CRASH / LA APOCALITTICA ‘RIVOLUZIONE’ DIGITALE

Una decina di giorni fa, lo ricorderete bene, il crash informatico che ha messo in ginocchio mezzo mondo, e anche messo a nudo l’estrema vulnerabilità del tanto ‘progredito’ (sic) Occidente.

In soldoni, balza ormai con evidenza agli occhi di tutti come il tragico futuro non sarà più dominato solo da bombe & missili, da eserciti e carri armati (attenti comunque a ‘toccare’ i maxi interessi della colossale industria militare), ma basterà azionare con abilità dei computer neanche troppo sofisticati per entrare nelle ‘reti’ giuste e ottenere ogni tipo di effetto devastante.

Ne abbiamo scritto nel reportage del 21 luglio, in cui abbiamo soprattutto puntato i riflettori sui ‘direttori’ della sinistra orchestra,

CRASH / ECCO I BURATTINAI, DA BILL GATES A BLACKROCK

 

Paul Craig Roberts

Adesso vogliamo proporvi una significativa lettura; ossia la riflessione di uno dei maggiori economisti viventi, lo statunitense Paul Craig Roberts, tradotta e messa in rete dell’ottimo sito ‘NoGeoingegneria’ il 24 luglio e titolata A parte la guerra nucleare, il più grande disastro dell’umanità sarà la rivoluzione digitale.

Qualche parola sull’autore.

Laureato alla ‘Virginia University’, Craig Roberts ha fondato e guidato l’Institute for Political Economy alla prestigiosa ‘Carlton University’ di Ottawa, che conta oltre 25 mila studenti.

E’ stato consulente di peso per alcuni governi a stelle e strisce e, ad esempio, nel 1981 redasse lo storico ‘Economic Recovery Tax Act’.

Editorialista per anni del ‘New York Times’ e ‘The Wall Street Journal’, ha firmato una quindicina di libri.

Ecco gli ultimi (i cui titoli parlano da soli): “The Failure of Laissez Faire Capitalism and Economic Dissolution of the West” (2013); “How America was Lost – From 9/11 to the Police Warfare State” (2014); “Washington Perilious War for Hegemony” (2015); “Amerikas Krieg Gegen Die Welt” (ossia“La Guerra dell’America contro il Mondo”, sempre del 2015).

Kit Klarenberg

Per andare su un altro tragico terreno, ossia quello circa il genocidio dei palestinesi a Gaza, rimanendo nel campo minato delle Alte Tecnologie, ecco poi un link che vi propone un interessante reportage firmato dal grande giornalista investigativo Kit Klarenberg e pubblicato dall’ottimo sito di geopolitica, soprattutto mediorientale, ‘The Cradle’, il 20 luglio scorso,  How western Big Tech giants enable Israel’s occupation

A seguire la versione tradotta del pezzo, messa in rete il 22 luglio da ‘ComeDonChisciotte’, Come i giganti di Big Tech favoriscono l’occupazione di Israele

Ecco quindi, nella sua versione (tradotta) integrale, l’intervento di Craig Roberts pubblicato da ‘NoGeoingegneria’ il 24 luglio e intitolato “A parte la guerra nucleare, il più grande disastro dell’umanità sarà la rivoluzione digitale

 

 

A parte la guerra nucleare, il più grande disastro dell’umanità sarà la rivoluzione digitale

di Paul Craig Roberts

Per me è stato chiaro fin dall’inizio che la rivoluzione digitale era una catastrofe di enormi proporzioni.

La rivoluzione digitale è una catastrofe su tutta la linea. Non solo dà al governo la capacità di imporre una tirannia che va oltre quanto immaginato da George Orwell, ma sottopone tutta la conoscenza accumulata a un impulso elettromagnetico e causa l’arresto dell’attività economica mondiale a causa di un bug nel software di sicurezza informatica.

Ne abbiamo avuto un assaggio venerdì scorso. In tutto il mondo i voli si sono fermati. Le persone non hanno potuto accedere ai loro conti bancari. I negozi non hanno potuto effettuare transazioni. Le persone non hanno potuto acquistare cibo o vestiti. Non è stato possibile contattare i servizi di emergenza della polizia, della sanità e dei vigili del fuoco. Tutto questo e molto altro è accaduto perché un aggiornamento della cybersecurity di Crowdstrike conteneva un errore che chiudeva i servizi che si basavano sul sistema operativo Microsoft.

Chiedetevi perché gli esseri umani, se sono davvero intelligenti, cosa di cui spesso dubito, abbiano costruito e imposto un sistema di comunicazione così fragile e facilmente interrompibile. A mio parere, la rivoluzione digitale è opera di persone con una visione e una capacità insufficienti a comprendere le evidenti fragilità del sistema digitale inaffidabile e facilmente compromesso da cui dipendiamo.

La sicurezza informatica non esiste. Bisogna essere ciechi, sordi e muti per non saperlo. L’informazione che questa è la realtà ci viene scaricata addosso ogni giorno. AT&T annuncia un crollo totale della sua sicurezza e che tutte le informazioni dei suoi clienti sono state rubate. Lo stesso viene detto da molte aziende. Le città e i servizi pubblici sono tenuti in ostaggio da criminali informatici che si impadroniscono dei loro sistemi. E così via.

Il popolo americano, una volta orgoglioso, è stato costretto a sottoporsi a essere spiato da un governo tirannico, ad avere zero privacy, a essere soggetto al furto della propria identità, dei propri conti bancari, dei propri conti di investimento, a essere soggetto all’impianto di materiale pedopornografico da parte dell’FBI sui nostri computer o a qualsiasi prova contro di noi che vogliano impiantare.

Se le informazioni accumulate nel cloud non sono protette da una gabbia di Faraday, possono essere spazzate via da una forza elettromagnetica.

Il Sole stesso, se si scatena, può emettere forze elettromagnetiche sufficienti a cancellare le informazioni digitali. Una guerra nucleare eliminerebbe tutte le informazioni memorizzate nel cloud. Gli eventuali sopravvissuti non saprebbero nulla. Sarebbero tornati ai tempi dell’uomo delle caverne.

La rivoluzione digitale ha permesso ogni male immaginabile. In cambio gli idioti possono muoversi con i loro cellulari in cerca di intrattenimento.

Siamo preoccupati per il “riscaldamento globale”. Siamo preoccupati per la promessa di Bill Gates di un decennio di pandemie. Siamo preoccupati che Trump ci venda alla Russia. Dovremmo preoccuparci che la rivoluzione digitale ponga fine a un’esistenza che funzioni per l’umanità.

Un’interruzione informatica sconvolge il mondo intero


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