CASO LIGURIA – HA RAGIONE IL GUARDASIGILLI NORDIO

RICEVIAMO DALLA FONDAZIONE GAETANO SALVEMINI E PUBBLICHIAMO

 

CASO LIGURIA – HA RAGIONE IL GUARDASIGILLI NORDIO

 

Non ci permettiamo di entrare nel merito delle indagini relative al terremoto politico che ha colpito la Regione Liguria, portando ai domiciliari il suo presidente Giovanni Toti. Tuttavia non possiamo esimerci dal riportare autorevolissime osservazioni su questa vicenda. In primis quindi, quelle del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

«Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero – ha dichiarato ieri – e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si può arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si è verificato e dalle indagini». Inoltre, «è difficile che queste esigenze possano ancora sussistere».

Chi mette efficacemente i fatti in fila, uno dopo l’altro, è il bravo Ermes Antonucci sul Foglio di oggi. «La presenza di tanti casi giudiziari di presidenti di Regione indagati, sputtanati mediaticamente e poi assolti (da Pittella a Fontana, da Oliverio a De Luca, da Zingaretti a Bonaccini), come ben evidenziato da Enrico Costa, impone di valutare con molta prudenza le accuse che ieri hanno travolto il governatore della Liguria, Giovanni Toti.

Anche in quei casi, le accuse mosse dai magistrati inizialmente erano apparse granitiche, salvo poi sgretolarsi in sede di giudizio, spesso addirittura ancor prima di andare a processo. Le modalità con le quali, poi, è stata attuata la misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Toti (eseguita a cinque mesi di distanza dalla richiesta della procura genovese, in piena campagna elettorale per le europee, e nonostante ciò notificata al diretto interessato alle tre del mattino, neanche si fosse di fronte a un lestofante in procinto di fuggire all’estero) riportano purtroppo all’attenzione alcune storture micidiali del nostro sistema giudiziario».

Noi ricordiamo sommessamente che gli italiani ogni anno pagano 42 milioni di euro per risarcire le vittime di ingiusta detenzione.

Gli spagnoli pagano in media 100mila euro, i francesi 80mila.

 

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