Intellettuali, docenti, italianisti, denunciano l’analfabetismo culturale di troppi laureati che riempiono perfino il proprio curriculum di errori grammaticali e sintattici. Di che meravigliarsi se il ministro dell’Istruzione e del Merito, inglobato nell’esecutivo dalla Meloni, colleziona gaffe in un italiano ‘maccheronico’? Ruota di scorta e senza vergognarsene del Salvini autarchico, del “prima gli italiani”, immagina e rende pubblica la discriminante di una scuola con un numero maggiore di studenti italiani rispetto agli emigrati. Per enunciare questa misera dimostrazione di razzismo anacronistico, che ignora il futuro del nostro Paese proficuamente multietnico, Valditara pubblica il suo alato pensiero e mal gliene incoglie, perché è clamorosamente bocciato, come i laureati che offendono l’italiano. I partiti dell’opposizione e gli studenti condannano il testo sgrammaticato “scritto in pessimo italiano”. La Schlein: “Corre dieto i deliri di Salvini” e i senatori del Pd: “Ministro Valditara, prima di preoccuparsi degli stranieri impari a scrivere in italiano. Così capiamo cosa dice. Nella sua classe quanti erano gli stranieri che le hanno impedito di imparare a scrivere in italiano corretto? Valditara, oltre a dire cose oscene una volta su due sbaglia modi e tempi verbali, usa un lessico incomprensibile. un figlio di extracomunitari nato in Italia avrebbe saputo scriverlo meglio”. Un esempio del testo? “Se nelle scuole si insegni di sicuro si impari. Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino (sic) sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana…”. Le sgrammaticature di Valditara sono note: propose che il reddito di cittadinanza fosse riconosciuto solo ai giovani che completano gli studi con un diploma (esclusi i ragazzi costretti dall’indigenza delle famiglie a evadere la scuola dell’obbligo). Ha proposto la riesumazione delle gabbie salariali, stipendi più alti solo agli insegnanti del nord, ha definito l’ “umiliazione” dei giovani un fattore fondamentale nella crescita della loro personalità. Ha minacciato provvedimenti punitivi per la preside di una scuola che ha scritto una bellissima lettera agli studenti sulla costituzione antifascista dell’Italia e, ultima impresa, ha contestato la decisione della scuola di Pioltello, a prevalenza di studenti immigrati, di sospendere le lezioni (e l’impegno a recuperare la giornata di studi) in concomitanza con la fine del ramadan islamico che impegna i musulmani nella preghiera. Un commento fra tanti, via internet: “La destra avrà vinto le elezioni (le ha vinte) e la dovremo sorbire per 5 anni (spero di no) ma si sono confermati ciucci!!! Ma quando ha scritto il testo, dov’era, al bar con Salvini? Ed è pure laureato in giurisprudenza alla Statale di Milano, da non credere!” L’ultimo exploit di Valditara è: scegliere il tipo di scuola in base al reddito, ovvero, solo i ricchi in scuole di serie A.
IL CONSIGLIO PER UN MINISTRO di così elevata qualità e competenza: si accodi alla Santanché e si candidi alle dimissioni.
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