Ed ora entriamo e andiamo alla scoperta della grande Storia di Napoli e del Mezzogiorno attraverso le testimonianze degli antichi Banchi Pubblici, che partono dal Sedicesimo Secolo.
Il direttore Generale della Fondazione Banco di Napoli, Ciro Castaldo, ci spiega come si è giunti al prestigioso riconoscimento del Memory of the World dell’Unesco.
«Per arrivare al riconoscimento Unesco, arrivato un anno fa – afferma il direttore Castaldo – c’è stato un grande lavoro di squadra. L’inserimento del Fondo Apodissario della Fondazione Banco di Napoli nel Memory of the World dell’Unesco è stato dovuto principalmente alla grande novità di questo Archivio, che racconta cinque secoli di storia. E li racconta perché custodisce circa 16 milioni di conti correnti e soprattutto custodisce le Fedi di credito».
LE FEDI DI CREDITO
«Possiamo considerare l’innovazione delle Fedi di credito – continua il direttore Castaldo – paragonabile a quello che è stato nei tempi attuali l’arrivo del web. Nel tardo Cinquecento cambiarono completamente il rapporto fra il cittadino, la moneta e le banche. Io cittadino affido in custodia a te, banca, il mio denaro, i miei argenti, i miei preziosi. E tu mi dai in cambio un “pezzo di carta”, una Fede di credito, appunto, in cui io ho fiducia. Sì, perché la fiducia è l’altro elemento essenziale su cui si basava questa gigantesca novità».
«Nasceva il sistema creditizio moderno, di cui Napoli, con i suoi antichi Banchi, poi confluiti col tempo nel Banco di Napoli, detiene il primato. Le Fedi di credito ebbero un’enorme diffusione, anche perché risolvevano i problemi della custodia del denaro e dei preziosi. E siccome per ciascuna di esse era obbligatorio indicare la causale, ecco che da queste migliaia e migliaia di causali noi possiamo ricostruire la storia di Napoli e del Mezzogiorno, dal semplice acquisto del vino all’edificazione di navi, palazzi o teatri, fino al denaro per pagare il Caravaggio…».
And now let’s go inside and discover the great history of Naples and the South through the testimonies of the ancient public banks dating back to the sixteenth century.
The General Director of the Foundation, Ciro Castaldo, explains how the prestigious recognition of the Memory of the World by UNESCO was achieved.
«To achieve the UNESCO recognition, which arrived a year ago – says director Castaldo – there was great team work. The inclusion of the Apodissary Fund of the Banco di Napoli Foundation in UNESCO’s Memory of the World was mainly due to the great novelty of this Archive, which tells five centuries of history. And it tells them because it holds around 16 million current accounts and above all it holds the credit records.”
CREDIT RINGS
«We can consider the innovation of credit unions – continues director Castaldo – comparable to what the arrival of the web has been in current times. In the late sixteenth century the relationship between citizens, money and banks completely changed. I, a citizen, entrust my money, my silver, my precious items to you, the bank, for safekeeping. And you give me in exchange a “piece of paper”, a credit union, in fact, in which I have faith. Yes, because trust is the other essential element on which this gigantic innovation was based. The modern credit system was born, of which Naples, with its ancient banks, which over time merged into the Banco di Napoli, holds the record. Credit unions had an enormous diffusion, also because they solved the problems of storing money and valuables. And since for each of them it was mandatory to indicate the reason, from these thousands and thousands of reasons we can reconstruct the history of Naples and the South, from the simple purchase of wine to the building of ships, palaces or theaters, up to the money to pay Caravaggio…
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