Giornate bollenti per Messina, un vero anticipo di estate.
Scoppia il caso delle mazzette per il dissesto idrogeologico al Commissario per l’emergenza e ai suoi amici.
Mentre continua ad eruttare polemiche al calor bianco l’eterno pasticciaccio, che più brutto non si può, del famigerato Ponte sullo Stretto.
Procediamo con ordine e partiamo dalle tangenti ad acqua (sporca).
Sugli scudi e agli arresti il commissario governativo per il dissesto idrogeologico Maurizio Croce di Forza Italia, già candidato per la poltrona di sindaco a Messina.
Ha ricoperto ruoli praticamente in tutte le giunte regionali precedenti, in modo perfettamente trasversale, ossia con gli esecutivi guidati da Raffaele Lombardo, poi Rosario Crocetta, quindi Nello Musumeci, oggi ministro per la Protezione civile.
Le indagini, promosse dalla procura messinese e condotte della Fiamme gialle, sono state avviate dopo alcune segnalazioni arrivate dal prefetto di Messina su alcune anomalie riscontrate nel cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Contaretti-Disconte e opere varie nel comune di Messina”.
E’ venuto a galla un giro di mazzette, favori, lavori edilizi gratuiti e altri cadeau in cambio di “una favorevole e celere gestione delle fasi esecutive degli appalti” e anche una “garanzia futura di commesse pubbliche, in accordo con il vertice della struttura commissariale”. In particolare, secondo fonti investigative, è emersa “l’esistenza di un rapporto privilegiato, consolidatosi nel tempo, tra il vertice commissariale e il rappresentante legale dell’impresa esecutrice dei lavori che ha erogato utilità varie ai funzionari incaricati di sovrintendere all’opera”.
Staremo a vedere gli ulteriori sviluppi giudiziari.
Intanto, prosegue la bagarre intorno al Ponte sullo Stretto.
Non è passato neanche un mese dalla presentazione di un esposto-denuncia firmato dal segretario PD Elli Schlein e dai vertici di AVS Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, e presentato alla procura di Roma la quale ha aperto un fascicolo ad hoc, che è appena arrivata altra benzina sul fuoco.
Nel corso di un intervento alla Camera, infatti, lo stesso Bonelli ha rincarato la dose, puntando l’indice contro il governo e in particolare il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il più fiero sponsor dell’opera mangia-miliardi, inutile, dannosa, pericolosa, rischiosa e oltretutto un autentico regalo alle mafie, in brodo di giuggiole per un simile regalo che sembrava ormai andato in naftalina: ed invece tirato fuori dal cilindro con la nascita dell’esecutivo sfascista.
Ecco le fresche parole di Bonelli a Montecitorio: “Per il progetto del Ponte sullo stretto non è stata fatta alcuna prova sismica né quelle per il vento”. E accusa il consorzio ‘Eurolink’, incaricato di sovrintendere alla maxi opera: “Alle richieste di chiarimenti risponde che non sono state fatte per non perdere tempo”. E, più in dettaglio, il verde fa riferimento alla pagina 47 della Relazione tecnico-scientifica del Comitato di valutazione.
Ed ecco il colpo finale: “volete costruire quest’opera nella zona più sismica d’Italia senza fare queste prove?”; e puntando l’indice in direzione Salvini, “lei è uno spregiudicato!”.
Taglia subito corto il capo Lega che sta passando settimane burrascose: “Che qualcuno lasci presupporre che il governo costruisce ponti destinati a crollare è semplicemente folle”.
E affida la difesa d’ufficio del Ponte all’amministratore delegato della società ‘Stretto di Messina’, Pietro Ciucci (‘nomen omen’): “Bonelli non cita la fondamentale pagina 45 in cui il comitato tecnico scientifico esprime all’unanimità un parere positivo sul progetto, ossia sulla relazione del progettista, che è l’aggiornamento del progetto previsto dal Dl.35”. Un progetto vecchio di quasi mezzo secolo, e pochi mesi fa ‘aggiornato’: non si sa bene in quale modo, visto che molte ‘prove’ sono affidate alla ‘fase esecutiva’, quando cioè – come sanno anche gli studenti – i ‘buoi sono già usciti dalle stalle’ o se si preferisce un parallelo storico ‘il dato è tratto’.
Assicura infatti Ciucci: “Il quadro geosismico tettonico dell’area sarà aggiornato in sede di progetto esecutivo, con gli studi e le ricerche effettuate negli ultimi venti anni”. Studi vecchi di vent’anni?…
A proposito di venti, Ciucci mette la mano sul fuoco: “Abbiamo fatto una quantità di prove in dieci diverse gallerie del vento e ne faremo ancora”.
State sereni…
Infine, qualche nota in più.
La società ‘Stretto di Messina’ venne creata nel 2001, guidata dall’inossidabile Ciucci, uomo di fiducia dell’allora dominus sul vastissimo fronte degli appalti pubblici, don Antonio Di Pietro, per anni strategici sulla poltrona ministeriale delle Infrastrutture e sempre con un vigile occhio sull’ANAS, a lungo suo feudo incontrastato. Ed è infatti griffato ANAS il lunghissimo pedigree di Ciucci, così come quello di un altro membro del cda di Eurolink, Eleonora Mariani, una carriera tutta all’ombra del nostro colosso autostradale.
A presiedere il cda è Giuseppe Recchi, rampollo della nota famiglia tutta affari & mattoni. Dimenticavamo un piccolo dettaglio: la società è fallita dieci nel 2011 e dopo anni è resuscitata come l’araba fenice. Tutto ok.
Come del resto è regina internazionale dei business mattonari la star nell’azionariato di Eurolink, che eseguirà i faraonici lavori, se mai verranno sciaguratamente avviati.
Si tratta del colosso ‘WEBUILD’, nato sulle nobili ceneri delle big d’un tempo, ‘Impregilo’ su versante privato e ‘Condotte’ su quello pubblico.
Capeggiata da un’altra dinasty eccellente, guidata da Pietro Salini, Webuild ha fatto appena segnare stratosferici risultati al bilancio 2023: utili quasi raddoppiati (da 118 milioni di euro a 236), portafoglio ordini da record, per la bellezza di un totale da 64 miliardi. Tra le perle dell’anno appena trascorso, il completamento del colossale Ponte sul Danubio in Romania; le stazioni San Babila e Tricolore del metrò 4 a Milano; la galleria Isarco sotto il Brennero, ossia il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo al mondo; il nuovo centro direzionale ENI a San Donato Milanese.
Per illustrarvi meglio il complesso quadro in campo nell’affaire del ‘Ponte’, vi proponiamo alcuni interessanti reportage della Voce.
Partiamo veloci in sella al Ciucci con un tris di pezzi.
PONTE SULLO STRETTO / CIUCCI & CAVALLI DI RITORNO del 7 giugno 2023.
Poi ANAS / MAZZETTE, MILIARDI & “ACCORDI” NELL’ERA CIUCCI del 12 marzo 2016.
Quindi CIUCCI, ASINI & MILIARDI del 20 aprile 2015.
Sul fronte del colosso WEBUILD, ecco due inchieste di tre anni fa, e cioè WEBUILD / MAXI AFFARI IN LIBIA & USA. E IL PONTE SULLO STRETTO VIA ‘RECOVERY’ del 12 aprile 2021.
Infine, IL NEO COLOSSO WEBUILD-PROGETTO ITALIA / LA GRANDE ANOMALIA FIN DALLA NASCITA del 15 gennaio 2021.
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