PAOLO BORSELLINO, IL DEPISTAGGIO / 32 ANNI PER “SCOPRIRE” LA PISTA MAFIA-APPALTI!

Prime schegge di Verità sulla strage di via D’Amelio in cui vennero massacrati Paolo Borsellino e la sua scorta ben 32 anni fa.

Arrivano dal tribunale di Caltanissetta, dove poche ore fa è stato ascoltato Giuseppe Pignatone, l’ex procuratore aggiunto di Palermo e poi numero a Reggio Calabria e Roma: ed ora in dorata pensione al vertice del Tribunale vaticano.

L’accusa – da novanta – è di favoreggiamento alla mafia per l’insabbiamento del dossier ‘Mafia e Appalti’, solo oggi dalla magistratura considerato il vero movente per il tritolo di via D’Amelio (e forse anche di Capaci).

Sorge spontaneo l’interrogativo: cosa ha fatto in tanti anni di indagini a vuoto e, soprattutto, di clamorosi Depistaggi ‘istituzionali’ la magistratura di casa nostra?

La strage di Via D’Amelio. Sopra, Giuseppe Pignatone

Come mai la politica non ha mai alzato un dito, neanche un mignolo, per denunciare il massacro non solo degli eroici Falcone e Borsellino – soltanto vergognose, rituali commemorazioni – ma anche il massacro di Verità e Giustizia, letteralmente calpestate in tutti questi anni?

Perché i media hanno ugualmente depistato, snobbando totalmente quella pista ‘Mafia-Appalti’ e seguendo solo quella, taroccata, della cosiddetta ‘Trattativa’ seguita per anni?

Siamo presi da un senso profondo di nausea, nel constatare che quella verità era sotto gli occhi di tutti, almeno di chi voleva solo vederla.

Ma le Autorità, i Vertici istituzionali, i Soloni de noantri hanno voltato le spalle e chiuso gli occhi.

In modo Omertoso.

O, se preferite, Complice.

Colluso.

Comportamenti che definire vergognosi è un semplice eufemismo.

Non ce la sentiamo di andare oltre.

Prima di proporvi, in modo asettico, le note delle tre principali agenzie di stampa, comunque, ecco i link di tre pezzi della ‘Voce’, che della pista ‘Mafia e Appalti’ come vero, unico movente per la strage di via D’Amelio sta scrivendo da oltre un quarto di secolo. Basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare semplicemente PAOLO BORSELLINO per averne un’idea (documentale).

A voi quindi, messo in rete il 6 luglio 2024,

PAOLO BORSELLINO / DA CALTANISSETTA UNO SPIRAGLIO DI LUCE?

E, soprattutto, 2 reportage di 2 anni fa esatti. E’ infatti del 31 luglio 2022

PAOLO BORSELLINO / MIRACOLO! DOPO 30 ANNI CALTANISSETTA RIAPRE LA PISTA “MAFIA-APPALTI”

Del giorno successivo, il 1 agosto 2022,

IL DOSSIER “MAFIA-APPALTI” / PERCHE’ E’ STATA INSABBIATA LA VERA PISTA DELLE STRAGI FALCONE E BORSELLINO?

Passiamo adesso alle brevi note pubblicate dalle tre agenzie di stampa questa mattina.

ANSA. “L’ex procuratore aggiunto di Palermo, poi procuratore a Reggio Calabria e a Roma, Giuseppe Pignatone, è indagato a Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta sul presunto insabbiamento dell’indagine mafia e appalti, nel 1992. Il magistrato, che presiede il tribunale di Citta del Vaticano, è nel palazzo di giustizia nisseno per essere interrogato. Con Pignatone sono indagati, per favoreggiamento alla mafia, anche l’ex sostituto procuratore a Palermo Gioacchino Natoli e il generale della Guardia di finanza Stefano Screpanti”.

Gioacchino Natoli

Prosegue il dispaccio: “Il 5 luglio scorso l’ex pm Natoli era stato convocato dalla procura nissena per essere interrogato e si era avvalso della facoltà di non rispondere, riservandosi di chiedere alla procura un successivo interrogatorio in cui fornire ‘ogni utile chiarimento’. Secondo i magistrati nisseni, avrebbe aiutato a sfuggire dalle indagini alcuni imprenditori mafiosi, avrebbe chiesto l’archiviazione di un filone dell’inchiesta ‘mafia e appalti’ e disposto la distruzione di bobine con intercettazioni rilevanti”.

“L’inchiesta del 1992 riguardava i presunti rapporti tra i mafiosi palermitani Antonino Buscemi eFranco Bonura con il gruppo guidato da Raul Gardini. Un’indagine su mafia e appalti su cui si era concentrata l’attenzione di Paolo Borsellino”.

Eccoci alla breve nota ADN Kronos: “L’Ex procuratore aggiunto di Palermo ed ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Caltanissetta per favoreggiamento a Cosa nostra nell’ambito dell’inchiesta nissena sul presunto insabbiamento dell’inchiesta su mafia e appalti nel 1992. Il magistrato è al Palazzo di giustizia di Caltanissetta, deve essere interrogato. Nello stesso filone d’inchiesta sono indagati anche l’ex pm del pool antimafia Gioacchino Natoli e il generale della Guardia di finanza Stefano Screpanti. Natoli si è avvalso della facoltà di non rispondere”.

Raul Gardini

Terminiamo con le news di AGI: “Anche l’ex procuratore aggiunto di Palermo Giuseppe Pignatone risulta tra gli indagati nell’ambito del dossier ‘mafia e appalti’. Pignatone, che oggi presiede il tribunale della Città del Vaticano ed è stato procuratore a Reggio Calabria e a Roma, è indagato dai pm nisseni per favoreggiamento alla mafia. Stamane si è recato al Palazzo di giustizia di Caltanissetta per essere interrogato. Nello stesso fascicolo anche i nomi dell’ex magistrato antimafia Gioacchino Natoli e del generale della Guardia di finanza Stefano Screpanti. Avrebbe insabbiato un’indagine proveniente dalla procura di Massa Carrara, l’inchiesta ‘mafia e appalti’, che sarebbe una delle cause della strage di via D’Amelio e per la quale il pm Napoli chiese l’archiviazione nel giugno del 1992. Si tratta di una vicenda ricostruita davanti alla Commissione Nazionale Antimafia, nel settembre 2023, dall’avvocato Fabio Trizzino, marito di Lucia Borsellino”.

P.S. Il Vaso di Pandora, dopo un trentennio abbondante, forse si sta aprendo. Comunque no problem, per i Depistatori, visto che c’è sempre la miracolosa prescrizione. E poi, chissenefrega, quando la Giustizia (sic) arriva fuori tempo massimo e intanto lorsignori nel frattempo se la sono ampiamente goduta.

Sola una ‘preghiera’ rivolta a Pignatone.

Perché non si mette una manina sulla coscienza e, a 30 anni esatti dall’omicidio di Ilaria Alpi Miran Hrovatin, non ‘svela’ tutto quel che sa, soprattutto, sull’altro colossale Depistaggio di Stato? Perché non fa capire i motivi di quella folle archiviazione, la pietra tombale sul caso del duplice omicidio di Mogadiscio quando c’erano tutti gli elementi per trovare i responsabili, come la Voce ha in decine e decine d’inchieste documentato?

Non è mai troppo tardi…


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