È un diritto inalienabile (e vedremo perché anche un dovere) dialogare
con i massimi rappresentanti delle istituzioni, interlocutori da noi
eletti. Poiché qualcuno si sottrae, ad esempio la Meloni, che non
risponde neppure alle domande dei giornalisti a conclusione delle sue
conferenze stampa, il suggerimento è di scriverle. Non risponderà, ma
saprà come la pensa la maggioranza silenziosa degli italiani:
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, Piazza Colonna,
370, 00187 Roma.
“Signorina Giorgia, si pronunci sul caso di Paolo Corsini, suo
affiliato fra i prediletti, promosso per grazia ricevuta da semplice
cronista al delicatissimo. rilevante ruolo di direttore degli
approfondimenti Rai, cioè di massimo responsabile dell’informazione
pubblica. Travolto da entusiasmo neofascista, ospite d’onore del
raduno ludico in corso ad Atreju, dove per coerenza dem Elly Schlein
rifiutato di partecipare, Corsini si è rivolto all’inclito pubblico
presente con la frase da militante “Noi di Fratelli d’Italia” e ha
chiesto “Come sta il NOSTRO partito?…Ora parliamo un po’ di noi” e
ha poi attaccato la Schlein per l’assenza alla kermesse che gli sta a
cuore. L’exploit di ‘fratello d’Italia’ non è gradito neppure ai
compiacenti piani alti di viale Mazzini e indigna il Pd che, purtroppo
inascoltato per abituale tracotanza di chi s-governa il Paese, ha
chiesto le dimissioni di Corsini. Il precedente di Sangiuliano,
impunito comiziante alla convenzione della Meloni, quando era
direttore del Tg2, allontana ogni ipotesi di punizione di Corsini e
non prevede conseguenze neppure la richiesta di intervento
dell’azienda avanzata dal sindacato Rai. E allora, il direttore
filo-meloniano adotta lo scontatissimo escamotage di chi è colto in
‘flagranza di reato’, ricorre alla formula “parole estrapolate dal
contesto”
Ecco uno spunto per scrivere alla Presidenza del consiglio dei
ministri: “Signorina Giorgia, non le sembra che i suoi affiliati siamo
un esempio di fuoco amico? Lei tenta di far dimenticare il suo passato
di fascista, prova ad accreditarsi come esponente della destra
moderata e loro la smentiscono un giorno sì e l’altro pure. Ci dica,
cosa ne pensa? E poi, che dice del totale default di Nunzia De
Girolamo, che per non scontentare Forza Italia è stata ingaggiata come
conduttrice di “Avanti popolo” programma di prima serata Rai, che da
un iniziale, ridicolo 3,6% di share è scivolato a un suicida 1,9?
Signorina Meloni, chieda al suo amico Corsini di motivare la
sopravvivenza di “Avanti popolo” che Sebastiano Messina (corsivo di
Repubblica) consiglia di ribattezzare ‘Indietro popolo’”.
NELLA MENTE PERVERSA DI NETANYAU, che non si ha il coraggio
democratico di sradicare dal ruolo di rappresentante del popolo
israeliano, staziona una sola idea: cancellare i palestinesi dalla
mappa dell’umanità. Gli ha dato una mano Hamas, è fuor di dubbio e la
comunità internazionale lo ha certificato con sdegno, con l’intenzione
di fargliela pagare. Netanyau ha trasformato il diritto alla
ritorsione in genocidio, in crimine contro l’umanità, in massacro di
innocenti e perfino lo storico alleato americano di Israele si è visto
costretto ad ammonirlo, per non alimentare l’ostilità internazionale
in crescita contro la strage di innocenti nella striscia di Gaza.
Riesplode la protesta per la liberazione degli ostaggi di Hamas,
interrotta per indisponibilità di Netayau a trattare. La rabbia degli
israeliani tocca il suo clou per la morte di tre sequestrati: a
ucciderli non sono stati i miliziani jihadisti, ma soldati israeliani,
che sparano solo per il sospetto che chi si aggira nella striscia di
Gaza è un terrorista.
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