“PFIZERGATE” / UDIENZA IL 17 MAGGIO AL TRIBUNALE DI LIEGI

Svolta nel ‘Pfizergate’.

Il tribunale di Liegi, in Belgio, il 17 maggio deciderà se il processo a carico del presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, e del Ceo di ‘Pfizer’, Albert Bourla, si dovrà svolgere davanti alla Procura Europea (EPPO), oppure davanti ad una corte nazionale, e cioè belga.

Alla ‘storica’ udienza sono stati convocati i due imputati, sul cui capo pesano imputazioni non da poco: corruzione, conflitto d’interessi, interferenza nelle funzioni pubbliche e distruzione di documenti.

Il Tribunale di Liegi. Sopra, Ursula von der Leyen con Albert Bourla

Secondo i rumors, i due non si presenteranno davanti alla Corte. Come del resto hanno già fatto (fregandosene cioè di varie convocazioni) in occasione delle audizioni davanti alla ‘Commissione d’inchiesta sui vaccini’, istituita un anno e mezzo fa proprio dal Parlamento UE.

L’EPPO, a quanto pare, sta esercitando forti pressioni per avocare davanti a sé il procedimento, di tutta evidenza per insabbiarlo. E, sempre stando ai rumors, il giudice del tribunale di Liegi non vorrebbe mollare il bollente fascicolo, e applicare in questo modo le norme previste dal Trattati: secondo cui, in materia penale, le competenze vanno agli stati nazionali, anche perché non esiste ancora un ‘codice penale europeo’.

Mancano pochi giorni al 17 maggio. E quindi staremo a vedere.

Può tornare molto utile rileggere il pezzo messo in rete dalla ‘Voce’ esattamente un mese fa, il 2 aprile, VON DER LEYEN / SOLO ORA SALTA FUORI – TARDI E MALE – IL PFIZERGATE

Restiamo al giallo vaccini con altre news.

La terza star sul fronte dei ‘prodotti’ (meglio non chiamarli neanche più vaccini, vista la totale inefficacia e soprattutto insicurezza palesata in tre anni abbondanti di utilizzo), la britannica ‘AstraZeneca’, finì subito in un mare di polemiche; e per questo Pfizer e Moderna hanno potuto spadroneggiare con i loro ‘prodotti’.

Comunque i suoi danni li ha prodotti, eccome.

E adesso i nodi vengono al pettine.

Nel corso di una class action attivata da decine di famiglie, all’Alta Corte britannica, un paio di mesi fa (per la precisione a febbraio), i legali di AstraZeneca hanno depositato un documento nel quale per la prima volta “ammettono” che il loro prodotto può causare danni alla salute: per la precisione “trombosi mortali”, e, ancora più nello specifico, la cosiddetta TTS, che sta per ‘Trombosi con sindrome trombosipenica’. La quale provoca un elevato tasso di coagulazione del sangue e una forte carenza di piastrine.

Ecco cosa hanno diramato, in una nota, i vertici della casa farmaceutica: “La nostra solidarietà va a chiunque abbia perso i propri cari o abbia riportato problemi di salute. Dall’insieme delle prove raccolte negli studi clinici e dai dati del mondo reale, è stato dimostrato che il vaccino AstraZeneca-Oxford ha un profilo di sicurezza accettabile e gli enti regolatori internazionali affermano che i benefici delle vaccinazioni superano i rischi di effetti collaterali potenzialmente rari”.

Una ammissione bella e buona, visto che adesso scrivono esplicitamente di sicurezza ‘accettabile’: il che, tradotto in cifre, può significare anche il 51 per cento, e non certo quel 93-94 per cento sbandierato sempre da tutte le star alla vaccinara, da Pfizer a Moderna fino ad AstraZeneca.

E la conferma arriva dalla frase successiva: i benefici superano i rischi. Anche stavolta, del 51 per cento o che?

Di tutta evidenza, i tre colossi hanno giocato e speculato – per far profitti con la pala – sulla pelle di tutti i cittadini trattati da vere e proprie cavie, immettendo sul mercato ‘prodotti’ del tutto sperimentali, visto che i ‘trials’ ufficialmente dovevano terminare… solo qualche mese fa, per la precisione il 31 dicembre 2023!

Sulla vicenda, vi proponiamo la lettura di un dettagliato servizio pubblicato da ‘Renovatio 21’ il 1 maggio, AstraZeneca ammette che il vaccino può provocare trombosi mortali: documenti giudiziari.

Procediamo con altre news.

Dai danni al sistema cardiovascolare (come trombosi, appunto, oppure miocarditi, pericarditi fino a ictus e infarti) alle patologie tumorali il passo non è poi così lungo.

E tutto dovuto alle campagne vaccinali rese – in modo perfettamente nazista – obbligatorie.

Ormai si moltiplicano gli studi e le ricerche indipendenti, cioè non condizionati dal peso e dalle pressioni di ‘Big Pharma’: i quali dimostrano, prove scientifiche inoppugnabili alla mano, i molteplici effetti avversi causati dai ‘prodotti’ anti Covid.

La rivista scientifica ‘Cureus’ è particolarmente meritoria su questo delicato fronte a tutela della salute pubblica: abbiamo già più volte ripreso la sua pubblicazione di studi ‘alternativi’, in grado di aprire finalmente gli occhi su un dramma quotidiano e in crescita esponenziale, visto che gli ‘effetti avversi’ non si presentano solo a breve, ma anche e soprattutto a medio termine.

Ed è freschissima la pubblicazione, su Cureus, dello studio condotto da un’equipe di ricercatori giapponesi sul sensibile aumento delle patologie tumorali, proprio in correlazione temporale con l’assunzione dei vaccini anti covid.

A questo proposito, ecco il resoconto comparso su uno dei pochi organi d’informazione che hanno dato spazio alle notizie sugli ‘effetti avversi’, superando le omertà dei media di regime. Parliamo de ‘Il Giornale d’Italia’, e del pezzo uscito giorni fa, per la precisione il 29 aprile, titolato

Vaccino Covid, 115.799 morti in più dopo la terza dose per cancro in Giappone rispetto al 2022. Lo STUDIO di Cureus

E finiamo il tour alla vaccinara con quel tocco di paura & terrore in più che è stata la vera chiave, il ‘sistema’, per far ingerire ai cittadini il peggior olio di ricino possibile, un prodotto che non soltanto non ti salva, ma di può ammazzare o invalidare.

Quel meccanismo che un solo virologo autentico, in Italia, ha avuto il coraggio di identificare e denunciare ‘in tempo reale’.

Il professor Giulio Tarro

Parliamo di Giulio Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin che inventò l’antipolio: perché il suo primo libro-j’accuse (contro la classe politica e scientifica di casa nostra) è stato pubblicato appena pochi mesi dopo lo scoppio della pandemia, a giugno 2020, “Covid 19 – Il virus della paura”.

Al quale, dopo due anni esatti, ha fatto seguito “Covid 19 – La fine di un incubo”, in cui vengono illustrati in modo rigoroso gli ‘effetti avversi’, soprattutto a carico del cuore.

Da oltre un anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), appena cessato l’allarme Covid, ha cominciato a terrorizzare con un’aviaria che avrebbe colpito oltre il 50 per cento della popolazione mondiale.

Poi, a gennaio scorso, in occasione del ‘World Economic Forum’ (WEF), per la regia di Bill Gates, è stato lanciato l’SOS griffato Malattia X. Subito ripreso da alcune virostar de noantri, in pole position Ilaria Capua che ne ha fatto un mantra.

Adesso è la volta dell’ennesima variante, che evoca le alte vette di montagna: KP.2 è infatti il nome del nuovo terrore che girerà presto per l’aria e colpirà ineluttabilmente l’umanità.

Si tratta – secondo gli esperti, sic – di una “mutazione della proteina Spike”. Sì proprio dell’agente killer contenuto nei vaccini a mRNA, come quelli griffati Pfizer e Moderna.

Per la serie – che chiude il cerchio – ti curo (anzi, faccio finta di curarti) e ti reinfetto!

Conferma le preoccupazioni il responsabile del Dipartimento di Malattie infettive alla ‘Jacobs School of Medicine’ dell’Università di Buffalo (negli Usa), Thomas A. Russo: “Abbiamo una popolazione in cui l’immunità al virus è scemata e ciò aumenta la vulnerabilità collettiva a nuove infezioni del virus Sars-CoV-2”.

E aggiunge, tanto per rincarare la dose e terrorizzare meglio: “Se guardo nella mia sfera di cristallo, direi che, considerando i vari fattori in gioco con le nuove mutazioni, avremo probabilmente una nuova ondata o comunque un sensibile aumento dei casi e dei ricoveri nella prossima estate”.

E per questo arriva come manna dal cielo il ‘Trattato Pandemico’ elaborato dall’amorevole OMS e che sta per entrare in vigore (questione di settimane). Da quel momento in poi, ogni decisione in tema di pandemie & dintorni sarà presa solo e unicamente dall’OMS: per la serie, autonomia delle nazioni, vaffanculo.

Potete leggere sul tema – totalmente silenziato dai media di casa nostra – un paio di pezzi della Voce. E anche un servizio su ‘Killer Spike’.

Ecco, messo in rete il 2 giugno 2023,

OMS / E’ IN VIGORE IL ‘TRATTATO PANDEMICO’ STILE NAZI, ALL’INSAPUTA DI TUTTI…

 

Poi, del 20 gennaio 2024

PIANO PANDEMICO / IL COCKTAIL TERRORE & VACCINI E’ SERVITO

 

Quindi, del 1 settembre 2023, ARIECCO I VACCINI ANTI COVID / COME DIFENDERSI DAL KILLER SPIKE?


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