad esempio, vennero ammessi più di vent’anni fa ai giochi olimpici dell’epoca quando invasero l’Iraq e ne massacrarono la popolazione? Un conflitto totalmente inventato perché poi emerse che Saddam Hussein non aveva armi nucleari e che il Regno Unito guidato da Tony Blair aveva costruito prove false per accusarlo, e anche il Regno Unito non venne certo escluso dai Giochi. Tutto ok?
Senza contare i quasi 50 focolai di guerra provocati dagli Usa e attualmente origine di morti e massacri quotidiani. Niente da dire?
Tanto per restare alle tragiche ma eloquenti cifre, secondo ‘Oxfam’, ogni anno spuntano un centinaio di nuovi conflitti, che si aggiungono ai precedenti.
Ma dopo il caso Usa – sotto gli di tutti, eppure totalmente ignorato dall’ONU, dalla ‘Corte Penale Internazionale’ dell’Aja e, per restare in ambito sportivo, dal ‘Comitato Olimpico Internazionale’, il famigerato CIO – ecco uno sguardo ad altri due scenari di sangue.
Il genocidio nella Striscia di Gaza, con 45 mila morti dirette ufficiali provocate da bombe & missili del boia nazi di Tel Aviv, Bibi Netanyahu. Cifra da moltiplicare almeno per 5-6, per quanto concerne quelle ‘indirette’, che arriveranno nei prossimi mesi per effetto di malattie, mancanza di cibo, acqua e farmaci, come ha previsto la rivista scientifica ‘The Lancet’.
Come mai Israele, alla faccia di un simile genocidio scientifico dei palestinesi, non è stato escluso dai Giochi? Incredibile ma vero. Un insulto per le caterve di morti quotidiane, per le scuole e gli ospedali regolarmente sventrati, per i bombardamenti ‘chirurgici’ che dovrebbero colpire i capi di Hamas e invece decimano la popolazione civile.
Passiamo ad un conflitto totalmente dimenticato dalla lurida politica e dai sempre genuflessi (agli Usa) media di mezzo mondo, i nostri in pole position.
Una guerra ‘invisibile’ che però, da quando è iniziata quasi dieci anni, nel 2015, ha causato fino al 2022 (le ultime cifre ufficiali) 18.500 morti, per cui oggi di certo si oltrepassa quota 20 mila. Succede nel martoriato Yemen, aggredito senza che nessuno fiati (ONU, dove ti nascondi?) dall’Arabia Saudita, con l’appoggio, tanto per cambiare, di Washington.
Il diritto internazionale ormai è morto e sepolto. Da anni. E nessuno, fino ad oggi, ne ha celebrato il funerale.
Quando complicità, collusione & omertà vengono istituzionalizzati.
Vergogna.
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