Forse non sanno fare di conto, neppure due +due: lo racconta il serial di clamorosi errori, gaffe, contraddizioni, balbettii, promesse da marinaio, mille rinvii al futuro di urgenze, di “stiamo facendo”, “faremo”, le bugie dell’“abbiamo fatto”. Eppure, questi scalcagnati dis-onorevoli che un’Italia ipnotizzata ha consegnato agli onori di Palazzo Chigi, non crollano, favoriti dall’apatia del non voto che penalizza gli oppositori dell’impunito regime prefascista. A girare il dito nella piaga non è cosa da poco il contributo del sistema informativo, preda della destra con l’occupazione predatoria del servizio pubblico. Sarebbe interessante certificare il numero di copie vendute dai rotocalchi che raccontano senza sosta gli amori e le corna di Totti-Blasi, il nobile pensiero di Giambruno, la fitta trama della fiction Fedez-Ferragni, tradimenti, divorzi e riconciliazioni di presunti Vip. Il di più, il molto di più è materia invadente, ossessiva, dei social, della valanga di news che affollano smartphone e computer. Lo smog mediatico, che oscura verità scomode, impedisce di traslare la saggia competenza del costituzionalista Zagrebelsky in un drastico benservito alla band governativa, che non va oltre a un rap sconclusionato. Napoli, Firenze, Pisa: con manganellate selvagge, rabbiose, vigliacche, la polizia ha represso pacifiche manifestazioni contro il criminale massacro di civili palestinesi, che ricorda con i dovuti distinguo il genocidio subìto dal popolo ebraico. Non sa fare di conto chi abita Palazzo Chigi. Per deviare l’attenzione dal pericolo che le manganellate preludano a ripristino di “eia, eia alalà” provano a giustificare i pestaggi: “Manifestazioni non autorizzate e rischio per luoghi istituzionali”. Avverte Zagrebelsky: “Attenzione il nostro passato insegna che il fascismo si annuncia così, con la repressione della libertà di manifestare. La Costituzione la legittima anche se non autorizzata. Inoltre, il corteo dei manifestanti non era diretto verso obiettivi sensibili. A proposito del far di conto: alle manganellate, alle cariche della polizia, gli studenti, la sinistra, rispondono con un corale “Piantedosi, dimettiti.” Il passo successivo: “Meloni parla, non tacere come sempre, cosa ne pensi? Le manganellate sono per te ‘nostalgia canaglia’ di un passato che vorresti sia il presente e il futuro?” Parla, sparla Salvini. Commenta l’immagine del pestaggio, di volti sanguinanti dei manifestanti con questa infelice sentenza: “Chi picchia gli agenti è un delinquente”. Anche su questo la borgatara della Garbatella tace. “Giovinezza, giovinezza…Nel fascismo è la salvezza della nostra libertà” (Eia, eia, alalà).
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.