IN 27 RIGHE – Un like universale per Kilian

Vi fosse un aldilà, com’è nel credo delle religioni, di lì i nostri padri della Costituzione antifascista, la più compiutamente democratica e ricca del mondo, per decisione unanime ne farebbero piovere sulla Terra otto miliardi di copie, con l’obbligo etico di inserirlo nei piani di studio delle scuole di ogni ordine e grado, nel giuramento degli eletti a cariche istituzionali, per  offrirlo in omaggio a chi acquista la Bibbia, il Corano e i bestsellers di ogni genere letterario e leggerlo, spiegarlo ai bambini, articolo dopo articolo, a chiusura di “Cappuccetto Rosso” e altre favole prima che si addormentino. Cosa prova questo empito estivo per la saggezza costituzionale e la condanna esplicita del neofascismo? L’onda alluvionale della destra che ha contagiato buona parte del nostro pianeta, ma anche il je accuse alle sinistre che l’hanno tollerato. L’input nasce da una lettera a un giornale democratico, che cita tale Corbi, responsabile della comunicazione (è un giornalista?) per conto della Federazione Italiana Gioco Calcio. In conferenza stampa ha negato la libertà di pensiero e di opinione dei calciatori, in destrofila sintonia con la Federazione mondiale di settore, che vieta ai giocatori di esprimere opinioni politiche, Corbi ha dichiarato “Noi non parliamo di politica, parliamo di calcio”. Si riferiva, senza averne titolo, al mitico Kilian Mbappè, capitano della Francia, che ha invitato a non votare per la destra di Le Pen e che al ‘bavaglio’ della FIFA ha replicato “Siamo prima di tutto cittadini.  Speriamo che i calciatori smettano di fare i pecoroni. Èimportante votare al secondo turno delle elezioni legislative per non far vincere Rassemblement national. Non possiamo lasciare il nostro Paese nelle loro mani”. Marine Le Pen: “Stai al tuo posto. Basta con le lezioni di morale” (morale? Boh? Ndr). Il lettore: “Chi Dio benedica Mbappé. In Italia, dove anche preti e magistrati godono del diritto di opinione, i calciatori vengono evirati politicamente, privati della libertà universale di espressione”.