ITA AIRWAYS / ECCO IL “PACCO”, LA COLOSSALE SVENDITA AI TEDESCHI

Senza troppi clamori, anzi quasi in perfetto silenzio politico e mediatico, è andata in porto una delle Operazioni del Secolo, degno della miglior Banda Bassotti.

Con la complicità, anzi il disco verde finale, delle autorità UE, dopo l’ok dell’Antitrust.

Stiamo parlando della vendita di uno dei gioielli del Belpaese, la nostra storica compagnia di bandiera, passata dai fasti di Alitalia agli ultimi anni (un quindicennio almeno) bui e dal 2020 targata ITA Airways. Che finisce al colosso tedesco ‘Lufthansa’ per un vero piatto di lenticchie: il 41 per cento, infatti, è un autentico saldo, 325 milioni di euro. Per dire: il costo del cartellino di un campione di calcio, oggi, meno della metà del valore di un club come il Milan, passato di mano un paio d’anni fa per 800 milioni circa.

L’accordo prevede che “entro qualche anno” (tre, quattro?) il controllo teutonico passerà al 100 per cento.

E buonanotte ai suonatori.

Una colossale, storica, epica, SVENDITA di STATO.

Un’operazione che fa perfettamente il paio con quelle inaugurate a inizio anni ’90 da Romano Prodi, come numero uno dell’IRI e poi come premier.

Romano Prodi

Ricordate il mitico ‘Britannia’ di queen Elizabeth? E il summit nelle acque del Tirreno del 1992, maggiordomi Prodi e Mario Draghi? Allora venne deciso lo spezzatino, in tavola le ‘privatizzazioni’: i beni di casa andavano venduti, anzi svenduti agli amici, e agli amici degli amici.

Possono bastare, come giustificazione, gli sperperi di questi anni, la dozzina di miliardi inghiottiti dalle varie sigle che si sono succedute?

Le acrobazie a bordo di Air France KLM nel 2007?

La cordata dei ‘capitani coraggiosi’ capeggiati dai Luca Cordero di Montezemolo, i Roberto Colaninno, i Diego Della Valle & C. che ha fatto ridere i polli ma piangere gli italiani?

E, tric trac finale, le sceneggiate arabe griffate ETHIAD all’epoca del governo guidato da Matteo Renzi?

No. Quelle ‘imprese’ restano scolpite nella sciagurata storia del nostro paese.

Ma l’ultima pezza è ancora più vergognosa.

Soprattutto perché viene contrabbandata – pur nel quasi assordante silenzio, solo poche battute – come un grande successo per noi!

Ai confini della realtà.

Sentiamo, a questo punto, i soddisfatti commenti, praticamente bipartisan.

Giancarlo Giorgetti

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, leghista: “Gli italiani non verseranno più 1 euro delle loro tasse. ITA nasce per mettere fine agli aiuti di Stato”.

Da 113.

L’ex premier e attuale Commissario europeo per l’Economia, il PD Paolo Gentiloni: “Una bellissima notizia. Per ITA, per l’Italia e per il trasporto aereo in Europa”.

Per favore, un’altra ambulanza subito.

Il presidente di ITA, Antonio Turicchi: “La logica ha prevalso sugli ostacoli. L’operazione va avanti, nulla si ferma”. Ricordate uno dei primi mitici film di Woody AllenPrendi i soldi e scappa?”. Pure pochi.

Antonio Turicchi

Il Ceo di Lutfhansa, Carsten Spohr: “Ottima notizia per tutti i passeggeri che volano da e per l’Italia. ITA sarà una parte forte e di successo del gruppo”. E, non contento, assesta il colpo: “Il prossimo amministratore delegato di ITA sarà qualcuno che capisce Lufthansa, il settore dell’aviazione e l’Italia, perché l’integrazione fra le due compagnie dovrà essere anche culturale. E questo dipende dalle persone, servono le spalle larghe”.

Heil, Spohr.

I sindacati, sempre in sonno, si svegliano un attimo per esprimere la loro soddisfazione. Il coordinatore nazionale della FIT-Cgil, Fabrizio Cuscito, osa solo chiedere che “lo Stato mantenga una quota di proprietà della compagnia a garanzia dello sviluppo e in virtù dell’importanza strategica e geopolitica per il Paese della compagnia di bandiera”. Poche e inutili parole al vento: perché sanno bene, i sindacati collusi, che tra un paio d’anni il nostro MEF, il nostro Stato non avrà in mano nemmeno il becco di un’azione!

Mosca bianca, in questo desolato panorama tutto inchini & genuflessioni davanti al nuovo padrone tedesco, il parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Ghirre, che osserva: “ITA è destinata a diventare una piccola azienda regionale della tedesca Lutfthansa. Il ridimensionamento è preoccupante soprattutto per Linate, destinata a perdere diversi slot. Ironia della sorte, è un governo sovranista a firmare la svendita: ora vogliamo sapere a che prezzo per i lavoratori, mentre non è chiaro quali benefici avremo in termini di tariffe e collegamenti”.

Giusto il minimo sindacale…


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