CACCIA AI “MANDANTI” DELLA STRAGE / I FORTI “SOSPETTI” DI TRE ALTI MILITARI USA

Continua il rimbalzo di responsabilità sul massacro a Mosca.

Zelensky. Sopra, le macerie dopo l’attentato a Mosca

Fanno venire i brividi le dichiarazioni immediatamente assolutorie della Casa Bianca, dove mettono la mano sul fuoco, pur senza avere alcun elemento a disposizione, sul pupazzo-presidente Volodymyr Zelensky.

Così come quelle del ‘Foreign Office’ britannico, altrettanto certo sulla totale innocenza delle autorità di Kiev: proprio mentre nei giorni scorsi, a Londra, si è svolto nella massima segretezza un summit tra il primo ministro britannico Rishi Sunak e il ‘redivivo’ Barack Obama, una presenza che aleggia sempre misteriosa ai massimi piani dell’establishment a stelle e strisce (non a caso si è fatto e si fa ancora il nome della consorte Michelle Obama come possibile carta a sorpresa per sostituire nella corsa presidenziale il sempre più rincoglionito Joe Biden).

A questo punto, vediamo cosa hanno appena ‘scoperto’ e commentato alcuni super esperti di segreti & misteri americani, ex alti ufficiali che hanno ricoperto per anni incarichi apicali nell’esercito o in super apparati dei servizi o dell’intelligence a stelle e strisce.

Parole, quindi, alquanto ‘affidabili’, non pronunciate da invasati rivoluzionari, da super dietrologi o provocatori di mezza tacca: ma da chi conosce perfettamente, dall’interno, le logiche della più sofisticata macchina da guerra del mondo, quella statunitense appunto.

 

QUELLE “AZIONI PLATEALI NON AUTORIZZATE”

Partiamo da Larry Johnson, che ha lavorato per 4 anni alla CIA come analista, poi è passato all’Antiterrorismo (una materia, quindi, che conosce come le sue tasche), per la precisione allo ‘State Department Office of Counterterrorism’. Si è occupato dell’attentato alle Torri Gemelle, della primula del terrorismo internazionale Osama bin Laden, dell’invasione israeliana in Libano, nonché di ‘affari caucasici’ (e a quanto pare i terroristi provengono da quell’area). Robe non da poco. Ha partecipato, come opinionista, a diversi programmi televisivi di successo, come ‘The News Hour’ e ‘Lerry king live’.

Larry Johnson

Ecco le sue fresche dichiarazioni, rilasciata attraverso la piattaforma ‘Judging Freedom’.

“Non è stata l’Ucraina (a organizzare l’attentato, ndr), possiamo esserne certi perché il Dipartimento di Stato ce lo ha appena detto! Ma pensate a questo: non sappiamo ancora quanti siano stati gli attentatori, quali armi siano state usate… abbiamo sentito parlare di spari, di esplosioni, ma non sappiamo nulla di concreto. L’FSB (i servizi russi, ndr) parlano ancora di 40 morti e 100 feriti. Eppure il Dipartimento di Stato è proprio lì…”.

Lasciata da parte la tragica ironia prosegue: “Sanno che è stata l’Ucraina. Ed ecco perché possiamo esserne certi: il 7 marzo l’ambasciata statunitense e quella britannica a Mosca hanno emesso un avviso, un consiglio di viaggio per tutti gli americani e i britannici: state lontani, ci sarà un attacco terroristico entro 48 ore. Non è successo”.

“Ma questo era il mio lavoro quando stavo all’antiterrorismo! Questi tipi di avvisi vengono emessi solo quando si hanno informazioni specifiche e credibili e non si può prevenire un attacco. E di solito in questi casi, se le informazioni sono abbastanza specifiche e credibili, le trasmettiamo a un altro governo affinchè intervenga per prevenire il pericolo”.

“Ma in questo caso, solo un giorno fa, l’outlet di intelligence open source OSINT Defender – che è uno di quei Twitter che fanno molto parte degli sforzi di propaganda della CIA – ha riferito che il Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e la Casa Bianca erano sempre più frustrati per le azioni plateali non autorizzate’ intraprese dall’Ucraina contro la Russia”.

Ciò significa che gli Stati Uniti sapevano che l’Ucraina stava tramando qualcosa, avevano un’idea di ciò che stava per fare. E c’è una buona possibilità che l’Ucraina non solo l’abbia fatto, ma l’abbia fatto con armi e supporto fornite dagli Stati Uniti. Questo è ciò di cui la Casa Bianca era così spaventata!”.

Vero, falso, una mezza verità?

Certo una pista: significativa soprattutto perché viene indicata e illustrata da uno che quei meccanismi e quelle dinamiche lo conosce per filo e per segno.

 

OCCHIO A VICTORIA NULAND!

Passiamo alla seconda fonte, che vanta un pedigree militare e politico lungo mezzo metro. Stiamo parlando di Michael Flynn, che ha vissuto il suo periodo d’oro con la presidenza di Barack Obama. Nel 2011 viene promosso generale di divisione e assegnato come vicedirettore dell’Intelligence Nazionale. Nel 2012 Obama lo sceglie come direttore della strategica ‘Defence Intelligence Agency’. Contemporaneamente, lo nomina al vertice del ‘Joint Functional Component Command for Intelligence, Surveillance and Reconnaissance’ (JFCC ISR), nonchè presidente del ‘Military Intelligence Board’.

Michael Flynn

Un tris d’incarichi da far girar la testa anche ai più navigati vertici militari!

Nelle sue parole di oggi, sferra un vero e proprio colpo da ko contro l’ex numero due del Dipartimento di Stato (si è dimessa dall’incarico poche settimane fa, ma è rimasta ben salda nel giro che conta), Victoria Nuland, la ‘zarina’, la regista del ‘golpe bianco’ di piazza Maidan di dieci anni fa esatti, nel 2014, che ha portato ai presidenti-fantoccio in Ucraina, con la ciliegina finale di Volodymyr Zelensky, eletto con oltre il 70 per cento nel 2019.

Un mese fa, per la precisione il 22 febbraio, Nuland commenta: “Con questi soldi (gli ultimi finanziamenti a Kiev, ndr) l’Ucraina sarà in grado di accelerare la guerra asimmetrica che è stata più efficace sul campo di battaglia. Come ho detto a Kiev tre settimane fa, questo finanziamento supplementare garantirà a Putin alcune brutte sorprese sul campo di battaglia quest’anno”.

Nota in queste ore Flynn: “Queste osservazioni di Nuland saranno analizzate all’ennesima potenza a causa del suo uso della parola ‘asimmetrica’ e della loro natura straordinariamente aggressiva, nonché per la coincidenza temporale dato l’attacco terroristico a Mosca delle ultime ore. Abbiamo le persone peggiori al comando del nostro Paese”.

Seymour Hersh

Davvero dotata di una sfera di cristallo e di poco comuni doti di preveggenza, ‘Toria’ Nuland: visto che quasi un mese e mezzo prima dell’inizio del conflitto in Ucraina, ossia a metà gennaio 2022, mise in guardia il Cremlino, “non fate un passo contro l’Ucraina” e definì con precisione perfino l’obiettivo che sarebbe stato colpito, il Nord Stream. Come poi regolarmente è successo mesi dopo; e solo il premio Pulitzer Seymour Hersh scoprì che l’attentato al gasdotto era stato organizzato dalla CIA in collaborazione con la Polonia.

 

MUSULMANI PRO KIEV & PRO CIA

Eccoci al terzo pezzo grosso, oggi in pensione, dell’esercito Usa, il colonnello Douglas Abbott Macgregor, i cui autorevoli pareri sono stati diverse volte ripresi dalla ‘Voce’: come ad esempio nel pezzo del 27 gennaio 2023 UCRAINA / IL PARERE DI TRE GENERALI CHE VEDONO I PERICOLI DI UNA TRAGICA ESCALATION   

Douglas Macgregor

Ha partecipato, con un ruolo da non poco, alla Guerra del Golfo; quindi al conflitto della NATO contro la Jugoslavia nel 1999. E’ oggi commentatore politico (viene spesso invitato da uno dei canali più in vista negli Usa ‘Fox News’), saggista e scrittore: ha firmato ‘Breaking the Phalanx’, che auspica una radicale riforma delle forze armate statunitensi.

Via social, ha messo in rete un breve ma chiaro commento sulla tragedia di Mosca: senza troppi giri di parole va al nodo della questione e scrive che gli autori dell’attentato “sono direttamente collegati con elementi musulmani che combattono dalla parte dell’Ucraina”. Non ha idea se si tratti di elementi collegati all’ISIS, ma sospetta fortemente che abbiano legami “con la CIA e l’MI6”, ossia i servizi segreti di Stati Uniti e Gran Bretagna.

Un linguaggio certo non criptico!

Per fornire ulteriori elementi in grado diradare, man mano, le nebbie che ancora avvolgono i veri ‘mandanti’ della strage di Mosca, i ‘registi’ occulti (ma forse ancora per poco) del massacro, vi proponiamo alcune altre istruttive letture.

Partiamo dall’ottimo sito di contro-informazione ‘comedonchisciotte’ che il 24 marzo mette in rete

Jihadisti – Al servizio del regime di Zelensky.

Passiamo quindi ad uno dei più grossi esperti di geopolitica mediorientale e asiatica, Pepe Escobar, fondatore e animatore di uno dei siti più stimolanti, ‘The Cradle’. Il suo illuminante intervento stavolta è pubblicato il 23 marzo da ‘Strategic Culture Foundation’ e s’intitola

It’s War: The Real Meat Grinder Starts Now.

Infine, tanto per tornare ad autori e politologi statunitensi, vi riproponiamo una perfetta analisi firmata da John Mearsheimer, pubblicata dalla ‘Voce’ il 30 novembre 2023 e profeticamente titolata John Mearsheimer – Il buio che ci sta davanti: dove è diretta la guerra in Ucraina


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