CI METTE LA FACCIA E DUE VOLTE “NO”

Capita a tutti, a quasi tutti. Vedi uno con una viso, un’espressione che non ispirano simpatia e pensi “Questo X,Y,  che brutta faccia!”. Spesso è un errore, il plagio anacronistico degli studi fisiognomici di Lombroso, a volte è la conferma di comportamenti sgraditi del soggetto X,Y. Che c’entra con il nostro onorevole ministro della giustizia? Forse poco, forse niente, ma la sua fotografia, a corredo di questa riflessione, sembra raccontare la collocazione sincronica con il suo eccelso predecessore, ovvero la contiguità tra la mascella da macho del Duce e la sua faccia un po’ mussoliniana, in linea con i comportamenti di ministro al servizio di “Yo soy Giorgia”.

NEL NOSTRO DISGRAZIATO PAESE ogni giorno tre operai muoiono mentre sono al lavoro. Mille in un anno e di più se non fossero tenute sotto silenzio altre tragedie del sommerso, di lavoratori irregolari. Quasi sempre la responsabilità è di imprese edili, fabbriche, lavori pubblici che vengono meno alle norme di sicurezza. Ma è perentorio (aggettivo scelto non a caso) il “no” di Nordio alla proposta di Landini per le aziende di una patente a punti, da sottrarre in caso di colpa per infortuni sul lavoro, fino a interdire le imprese recidive dall’assumere appalti. “No”, gravissimo, sempre di Nordio, alla proposta di introdurre il reato di omicidio sul lavoro. L’incredibile motivazione del ministro dell’in-giustizia denuncia un caso di cinismo istituzionale, aggravato dal sospetto di sventare il rischio di condanna al mondo delle imprese e guadagnare consensi per la destra. “Non è una soluzione. Sono contrario perché anche con l’omicidio stradale gli incidenti poi sono aumentati” Capite di che si parla a proposito di Nordio? Punire con la condanna per omicidio stradale equivale a un aumento degli incidenti mortali! La medicin, nella sua evoluzione in progress, ha discusso e ridimensionato la teoria lombrosiana, ritenuta un azzardo datato, ma forse è possibile un’eccezione per classificare come ‘ducesca’ la faccia di Nordio che rifiuta di condannare come omicidio la morte di operai al lavoro.

IN TEMA. UN OPERAIO MUORE, schiacciato da un macchinario nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra, nell’avellinese. Stellantis, ingloba la Fiat, la grande impresa automobilistica italiana che nel tempo ha ricevuto finanziamenti pubblici a ripetizione. Ora minaccia: “Altre risorse statali o delocalizziamo la produzione”. In un Paese normale il governo dovrebbe rispondere con la partecipazione azionaria al gruppo automobilistico, come avviene in altri paesi europei, ma non succede e dopo il caso Alitalia neppure per l’Ilva di Taranto, la più grande acciaieria europea. Amministrazione straordinaria e vendita a privati (americani cinesi, indiani?).


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