CONSIGLIO UE PRO GUERRA / E SPUNTA MARIO DRAGHI…

Europa sempre più follemente lanciata verso la guerra contro la Russia.

Dopo il summit fra i tre leader di Francia, Germania e Polonia pronti a inviare truppe sul fronte per consentire all’Ucraina di ‘vincere’ la guerra contro il macellaio Vladimir Putin, ecco pronta la bozza del Piano discussa in queste frenetiche ore al Consiglio UE, dove tra l’altro si discute anche del lancio sul mercato di ‘Eurobond’ pro difesa. Si tratta, in sostanza di un vero e proprio Programma d’emergenza in caso di escalation e di prossimo conflitto.

La folle idea era nell’aria da alcuni giorni.

Josep Borrell. Sopra, il Consiglio UE riunito oggi

Ha aperto le danze l’Alto Rappresentante Ue per gli affari politici Josep Borrell; ha subito proseguito il presidente del Consiglio Ue Charles Michel: i quali, nelle settimane scorse, erano stati invece molto duri nel denunciare i crimini perpetrati contro i palestinesi a Gaza.

Sindrome bipolare o che?

Scorriamo rapidamente le parole di fuoco griffate Michel, tanto per farci un’idea del clima che più guerrafondaio non si può fomentato dai massimi vertici europei.

Le ha messe nero su bianco, firmando un editoriale pubblicato dal quotidiano ‘La Libre Belgique’, subito ripreso da ‘Euroactiv’ che ha così titolato, in modo significativo. “Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”. Una mostruosa cultura classica, quella del numero uno del Consiglio Ue, che non dimentica la profonda massima latina ‘Si vis pace para bellum’.

Ma entriamo nel merito.

Charles Michel

La UE deve reimpostare rapidamente la sua strategia militare e aumentare drasticamente la sua produzione nel settore della difesa per sostenere con ancora maggior vigore l’Ucraina”.

La Russia rappresenta una seria e concreta minaccia militare per il nostro continente europeo e la sicurezza globale. Se non diamo la giusta e forte risposta da parte dell’Ue e non diamo a Kiev il sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi a soccombere”.

“Per decenni l’Europa non è riuscita ad investire in modo sufficiente nella nostra sicurezza e difesa e ora ha bisogno di un cambiamento radicale e irreversibile nel nostro modo di pensare verso una mentalità di sicurezza strategica”.

Dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e pensare subito ad una modalità da economia di guerra. E’ tempo di assumerci la responsabilità della nostra sicurezza. Non possiamo più contare sugli altri o essere in balia di cicli elettorali negli Usa o altrove”.

“Negli ultimi due anni la produzione per la difesa è aumentata del 50 per cento e raddoppierà la produzione di munizioni portandola a oltre 2 milioni di proiettili l’anno”.

Ottimo e abbondante.

Le ultime, infuocate parole prima di lasciare lo scranno. Lo stesso comportamento del Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, che scade tra pochi mesi e un giorno sì e l’altro pure invita ad aiutare in modo sempre più massiccio l’Ucraina per sconfiggere il nemico russo.

Circa il successore di Michel, poche ore fa ha lanciato la ‘bomba’ (tanto siamo in tempo di guerra) ‘Politico.eu’, che l’Ansa definisce “il sito di informazione che più di tutti esprime il sentiment della ‘Bulle’, la bolla comunitaria”.

Ecco cosa batte la nostra Agenzia: “Politico si lancia in un chiaro endorsement per il nostro ex premier Mario Draghi per il dopo Charles Michel”.

Scrive Politico: “E’ stato l’approccio ‘whatever it takes’ del politico italiano a salvare l’eurozona. E i leader dell’Ue dovrebbero sfoderare lo stesso spirito per affrontare ancora una volta le sfide del blocco”.

Giorni fa anche l’autorevole ‘Financial Times’ aveva lanciato il nome dell’ex capo della BCE come più che papabile per il vertice del Consiglio Ue. E il trend si farà sempre più marcato in vista del voto europeo.

Continua nella sua disamina Politico: “Il Consiglio Ue sarebbe meglio guidato da un politico alla fine della sua carriera, uno che abbia una statura, una chiara identità europea e, secondo alti funzionari Ue, non sarà guidato dai titoli dei giornali”.

A contendergli la poltrona – secondo i rumors – soprattutto il portoghese Antonio Costa e la danese Mette Frederiksen.

Mario Draghi

Ovviamente contraria la sinistra, che lo vede come il fumo negli occhi. Taglia corto Martin Schirdewan del gruppo ‘The Left’: “Sarebbe un disastro per i lavoratori e le famiglie di tutta l’Europa. Discepolo ottuso del dogma liberista, il suo mandato alla BCE ha rappresentato un vero fallimento”.

Non ha dubbi (o li nasconde bene) la consorte di Super Mario, Serenella Draghi, intercettata da una cronista de ‘Il Foglio’. Ecco il siparietto.

“La politica non ama mio marito. I politici lo temono. In Europa lui non ci andrà. Del resto si è già visto in un’occasione come è andata a finire (la trombatura per il Quirinale, ndr). Non lo manderanno mai. Non lo vogliono. E’ un uomo che parla con competenza, non improvvisa. Si prepara. Ma perchè anche voi giornalisti lo detestate? Vi metteva paura? Ah, ma lui è fatto così. Non gli piace che si scriva della sua vita. Se fosse per mio marito si dovrebbe parlare e scrivere il meno possibile. E’ severo. Certo che lo è, lo è sempre stato. Vuole dirlo a me? Io ne so qualcosa… sa da quanto? Da più di 50 anni…”.

E alla domanda, “Signora Cappello, se suo marito venisse indicato per presiedere il Consiglio europeo o a capo della Commissione europea…?”, ecco cosa risponde Serenella: “Ah, sì? E allora questa è la volta buona che… Ma non scriva nulla. Guardi che la vengo a prendere sotto la redazione… Intesi?”.

A seguire vi proponiamo l’immagine di un ‘antico’ reportage della ‘Voce’ del 2006, titolato “La stirpe dei Draghi”: non poco istruttivo e ancora oggi parecchio attuale, soprattutto per conoscere meglio il ‘dietro le quinte’ del possibile, prossimo super vertice Ue. Che aveva promesso di trascorrere questi anni a fare il nonno…

E vogliamo anche consigliarvi la lettura di un libro uscito nel 2010, firmato da Elio Lannutti, Andrea Cinquegrani, Rita Pennarola, titolato “Bankster – Molto peggio di Al Capone i vampiri di Wall Street e Piazza Affari”. Tra i capitoli più interessanti, “Le Grandi Cupole: Bankitalia”, che vede come protagonista assoluto, of course, Super Mario Draghi.

 

 

Elio Lannutti e la copertina di Bankster


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