MARIO DRAGHI / ARIECCO CHI HA SVENDUTO LO STATO E AMMAZZATO CON I VACCINI

Compreresti mai da lui un’auto usata?

Era una volta il modo per ‘misurare’ l’affidabilità di un politico.

Aggiorniamolo all’oggi.

Vedreste mai sulla poltrona europea di maggior peso, quella di presidente della strategica Commissione UE, o in alternativa come presidente del Consiglio europeo, uno come Mario Draghi?

L’uomo che ha svenduto più di trent’anni fa i pezzi pregiati della nostra industria pubblica?

Il ‘vile affarista’ al soldo di ‘Goldman Sachs’, come lo etichettò prima di passare a miglior vita perfino l’ex capo della Stato Francesco Cossiga?

Il premier che poco più di due anni fa etichettò come “ASSASSINI” coloro i quali rifiutavano il vaccino anti Covid?

Eppure – le avvisaglie ci sono state già un paio di mesi fa – l’ex capo di ‘Bankitalia’ e poi della ‘BCE’ potrebbe essere il ‘cavallo vincente’ per disegnare il futuro della nuova Europa che uscirà dalle urne dopo il voto dell’8 e 9 giugno.

Ai confini della realtà.

 

 

IL ‘NUOVO’ CHE AVANZA IN EUROPA

Partiamo dalle news.

Si è appena svolta in Belgio, a La Hulpe, una convention per delineare, appunto, i prossimi scenari europei.

Ursula von der Leyen

Per incarico del presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, i protagonisti della tre giorni sono ex premier italiani, Enrico Letta e, soprattutto lui, Super Mario Draghi, che fa di nuovo ufficialmente il suo ennesimo ingresso in pompa magna sul palcoscenico che conta.

Altro che nonnetto indaffarato con i nipotini, come ha più volte promesso!

Altro che “uno che i politici lo tengono alla larga!”, come ha pigolata appena un mese fa la mogliettina ai microfoni di una reporter e come la Voce ha sottolineato nel pezzo del 21 marzo scorso, CONSIGLIO UE PRO GUERRA / E SPUNTA MARIO DRAGHI…

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Di nuovo in campo, più in forte che mai, e ben deciso a far sentire ALTA la sua voce.

Per progettare quel futuro europeo ormai non più rinviabile, secondo il suo Verbo. Per la serie: uno che ha scientificamente (con la collaborazione di un altro pezzo da novanta anni ’80-’90, Romano Prodi, per due volte in sella all’IRI e poi anche un bis come premier) saccheggiato il Belpaese, che ha appunto svenduto i gioielli di casa, ora te lo ritrovi al timone dell’Europa!

Un incubo, o se preterite un ‘nightmare’ come dicono gli inglesi!

Nella tre giorni belga, come dicevamo, a Super Draghi è stato affidato l’incarico olimpico (visto che ormai tira aria di Olimpiadi parigine) di tracciare il futuro dell’Europa, svolgere una approfondita Relazione tecnico-politica, redigere una precisa Agenda tematica.

Enrico Letta

Emerge, dalle parole del Vate, lo spaccato di un’Europa tutta da rifare – come avrebbe detto il mitico Bartali – perché abbiamo sbagliato fino ad oggi tutto o quasi e siamo stati totalmente ciechi davanti alle mosse dei nostri avversari, Cina uber alles. E lui, poverino, dov’era?

Non vogliamo dilungarci su tale fronte.

E preferiamo non farlo, per carità di Patria.

Per questo vi lasciamo ad un’ottima ricostruzione e commenti messi in rete il 17 aprile da ‘Contropiano’, che ha anche il pregio di riportare integralmente la prima relazione-Draghi al summit di La Hulpe. Ecco quindi a voi Senza strategia né legge. La UE a pezzi di Mario Draghi

Qualche reazione a caldo.

Ursula Von der Leyen: “Enrico Letta e Mario Draghi parlano delle sfide per la nostra competitività e il mercato unico, i loro report ci mostrano la strada per il futuro. Nei prossimi cinque anni dobbiamo confermare il primato della nostra Unione come luogo in cui vivere e fare affari”.

Apodittico Ignazio Benito La Russa, il presidente del Senato autenticamente “nazista nell’animo”, secondo la coloritura filosofica di Luciano Canfora che gli calza a pennello (ben più rispetto alla young Giorgia Meloni): “Mario Draghi ha titoli per ogni ruolo”, taglia corto.

Ancor più incisivo e diretto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Basta con Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Ci vuole Mario Draghi”.

Partiamo da qualche scampolo del suo sontuoso pedigree, con alcune tappe strategiche.

 

 

QUELLA MITICA SVENDITA A BORDO DEL BRITANNIA

La svolta 33 anni fa – un predestinato – quando viene chiamato sulla strategica poltrona di Direttore generale del Tesoro dai due big che hanno fatto la storia economico-finanziaria del Belpaese: il governatore di Bankitalia Guido Carli e l’ex vertice Bankitalia e poi premier Carlo Azeglio Ciampi. Un’incoronazione col botto, e una carica che gli rimane cucita addosso per un decennio.

Carlo Azeglio Ciampi

E sarà proprio lui, il Big Mario in rampa che più di lancio non si può, a fare gli onori di casa ai vip che si ritrovano in quel mitico 2 giugno a bordo del ‘Britannia’ di queen Elizabeth, il gotha della finanza mondiale.

Il ‘disciplinato’ capo del nostro tesoretto mette in mostra, come nel salotto di casa, i ‘gioielli’ della famiglia: comperate, signori, comperate, sono prezzi di saldo per tanta bella roba.

E’ lì, in quel famigerato 2 giugno di 33 anni fa, che l’Italia viene svenduta, come neanche nel più sgarrupato banco dei pegni o in una accorsata macelleria dei Parioli romani.

E non si trattava di una novità, per il Vate della ‘nuova’ finanza, che aveva già messo mano ad alcuni dossier da non poco, come IRI, Eni, Enel, Banca Commerciale Italiana, Credito Italiano.

Ben spalleggiato, proprio in quegli anni ‘di fuoco’, da mister (poi) Ulivo, alias Romano Prodi, che troneggia proprio sulla poltrona IRI per un settennato (1982 1989) per poi tornarvi – a completar l’opera di saccheggio – nel 1993: proprio dopo che sul ‘Britannia’ il copione, e se preferite lo spartito, era stato appena scritto. E oggi anche Prodi (altra viola mammola) torna in campo, più o meno largo, per dire la sua, come ha scritto la ‘Voce’ meno di un mesetto fa, per la precisione il 22 marzo 2024, CONTRO LE ‘PREDAZIONI’ DI MELONI & C. / AVANTI, MIEI PRODI.

Passiamo al secondo motivo di cui abbiamo parlato all’inizio, ossia per comprare quell’auto usata.

 

 

CHI NON SI VACCINA E’ UN ASSASSINO

Come premier nel dopo pandemia Draghi non è stato ‘tenero’ nei confronti di coloro che non volevano sottomettersi all’obbligo del vaccino anti-covid.

Sono ancora ben impresse nella memoria le sue parole: “L’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Non ti vaccini, contagi, lei o lui muoiono”.

Lette oggi – ma per chi era a conoscenza dei reali fatti sui vaccini anche allora – sono né più né meno che le parole di un boia.

Soprattutto perché poi ha avuto la faccia di bronzo di reiterare il suo j’accuse: “Chi non si vaccina è un assassino. Uccide se stesso e gli altri”.

Avrebbe il coraggio oggi di ripetere mai quelle parole, il Vate di tutti i Vaccini e di tutte le Finanze?

Alla luce dei terribili dati, numeri, fatti incontestabili sulle valanghe di effetti avversi prodotti da quei vaccini tanto sponsorizzati e addirittura – in modo che più nazista non si può – resi obbligatori?

Abbia ora le palle – è proprio il caso di dire, una volta tanto – Super Mario, di ammettere quel colossale – ma ‘scientifico’ – errore, costato la vita a decine di migliaia di persone!

Mario Draghi e Roberto Speranza

A poco serve un vago trincerarsi dietro alle consuete frasette di rito, “eppure i vaccini hanno salvato tante vite”, oppure “qualcosa bisognava pur fare”, o “non c’era altra via d’uscita”.

Perché di altre vie ce n’erano, eccome: come la ‘Voce’ ha tante volte illustrato, ossia quelle cure, quei farmaci però vietati dai diktat governativi, uber alles quel ‘Tachipirina e Vigile Attesa’ firmato dal ministro della Salute (sic) Roberto Speranza.

Uno Speranza che poche settimane fa, nel corso di un interrogatorio al Tribunale dei Ministri di Roma, ha candidamente ammesso: “E’ vero, ero a conoscenza che usando i vaccini anti covid potevano verificarsi effetti avversi”.

E sapere in quale misura? “Nel 20 per cento dei casi”.

Una follia.

Un’aberrazione.

Un (ex ministro) viene assolto, pur consapevole che quei vaccini killer (li abbiamo sempre definiti tali) erano in grado di produrre effetti gravi o gravissimi (e quindi anche letali, come vediamo ormai tutti i giorni) in 1 inoculato su 5.

Ma come si può definire questo se non un crimine di Stato?

O meglio, una Strage di Stato?

Come fu – anni fa – quella per il Sangue Infetto.

Come possono stare e piede libero i protagonisti di questo genocidio, a livello politico Speranza, Draghi e Giuseppe Conte (il primo premier della pandemia)?

Come possono non finire alla sbarra ed essere processati per i loro crimini scientifici in tempo di pace (il conflitto in Ucraina non era ancora scoppiato)?

Giuseppe Conte e Mario Draghi

Come possono farla franca tutti gli scienziati taroccati, le virostar strapagate dalle cause farmaceutiche per tacere, omettere, falsificare i dati e nei fatti contribuire a quel massacro?

Come possono non essere inquisiti e portati in tribunale i vertici delle star di Big Pharma, Pfizer eModerna in primis, che hanno sulla coscienza centinaia di migliaia di morti e di danneggiati per sempre?

Per non parlare dei media, dei giornalisti comprati & venduti con gli spiccioli di Big Pharma: una vergogna senza fine e un’informazione totalmente drogata, cloroformizzata.

Solo per rammentare: proprio Ursula Von der Leyen è uno dei responsabili principali della strage. Soprattutto perché corrotta, comprata a botte di tangenti erogate dal suo compagno di merende, Albert Bourla, come la ‘Voce’ ha documentato in decine e decine di inchieste.

Tirando le somme.

In Europa, anche in vista del voto di giugno, siamo proprio in ‘ottime’ mani.

Criminali.

Una modesta proposta.

Perché non trasferire le urne al Tribunale dell’Aja per i crimini contro l’Umanità?

Tanto, si è visto, fa solo coreografia.

Un po’ come il Palazzo di Vetro dell’ONU.

Ma almeno, la soddisfazione ‘morale’ di vedere quei farabutti alla sbarra, soprattutto per la MEMORIA delle tante vittime innocenti, non è da poco….

 

P.S. Come al solito, per leggere di più sui personaggi citati in questo pezzo, vi consigliamo caldamente di andare al nostro archivio. Basta trovare la casella CERCA in alto a destra della nostra home page e quindi digitare per esteso NOME E COGNOME: ad esempio MARIO DRAGHI o ROMANO PRODI, ROBERTO SPERANZA oppure IGNAZIO LA RUSSA, URSULA VON DER LEYEN o ALBERT BOURLA e via di seguito. Ne ritroverete delle belle.


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