Due star di ‘Big Pharma’, le regine dei vaccini anti-covid ‘Pfizer’ e ‘Moderna’, in soli cinque anni sono riuscite a trasferire nei più accorsati paradisi fiscali esteri la bellezza di 580 miliardi di profitti.
Senza neanche pagare il becco di un quattrino in tasse. Quindi fottendo le più elementari ‘regole’ in campo fiscale.
E resta, ovviamente impunito, il fatto più grave di tutti, degno di un maxi processo davanti alla ‘Corte dell’Aja per i crimini contro l’Umanità’: si tratta di guadagni illeciti sulla pelle della gente di mezzo mondo, di tutti i cittadini occidentali obbligati per legge a subire quelle inoculazioni di ‘prodotti’ (non è nemmeno il caso di chiamarli vaccini) che sono ben presto risultati non solo ‘inefficaci’ ma soprattutto ‘insicuri’, e cioè un grado di provocare devastanti effetti avversi, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio, ma non solo.
Cominciamo dalle news finanziare e fiscali.
Secondo rumors in arrivo da Wall street, sfiora addirittura la stratosferica quota di 600 miliardi di dollari il totale di utili raggranellati negli ultimi 5 anni dai due colossi farmaceutici e allegramente fatti volare nei paradisi off shore, beffando le autorità di controllo.
Non così complesso il meccanismo, oliato in anni e oggi giunto ad un livello ‘scientifico’ di estrema sicurezza.
Il tassello base è costituito da una catena di filiali estere intestatarie dei molteplici brevetti, e tutte acquartierate, come sedi legali e quindi fiscali, nei paradisi più a la page e sempre più ‘inaccessibili’.
Il fenomeno è sempre stato in auge per i big del settore, ‘storicamente’ in pole position, ad esempio negli Stati Uniti, sul fronte delle ‘donazioni’ presidenziali Usa: un tempo a dominar la scena c’era l’industria petrolifera, poi quella delle armi, superate in tromba da Big Pharma. E ora – per via delle guerre e delle pandemie – è un vero testa a tesa tra le ultime due per contendersi quotidianamente la posizione in vetta alla classifica, a ‘botte’ di vite innocenti.
Vediamo cosa succedeva nel 2018, quindi prima della pandemia di Covid che ha fatto irruzione sullo scena. Già in quell’anno un istruttivo rapporto elaborato da ‘OXFAM’, ossia l’organizzazione mondiale contro la povertà’ denunciava: “le più grosse aziende di Big Pharma portano illegalmente miliardi di dollari nei paradisi fiscali”.
Il riferimento, all’epoca, era alla solita Pfizer, a ‘Merck’, ‘Johnson & Johnson’, e ‘Abbott’.
Passiamo al 2021, quindi a due anni dall’inizio della pandemia e ad 1 anno da quando sono entrati in commercio i ‘miracolosi’ prodotti anti covid.
Leggiamo quanto metteva in rete, a fine 2021, il quotidiano on line ‘Europa Today’.
Partiamo dal titolo: “I profitti dei vaccini finiscono nei paradisi fiscali”. Sottotitolo, “La denuncia di due organizzazioni olandesi nei confronti di Pfizer e Moderna”.
Ecco alcuni passaggi. “Dall’Olanda al Delaware, dall’UE agli Usa passando per l’Irlanda e il Lussemburgo. Succede per Pfizer e Moderna, accusate da due diverse inchieste di far passare i profitti dei vaccini attraverso i paradisi fiscali”.
Puntava i riflettori, ad esempio, l’orange ‘SOMO’, un’organizzazione che si è dedicata a seguire le tracce delle multinazionali per la ‘salute’ (sic).
In un report pubblicato quell’anno (il 2021, appunto) e basato sulle cifre del contratto stipulato da Moderna con la Commissione UE presieduta da Ursula von der Leyen per l’acquisto di maxi partite di vaccini, ‘SOMO’ denunciava che “Moderna si sta facendo versare i pagamenti di Bruxelles e Washington sui conti di società collegate e ubicate in Svizzera e in Delaware”.
E proprio nel super paradiso a stelle e strisce del Delaware aveva anche sede una sigla satellite di Pfizer, ‘CPPI’, che secondo un’inchiesta dei reporter investigativi di ‘Follow the Money’ – “è il terminale di un intricato sistema di società sussidiarie che parte da una modesta palazzina di Capelee Aaaw den Ijssel, in Olanda”, e poi porta molto lontano.
Secondo Follow the Money, tra il 2018 e il 2019 CPPI “ha realizzato un giro d’affari da oltre 40 miliardi di dollari e ha registrato profitti per 12 miliardi. E tutto questo con soli 220 dipendenti”.
La quota dichiarata al fisco è stata pari – precisa FtM – neanche ad un sesto: per di più versato, ulteriormente ridotto, nemmeno all’erario olandese, ma a quello irlandese o del Lussemburgo. Il massimo delle truffa fiscale scientifica.
Non è finita qui. I pagamenti UE nelle casse di Moderna per i suoi prodotti alla vaccinara sono finiti nelle accoglienti casse della sua controllata elvetica, ‘Moderna Switzerland GmbH’, quartier generale a Basilea.
Un salto e siamo tra i forzieri griffati Pfizer, nel Delaware. Dove il colosso statunitense ha in cassaforte la bellezza di 780 brevetti, gelosamente custoditi perché rappresentano una continua fonte di royalties, guadagnate sul sangue e sulla pelle delle gente, ricordiamolo sempre.
Denunciava ancora, nel 2021, SOMO. “La vera ingiustizia economica tangibile e profonda è quando i contribuenti ingannati finiscono per finanziare lo sviluppo di un prodotto, solo per vederselo rivendere con un margine di profitto enorme”. Cornuti, mazziati e ammazzati, quei contribuenti di mezzo mondo: perché sono costretti per legge a farsi iniettare, comprati con i loro soldi, un prodotto killer!
Ai confini della realtà.
E veniva aggiunto: “Il fatto che i profitti risultanti finiscano nei paradisi fiscali, dove vengono tassati ad un livello molto basso, se non addirittura pari a zero, aggrava ancor più questa colossale ingiustizia, sulla pelle dei cittadini-contribuenti”.
Inutile dilungarsi ulteriormente. Visto che la ‘Voce’, in questi 4 anni e mezzo di pandemia, ha scritto decine e decine di reportage, soprattutto sui devastanti effetti avversi dei vaccini, sugli arci profitti delle star Pfizer e Moderna e sulle truffe organizzate in casa UE da Ursula von der Leyen.
Per leggerne alcuni, basta andare all’archivio della Voce. E quindi alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page: poi digitare PZIFER o MODERNA, oppure URSULA VON DER LEYEN. Ne ritroverete di tutti i colori.
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