CAMILLO RUINI / I ‘GOLPE’ NELLA STAGIONE DI MANI PULITE

Hanno improvvisamente ritrovato, per incanto, la memoria.

Nel giro di pochi mesi, da settembre 2023 ad oggi, infatti, non pochi pezzi grossi della prima repubblica, e non solo, hanno dissotterrato storie di un passato remoto e anche remotissimo, dalla strage di Ustica al caso Moro, dalla Mani Pulite story alla strage di via D’Amelio.

Ultima chicca, di appena qualche giorno fa, il tentativo di far cadere il primo governo Berlusconi.

A raccontare quel quasi ‘golpe’ andato a vuoto è il cardinal Camillo Ruini, intervistato per ‘il Corriere della Sera’ da Francesco Verderami.

Silvio Berlusconi. Sopra, il cardinale Camillo Ruini

Ruini è stato presidente della ‘Confederazione Episcopale Italiana’, la potente CEI, per quasi un quindicennio, dal 1991 al 2003. Nell’intervista vien fatto riferimento ad altri due esponenti di spicco, all’epoca, del Vaticano: ossia il cardinal Angelo Sodano, Segretario di Stato della Santa Sede e Decano del Collegio Cardinalizio; e monsignor Jean-Louis Tauran, diplomatico della Santa Sede e presidente del ‘Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso’.

Ecco alcuni passaggi salienti dell’intervista.

Sulla stagione di Mani Pulite: “Il giudizio era e resta negativo. Emersero effettivamente problemi di legalità, ma ero sconcertato nel vedere amici cari morire sotto il peso di accuse mai dimostrate. Assistere a metodi che sembravano intimidatori verso le persone e persino verso le istituzioni. Constatare gli sconfinamenti di potere e quel meccanismo unilaterale in base al quale c’era chi veniva salvato e chi no”.

Dopo la prima vittoria di Silvio Berlusconi alle elezioni: “La tendenza prevalente nel PPI (il Partito Popolare Italiano, ndr) fu di demonizzare Berlusconi, incolpandolo di aver rubato i loro voti e di rappresentare un pericolo per la democrazia. Non accettai questa linea”.

A un certo punto chiede Verderami: “Nel libro edito dal ‘Corriere’ sui presidenti della repubblica, ‘Il Colle d’Italia’, si racconta di un pranzo al Quirinale che sarebbe avvenuto dopo l’estate 1994. C’è scritto che l’allora capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro avrebbe invitato lei, il cardinale Angelo Sodano e monsignor Jean-Louis Tauran per chiedervi di aiutarlo a far cadere il governo Berlusconi. E che la vostra risposta sarebbe stata un ‘silenzio imbarazzato’”.

Oscar Luigi Scalfaro

Ecco quanto afferma Ruini: “Effettivamente andò così. La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra – al di là della indubbia buona fede di Scalfaro – fu unanime. E pensare che Scalfaro era stato per me un grande amico (…). Per questo rimasi colpito dal modo in cui aveva cambiato posizione. Penso che Berlusconi abbia mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, ma che non abbia avuto in alcun modo fini eversivi. I pericoli per la Repubblica erano semmai altri”.

Peccato che quella riflessione finisca lì e Verderami non chieda al cardinale a quali pericoli si riferisca. Sarebbe stata di certo una rivelazione da non poco.

Ecco, comunque, il testo integrale dell’intervista pubblicata dal ‘Corsera’ e titolata  Ruini: ‘Quel pranzo al Quirinale in cui Scalfaro mi chiese un aiuto per far cadere Berlusconi

Dicevamo all’inizio che non si tratta certo del primo caso di ‘memoria ritrovata’.

Ecco, in ordine cronologico, le altre story, come ricostruite in una serie di pezzi della ‘Voce’.

Partiamo da quello messo in rete il 2 settembre 2023,

STRAGE DI USTICA / DAL CILINDRO DI GIULIANO AMATO UNA VERITA’ VECCHIA DI 30 ANNI  

Proseguiamo con un altro servizio, pubblicato il 24 gennaio 2024,

MANI PULITE /QUEL GOLPE BIANCO DEL 1993

Poi, del 6 marzo 2024,

GIALLO MORO / IL GENERALE JUCCI RITROVA (E MALE) LA MEMORIA DOPO 46 ANNI

Infine, messo in rete il 5 giugno 2024,

STRAGE BORSELLINO / GIUSTIZIA MORTA E SEPOLTA

Buone letture


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