Lezione di Finanza Etica & Economia Morale In mezz’ora. Davanti ad una Lucia Annunziata formato tappetino, la impartisce il professor Davide Serra, grande amico del premier Matteo Renzi e in giro per il mondo con il suo zainetto ad aiutare i risparmiatori e salvare i destini della banche. Vero San Francesco, capace di riaccendere la speranza dei disperati alla ricerca di un piccolo dividendo per il futuro, redivivo Gesù in grado di resuscitare crediti ormai morti e sepolti.
E come Cristo parla di sofferenze. Che ci fanno penare. Ma lui è lì, pronto con le sue pozioni miracolose a base di Algebris, la parola magica capace di aprire ogni sepolcro, anche il più imbiancato. Davanti alla genuflessa Annunziata, narra un ultimo prodigio. “Nelle ultime settimane ho arruolato alcuni giovani, 26-27 anni, sono dei prodigi di intelligenza al servizio della società”. Si tratta dei freschi discepoli che dovranno portare il Verbo di Algebris per tutte le latitudini, proprio “perchè noi siamo i primi al mondo – osserva il Maestro davanti a sorella Annunziata – per le nostre competenze”, per il nostro Sapere che doniamo ai popoli.
Le sofferenze totali nel nostro Paese sono al 17 per cento. Una vera disgrazia, ma il Maestro riesce a tramutare quelle sofferenze in gioia, in felicità da donare al Prossimo. “Le banche non sanno gestire le loro sofferenze – dice con gli occhi lucidi – noi sì”.
Gli eretici accusano il Profeta di “speculazione”. Accuse che scivolano via, al cospetto del Servizio Pubblico reso. Dò agli anziani una prospettiva con il nostro lavoro super professionale – racconta il Messia – e salvo le banche. Come è successo con il Monte dei Paschi di Siena, dove è corso con la sua Algebris per capitalizzarlo con una barca di milioni. “E’ un segnale al mondo”, ammaestra.
Ma altri farisei sono pronti a pugnalarlo. Soprattutto quelle ciurme di giornalisti che in Italia danno la caccia ai benefattori. “Non mi è mai capitato una sola volta di dovermi rivolgere al direttore del Wall Street Journal o del New York Times per una rettifica, perchè là sanno come comportarsi. Da noi scrivono le più grandi stupidaggini e non serve a niente querelare e citare per danni. Dopo sette anni tutto viene archiviato. Per questo siamo all’ottantesimo posto nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione”. Dimentica, il Maestro, che forse quelle classifiche parlano di qualcos’altro e di diametralmente opposto: il condizionamento dei Poteri forti (Finanza in primis) su quel po’ di giornalismo libero che resta, le intimidazioni mafiose o proprio “via legale” dei colletti bianchi, con citazioni milionarie sparate come i proiettili di un revolver.
Dà i numeri per il Corsera, quindi, Mario Gerevini, fino a ieri uno dei più acuti giornalisti finanziari di via Solferino, ora inciampato sulla sagoma del Profeta. Ecco qualche stralcio della blasfema ricostruzione, un titolo che fa inorridire il finanziere della Provvidenza, “La corsa di Serra, l’acchiappa-sofferenze”: “Al gran bazar dei crediti deteriorati c’è di tutto, dai grandi portafogli al piccolo mutuo. E Davide Serra ha appena fatto acquisti di entrambi i prodotti”. Da alcune palazzine di Ostia Lido, allo shopping immobiliare tra Roma e Milano, fino agli acquisti di mega pacchetti di crediti incagliati da grandi istituti (Deutsche Bank, UBI, Monte Paschi) o da piccole banche (dalla Bcc del Garda o quella di Crema alla Cassa rurale degli Altipiani, da Friuladria a Cariparma): l’ultima “caccia di crediti deteriorati ha portato all’acquisizione di un portafoglio trasversale che, secondo voci di mercato, sarebbe superiore ai 100 milioni”. Caccia di gennaio, visto che a Natale gli Algebris boys potevano festeggiare con i 170 milioni e rotti dal settore mutui della Deutsche. “La caratteristica comune di tutti i debitori ‘passati’ ad Algebris – commenta Gerevini – è che non pagavano da tempo, erano classificati a sofferenza ma avevano comunque uno o più immobili a garanzia”.
Ma ecco la ciliegina In Mezz’ora: la beatificazione di Maria Elena. Boschi santa subito, per il Figliolo, perchè “non c’è alcun conflitto di interessi. Lei è solo ministro: non lavora per Banca Etruria”.
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